Diagnosi e intervento precoce
Le infezioni osteoarticolari comprendono una serie di condizioni come artrite settica, osteomielite e infezioni della colonna vertebrale. La diagnosi e l’intervento precoce sono cruciali per prevenire danni permanenti. In caso di sospette infezioni, un campionamento microbiologico di qualità è essenziale per guidare una gestione antimicrobica mirata[1].
Per l’artrite settica acuta, si raccomanda l’aspirazione diagnostica seguita da artroscopia o artrotomia e lavaggio, in combinazione con antibiotici[1]. Nell’osteomielite ematogena acuta, è necessario un drenaggio chirurgico tempestivo se è presente una raccolta purulenta[1].
Approccio multidisciplinare
Un team multidisciplinare, che include chirurghi ortopedici, specialisti delle infezioni e radiologi, dovrebbe essere coinvolto precocemente nella gestione delle infezioni osteoarticolari per garantire risultati ottimali[1]. Questo approccio è particolarmente importante nei casi complessi come le infezioni del piede diabetico, dove le infezioni gravi che minacciano gli arti possono richiedere un intervento chirurgico urgente[1].
Terapia antimicrobica
La terapia antimicrobica è un cardine nel trattamento delle infezioni osteoarticolari. Per l’osteomielite, gli antibiotici sono necessari per curare le infezioni batteriche, spesso iniziando con antibiotici per via endovenosa (EV) seguiti da antibiotici orali per diverse settimane[2]. In caso di infezioni fungine, possono essere necessari farmaci antifungini orali per diversi mesi[2].
Per l’artrite settica, gli antibiotici vengono solitamente somministrati inizialmente per via endovenosa, con un possibile passaggio successivo agli antibiotici orali[5]. Le infezioni causate da Staphylococcus aureus vengono comunemente trattate con nafcillina, oxacillina o cefazolina per i ceppi sensibili alla meticillina, e vancomicina per i ceppi resistenti alla meticillina[6].
Intervento chirurgico
L’intervento chirurgico è spesso necessario nei casi gravi di infezioni osteoarticolari. Questo può includere il drenaggio di ascessi, la rimozione di segmenti di osso morto o infetto, o l’esecuzione di un innesto osseo per sostituire l’osso morto o infetto[3]. Nei casi di osteomielite cronica, il debridement chirurgico è frequentemente richiesto insieme alla terapia antibiotica a lungo termine[6].
Per le infezioni che coinvolgono articolazioni artificiali, il trattamento può comportare la rimozione dell’articolazione e la sua temporanea sostituzione con uno spaziatore articolare, seguita dal reimpianto di una nuova articolazione dopo diversi mesi[5].
Importanza del follow-up
Il follow-up è fondamentale per garantire il successo del trattamento delle infezioni osteoarticolari. I pazienti, specialmente i bambini, dovrebbero essere monitorati da uno specialista in malattie infettive pediatriche e da un ortopedico pediatrico per garantire un buon risultato[4]. La terapia soppressiva cronica può essere necessaria per i pazienti con osteomielite cronica che non rispondono ai trattamenti standard[6].