L’angina pectoris è una condizione caratterizzata da dolore toracico causato da un insufficiente apporto di sangue al cuore. Attualmente sono in corso 3 studi clinici che stanno valutando nuovi trattamenti per i pazienti con angina, inclusi terapie geniche, farmaci per migliorare la funzione dei piccoli vasi sanguigni e nuove opzioni terapeutiche per l’angina stabile.
Studi Clinici in Corso sull’Angina Pectoris
L’angina pectoris rappresenta una sfida significativa per molti pazienti che soffrono di malattia coronarica. Questa condizione si manifesta con dolore o disagio al petto quando il muscolo cardiaco non riceve sufficiente sangue ricco di ossigeno. Attualmente, la comunità scientifica sta conducendo diversi studi clinici per trovare nuove soluzioni terapeutiche per i pazienti che continuano a soffrire di angina nonostante i trattamenti convenzionali.
In questo articolo esamineremo in dettaglio gli studi clinici attualmente in corso, che stanno esplorando approcci innovativi per il trattamento dell’angina pectoris, dalla terapia genica ai farmaci che migliorano la funzione microvascolare coronarica.
Studi Clinici Disponibili
Studio di Terapia Genica per la Malattia Coronarica Grave Utilizzando AdsVEGF-D Delta N Delta C in Pazienti con Angina Refrattaria
Localizzazione: Danimarca, Finlandia
Questo studio clinico si concentra su una nuova terapia per le persone con angina refrattaria, una condizione in cui i pazienti sperimentano dolore toracico a causa di un ridotto flusso sanguigno al cuore e i trattamenti tradizionali come la chirurgia o l’angioplastica non sono possibili. Il trattamento in fase di sperimentazione si chiama AdsVEGF-D Delta N Delta C, che è un tipo di terapia genica.
Questa terapia utilizza un virus modificato, noto come vettore adenovirale, per fornire un gene specifico chiamato fattore di crescita endoteliale vascolare D (VEGF-D) direttamente al cuore. Questo gene ha lo scopo di migliorare il flusso sanguigno incoraggiando la crescita di nuovi vasi sanguigni.
Criteri di inclusione principali:
- Età compresa tra 31 e 85 anni
- Angina pectoris significativa nonostante la terapia farmacologica ottimale
- Stenosi coronarica significativa (restringimento del 60% o più) documentata negli ultimi 12 mesi
- Impossibilità di sottoporsi a procedure di rivascolarizzazione come CABG (bypass coronarico) o PCI (intervento coronarico percutaneo)
- Dolore toracico durante un test del cammino di 6 minuti
- Spessore della parete del ventricolo sinistro di 8 mm o più all’ecocardiografia
Criteri di esclusione: Non possono partecipare pazienti che hanno avuto un recente infarto o ictus, con insufficienza cardiaca grave, ipertensione non controllata, malattia renale grave, infezioni attive, storia di cancro negli ultimi cinque anni, donne in gravidanza o in allattamento, o con allergie note al farmaco sperimentale.
Durante lo studio, i partecipanti saranno monitorati per valutare i miglioramenti nella loro capacità di svolgere attività fisiche, come camminare, e qualsiasi cambiamento nei loro sintomi. Lo studio prevede di concludersi entro la fine del 2027.
Studio sull’Effetto del Diltiazem sull’Angina in Pazienti con Disfunzione Microvascolare Coronarica
Localizzazione: Paesi Bassi
Questo studio clinico si concentra sugli effetti di un farmaco chiamato diltiazem cloridrato su una condizione nota come disfunzione microvascolare coronarica, un tipo di problema cardiaco che colpisce i piccoli vasi sanguigni del cuore. Le persone con questa condizione spesso sperimentano dolore toracico, noto come angina, anche se le loro arterie coronariche principali non sono ostruite.
Lo studio mira a verificare se il diltiazem può migliorare la funzione di questi piccoli vasi sanguigni e aiutare a ridurre i sintomi nei pazienti che hanno sperimentato angina regolarmente nonostante altri trattamenti. I partecipanti riceveranno diltiazem o un placebo per un periodo fino a sei mesi.
Criteri di inclusione principali:
- Età superiore ai 18 anni
- Angina cronica con dolore toracico almeno due volte a settimana negli ultimi 3 mesi nonostante la terapia farmacologica
- Assenza di malattia coronarica ostruttiva documentata negli ultimi 5 anni
- Test di base che mostrano alterazioni della funzione coronarica: CFR (riserva di flusso coronarico) ≤ 2,0, IMR (indice di resistenza microcircolatoria) ≥ 25, o test dell’acetilcolina anormale
- Consenso informato scritto firmato
Il successo del trattamento sarà valutato verificando se almeno uno dei parametri anomali della funzione cardiaca ritorna alla normalità. Questi parametri includono misure come l’IMR e il CFR. Lo studio dovrebbe continuare fino al 2026, fornendo informazioni preziose sui potenziali benefici del diltiazem per i pazienti con disfunzione microvascolare coronarica.
Studio sugli Effetti di T89 e Trinitrato di Glicerile per Pazienti con Angina Stabile
Localizzazione: Bulgaria, Polonia, Romania, Slovacchia
Questo studio clinico si concentra sugli effetti di un trattamento chiamato T89 per pazienti con angina stabile, una condizione caratterizzata da dolore toracico dovuto a un ridotto flusso sanguigno al cuore. Lo studio mira a confermare l’efficacia di T89 nel ridurre i sintomi dell’angina stabile.
T89 viene somministrato sotto forma di capsule assunte per via orale. Un altro farmaco coinvolto nello studio è la nitroglicerina, che viene utilizzata come compressa sublinguale, cioè viene posta sotto la lingua per sciogliersi. Viene utilizzato anche un placebo nello studio.
Criteri di inclusione principali:
- Età compresa tra 18 e 90 anni
- Storia di angina stabile cronica classificata come grado II o III secondo la Canadian Cardiovascular Society
- Storia documentata di malattia coronarica (infarto pregresso, malattia cardiaca dimostrata da test da sforzo, o stenosi significativa ≥ 50% nei vasi coronarici)
- Almeno due episodi di angina registrati nei 14 giorni precedenti l’inizio dello studio
- Completamento di due test di tolleranza all’esercizio con risultati che soddisfano criteri specifici
- Consenso all’uso di contraccettivi efficaci per donne in età fertile e uomini con partner in età fertile
I partecipanti allo studio saranno assegnati casualmente a uno dei tre gruppi: un gruppo riceverà T89, un altro riceverà nitroglicerina e il terzo gruppo riceverà un placebo. Lo studio è progettato per essere in doppio cieco, il che significa che né i partecipanti né i ricercatori sapranno chi sta ricevendo quale trattamento fino al completamento dello studio.
Durante lo studio, i partecipanti subiranno varie valutazioni per monitorare i loro progressi, inclusa la misurazione della durata dell’esercizio che possono eseguire prima di sperimentare sintomi, nonché il monitoraggio della frequenza degli episodi di angina. Lo studio valuterà anche la sicurezza di T89 registrando eventuali eventi avversi.
Riepilogo
Attualmente sono in corso 3 studi clinici che offrono nuove speranze per i pazