Ascesso anale – Diagnostica

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La diagnosi di un ascesso anale inizia tipicamente con il riconoscimento di sintomi come dolore intenso e gonfiore vicino all’ano, seguiti da un esame fisico effettuato da un operatore sanitario. La maggior parte dei casi può essere identificata attraverso un semplice esame rettale, anche se gli ascessi più profondi potrebbero richiedere esami di imaging per individuare con precisione la loro posizione e pianificare il trattamento appropriato.

Introduzione: Chi Dovrebbe Sottoporsi a Valutazione Diagnostica

Se avverti un dolore intenso e costante intorno all’ano o noti un nodulo o un gonfiore doloroso in quella zona, è importante rivolgersi prontamente a un medico. Un ascesso anale, che è una sacca piena di pus vicino all’ano o al retto, richiede una valutazione professionale e non può guarire da solo senza trattamento.[1] Molte persone ritardano la ricerca di aiuto perché pensano di avere le emorroidi, ma questo può portare a complicazioni gravi se la condizione è in realtà un ascesso.[6]

Dovresti consultare il tuo medico se noti segni come un gonfiore sensibile, rosso o caldo vicino all’ano, soprattutto se accompagnato da un dolore pulsante che peggiora quando ti siedi, tossisci o hai un movimento intestinale.[2] Altri segnali di allarme includono la presenza di pus o secrezioni insolite dalla zona anale, sanguinamento rettale, stitichezza con dolore durante l’evacuazione, oppure febbre e brividi.[1] Questi sintomi indicano che potrebbe essere presente un’infezione e che è necessaria una diagnosi professionale.

⚠️ Importante
Non aspettare che un ascesso anale si risolva da solo. La condizione raramente scompare senza intervento medico, e gli antibiotici da soli non possono trattare efficacemente un ascesso poiché i farmaci non riescono a penetrare nella cavità piena di pus. Ritardare il trattamento può causare la diffusione dell’infezione, la distruzione dei tessuti e complicazioni potenzialmente letali come la sepsi.

Le persone con determinate condizioni di salute dovrebbero essere particolarmente vigili nel cercare cure diagnostiche. Se hai una malattia infiammatoria intestinale (come il morbo di Crohn o la colite ulcerosa), diabete, un sistema immunitario indebolito a causa di condizioni come HIV/AIDS, o se assumi farmaci che sopprimono il tuo sistema immunitario (come farmaci chemioterapici o prednisone), sei a maggior rischio di sviluppare ascessi anali.[2] Anche le donne in gravidanza, i fumatori e le persone che soffrono di diarrea o stitichezza frequenti dovrebbero cercare una valutazione tempestiva se sviluppano sintomi.[1]

Nei neonati e nei bambini piccoli, soprattutto quelli che indossano ancora il pannolino con una storia di ragadi anali (piccole lacerazioni nella zona anale), i genitori dovrebbero fare attenzione a segni come un nodulo gonfio, rosso e sensibile al bordo dell’ano. Il bambino potrebbe apparire irritabile e agitato a causa del disagio.[5] Una diagnosi precoce nei bambini aiuta a prevenire complicazioni e garantisce una corretta guarigione.

Metodi Diagnostici Classici

La diagnosi di un ascesso anale si basa principalmente sui tuoi sintomi e su un esame fisico. La maggior parte degli ascessi anali può essere identificata attraverso una valutazione clinica diretta senza la necessità di esami complessi.[3] Quando visiti il tuo medico, inizierà ponendoti domande dettagliate sui tuoi sintomi, tra cui quando è iniziato il dolore, cosa lo rende migliore o peggiore e se hai notato fuoriuscite di liquidi o sanguinamenti.

Esame Fisico e Rettale

La pietra angolare della diagnosi di un ascesso anale è l’esame rettale. Durante questa procedura, il tuo medico ispezionerà prima visivamente l’area intorno all’ano, cercando segni di arrossamento, gonfiore o noduli visibili.[2] Gli ascessi superficiali che sono vicini alla superficie della pelle, noti come ascessi perianali, sono spesso facili da vedere e sentire. In genere appaiono come un gonfiore doloroso e rosso vicino all’apertura anale e possono risultare caldi al tatto.[1]

Se l’ascesso non è immediatamente visibile, il tuo medico potrebbe eseguire un esame digitale rettale. Questo comporta l’inserimento delicato di un dito guantato e lubrificato nel retto per sentire eventuali masse anomale, gonfiori o aree di sensibilità.[5] Sebbene questo esame possa causare un certo disagio, specialmente se è presente un ascesso, fornisce informazioni cruciali sulla posizione e l’estensione dell’infezione.

In alcuni casi, il tuo medico potrebbe utilizzare uno speculum, che è un dispositivo che aiuta ad aprire e visualizzare il canale anale più chiaramente. Lo speculum viene inserito delicatamente nell’ano e leggermente espanso, permettendo al medico di vedere più chiaramente l’area interna e identificare ascessi che si trovano più in profondità nel canale anale.[7] Il tuo medico potrebbe anche eseguire una proctosigmoidoscopia, una procedura in cui viene inserito un tubo flessibile dotato di luce e telecamera per esaminare l’interno del retto e la parte inferiore del colon, particolarmente se c’è il sospetto di altre condizioni sottostanti.[5]

Studi di Imaging

Mentre molti ascessi anali possono essere diagnosticati attraverso il solo esame fisico, ascessi più profondi o complessi potrebbero richiedere studi di imaging per determinare la loro posizione ed estensione esatta. Questi esami aiutano il team medico a pianificare l’approccio terapeutico più appropriato.[3]

L’ecografia può essere utilizzata per visualizzare un ascesso e i tessuti circostanti. Questo test non invasivo utilizza onde sonore per creare immagini delle strutture interne e può aiutare a identificare sacche di pus che non sono facilmente rilevabili durante l’esame fisico.[3]

Una TC (tomografia computerizzata) fornisce immagini dettagliate in sezione trasversale dell’area anale e rettale. Questo metodo di imaging è particolarmente utile per identificare ascessi profondi, come quelli negli spazi ischioanali o sopralevatori, che sono aree intorno al retto che non possono essere facilmente esaminate al tatto.[5] Le scansioni TC aiutano i medici a capire fino a che punto si è diffusa l’infezione e se coinvolge spazi multipli nella regione pelvica.

Le scansioni RM (risonanza magnetica) offrono immagini ancora più dettagliate dei tessuti molli e sono particolarmente utili nei casi complessi o quando c’è preoccupazione per una fistola anale, che è un tunnel anomalo che può formarsi tra l’ascesso e la superficie cutanea. La risonanza magnetica può visualizzare il percorso di una fistola e il suo rapporto con i muscoli circostanti, informazioni importanti per la pianificazione chirurgica.[3]

Distinzione da Condizioni Simili

Parte del processo diagnostico comporta la distinzione di un ascesso anale da altre condizioni che possono causare sintomi simili. Le emorroidi, che sono vasi sanguigni gonfi nell’area rettale, possono causare dolore e disagio ma tipicamente non causano lo stesso tipo di dolore costante e pulsante o la presenza di pus che caratterizza un ascesso.[1] Il tuo medico cercherà caratteristiche specifiche durante l’esame per differenziare tra queste condizioni.

In alcuni pazienti, particolarmente quelli con malattia infiammatoria intestinale cronica, un ascesso può essere associato o derivare da altre complicazioni come ragadi anali infette o infiammazione intestinale sottostante. In questi casi, potrebbero essere ordinati ulteriori esami diagnostici per valutare la salute generale del tratto digestivo e identificare eventuali fattori contribuenti.[5]

⚠️ Importante
Alcuni ascessi più profondi situati all’interno del retto potrebbero non essere così dolorosi come quelli superficiali e potrebbero non essere visibili dall’esterno. Tuttavia, possono comunque causare febbre, brividi, affaticamento e dolore addominale inferiore. Se manifesti questi sintomi sistemici senza una causa esterna evidente, informa il tuo medico, poiché potrebbero essere necessari studi di imaging per identificare un ascesso nascosto.

Diagnostica per la Qualificazione agli Studi Clinici

Le informazioni specificamente riguardanti i criteri diagnostici o i protocolli di test utilizzati per qualificare i pazienti per studi clinici che coinvolgono ascessi anali non erano disponibili nelle fonti fornite. Gli studi clinici per questa condizione non sono comunemente descritti nella letteratura medica standard esaminata, poiché gli ascessi anali sono tipicamente gestiti attraverso procedure chirurgiche di drenaggio consolidate piuttosto che trattamenti sperimentali.

Prognosi e Tasso di Sopravvivenza

Prognosi

Le prospettive per le persone diagnosticate con un ascesso anale sono generalmente molto buone quando la condizione viene trattata tempestivamente e appropriatamente. Con un corretto drenaggio chirurgico, la maggior parte dei pazienti sperimenta un sollievo immediato dal dolore intenso causato dall’ascesso, e la maggioranza guarisce senza problemi a lungo termine.[3] La maggior parte delle persone è in grado di tornare alle normali attività, incluso il lavoro, entro uno o due giorni dopo la procedura di drenaggio.[16]

La guarigione completa della cavità dell’ascesso richiede tipicamente tra le tre e le otto settimane, a seconda delle dimensioni e della posizione dell’ascesso.[16] Durante questo periodo di guarigione, i pazienti devono seguire le istruzioni del proprio medico riguardo alla cura della ferita, che può includere semicupi regolari in acqua tiepida e mantenere l’area pulita e asciutta.[18]

Tuttavia, una preoccupazione significativa è il potenziale per complicazioni. Fino al 50 percento dei pazienti che hanno avuto un ascesso anale possono sviluppare una fistola anale, che è un tunnel anomalo che si forma tra l’interno dell’ano e la superficie cutanea.[3] Questa complicazione si sviluppa tipicamente mentre il corpo tenta di drenare l’infezione, e potrebbe richiedere un trattamento chirurgico aggiuntivo. Il tuo medico di solito controllerà la formazione di una fistola circa due o tre settimane dopo l’intervento iniziale.[16]

Sfortunatamente, anche con un trattamento adeguato e una guarigione completa, gli ascessi anali possono recidivare. Se un ascesso ritorna ripetutamente, spesso suggerisce che è presente una fistola sottostante che necessita di essere trattata.[3] Alcuni fattori aumentano il rischio di recidiva, tra cui avere malattie infiammatorie intestinali, diabete o uno stato immunocompromesso.[17]

Tasso di sopravvivenza

Le statistiche specifiche sul tasso di sopravvivenza per gli ascessi anali non sono tipicamente riportate nella letteratura medica, poiché questa condizione, sebbene dolorosa e richiedente trattamento, non è generalmente pericolosa per la vita quando gestita appropriatamente. Tuttavia, se lasciati non trattati, gli ascessi anali possono portare a complicazioni gravi e potenzialmente fatali. L’infezione può diffondersi nel flusso sanguigno, causando sepsi, che è una risposta pericolosa per la vita all’infezione che può portare all’insufficienza degli organi.[6] In rari casi, gli ascessi non trattati possono progredire verso la cancrena di Fournier, un’infezione grave e rapidamente diffusiva che può essere fatale.[6]

Con una diagnosi tempestiva e un drenaggio chirurgico, la stragrande maggioranza dei pazienti guarisce completamente senza complicazioni pericolose per la vita. I pazienti con determinate condizioni di salute sottostanti, come diabete, sistemi immunitari indeboliti o altri problemi medici significativi, potrebbero avere un decorso più complicato e potrebbero richiedere il ricovero per monitoraggio e trattamento più intensivo.[12] Tuttavia, quando questi pazienti ricevono cure mediche e chirurgiche appropriate, anche i loro risultati sono generalmente favorevoli.

Studi clinici in corso su Ascesso anale

  • Lo studio non è ancora iniziato

    Studio sull’uso di Metronidazolo e Ciprofloxacina nel trattamento dell’ascesso perianale dopo drenaggio chirurgico

    Non ancora in reclutamento

    3 1 1

    Il perianal abscess è una condizione in cui si forma una raccolta di pus vicino all’ano, spesso causando dolore e gonfiore. Questo studio si concentra su come il trattamento con antibiotici possa influenzare il recupero dopo il drenaggio chirurgico di un ascesso perianale. Gli antibiotici utilizzati in questo studio sono Metronidazole e Ciprofloxacin, entrambi somministrati…

    Malattie studiate:
    Paesi Bassi

Riferimenti

https://www.webmd.com/a-to-z-guides/anal-abscess

https://my.clevelandclinic.org/health/diseases/23282-perianal-abscess

https://imis.fascrs.org/PortalTest/PortalTest/Patients/Diseases-and-Conditions/A-Z/Abscess%20and%20Fistula.aspx

https://www.crspecialists.com/anal-abscess

https://medlineplus.gov/ency/article/001519.htm

https://www.healthline.com/health/anorectal-abscess

https://www.cedars-sinai.org/health-library/diseases-and-conditions/a/anorectal-abscess.html

https://www.webmd.com/a-to-z-guides/anal-abscess

https://my.clevelandclinic.org/health/diseases/23282-perianal-abscess

https://www.ncbi.nlm.nih.gov/books/NBK459167/

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https://emedicine.medscape.com/article/191975-treatment

https://pedsurglab.ucsf.edu/condition/perianal-and-perirectal-abscessfistula

https://www.healthline.com/health/anorectal-abscess

https://www.webmd.com/a-to-z-guides/anal-abscess

https://myhealth.alberta.ca/Health/aftercareinformation/pages/conditions.aspx?hwid=ud1343

https://www.kaizenfistulacare.org/tips-to-avoid-recurrence-of-perianal-abscess/

https://myhealth.alberta.ca/Health/aftercareinformation/pages/conditions.aspx?hwid=uf7680

https://my.clevelandclinic.org/health/diseases/23282-perianal-abscess

https://pedsurglab.ucsf.edu/condition/perianal-and-perirectal-abscessfistula

https://healthy.kaiserpermanente.org/health-wellness/health-encyclopedia/he.perirectal-abscess-care-instructions.uf7680

https://medlineplus.gov/diagnostictests.html

https://www.questdiagnostics.com/

https://www.healthdirect.gov.au/diagnostic-tests

https://www.who.int/health-topics/diagnostics

https://www.yalemedicine.org/clinical-keywords/diagnostic-testsprocedures

https://www.nibib.nih.gov/science-education/science-topics/rapid-diagnostics

https://www.health.harvard.edu/diagnostic-tests-and-medical-procedures

FAQ

Un medico può diagnosticare un ascesso anale senza fare un esame rettale?

In molti casi, soprattutto con ascessi perianali superficiali che sono visibili vicino all’apertura anale, un operatore sanitario può fare una diagnosi tramite ispezione visiva e palpazione esterna dell’area. Tuttavia, per ascessi più profondi o per escludere altre condizioni, un esame digitale rettale è solitamente necessario per valutare completamente la situazione e pianificare il trattamento appropriato.

Avrò bisogno di esami di imaging come una TC o una risonanza magnetica per diagnosticare il mio ascesso anale?

La maggior parte degli ascessi anali può essere diagnosticata solo in base ai sintomi e all’esame fisico. Tuttavia, se il tuo ascesso è profondo, coinvolge aree multiple, o se il tuo medico sospetta complicazioni come una fistola o connessione ad altri spazi nel bacino, potrebbero essere ordinati studi di imaging come ecografia, TC o risonanza magnetica per visualizzare meglio l’estensione dell’infezione.

Come può il mio medico distinguere tra un ascesso anale e le emorroidi?

Sebbene entrambe le condizioni possano verificarsi nell’area anale e causare disagio, gli ascessi anali presentano tipicamente dolore costante e pulsante, gonfiore visibile o un nodulo che può essere rosso e caldo, e talvolta fuoriuscita di pus o febbre. Le emorroidi di solito causano dolore meno grave (spesso correlato ai movimenti intestinali), prurito e sanguinamento senza pus. Il tuo medico esaminerà l’area per identificare caratteristiche specifiche che distinguono queste condizioni.

L’esame diagnostico per un ascesso anale è doloroso?

L’esame può causare un certo disagio, specialmente se hai già dolore dall’ascesso. Tuttavia, gli operatori sanitari cercano di essere il più delicati possibile durante l’esame fisico e rettale. Se stai provando un dolore intenso, informa il tuo medico, poiché potrebbe essere in grado di adattare il suo approccio o fornire opzioni per alleviare il dolore per rendere l’esame più confortevole.

Cosa succede se il mio ascesso anale non viene rilevato durante il primo esame?

Gli ascessi profondi situati all’interno del retto o negli spazi circostanti potrebbero non essere facilmente rilevati durante un esame fisico iniziale. Se i tuoi sintomi persistono o peggiorano nonostante il trattamento, o se sviluppi febbre e sintomi sistemici senza una causa esterna evidente, il tuo medico potrebbe ordinare studi di imaging come ecografia, TC o risonanza magnetica per localizzare l’infezione e guidare il trattamento appropriato.

🎯 Punti Chiave

  • La maggior parte degli ascessi anali può essere diagnosticata attraverso un semplice esame fisico e rettale, senza la necessità di test complessi.
  • Un dolore intenso e costante vicino all’ano con gonfiore visibile o un nodulo è un segnale d’allarme che dovrebbe richiedere una valutazione medica immediata, poiché la condizione non si risolverà da sola.
  • Gli esami di imaging come TC, risonanza magnetica o ecografia sono riservati ad ascessi più profondi o casi complessi in cui è necessario determinare la posizione esatta e l’estensione dell’infezione.
  • Quasi il 90 percento degli ascessi anali deriva da ghiandole anali bloccate che si infettano, rendendoli una condizione comune che colpisce gli uomini due volte più spesso delle donne.
  • Molte persone ritardano la diagnosi perché scambiano i sintomi dell’ascesso anale per emorroidi, ma distinguere tra i due è importante per un trattamento adeguato.
  • Le persone con diabete, malattie infiammatorie intestinali, sistemi immunitari indeboliti o che assumono farmaci immunosoppressori dovrebbero essere particolarmente vigili nel cercare una diagnosi tempestiva se si sviluppano sintomi.
  • Fino al 50 percento dei pazienti con ascessi anali sviluppa una complicazione chiamata fistola anale, che il medico controllerà durante gli appuntamenti di follow-up dopo il trattamento.
  • Con una diagnosi tempestiva e un corretto drenaggio chirurgico, la maggior parte delle persone guarisce completamente entro tre-otto settimane e può tornare alle normali attività entro uno o due giorni.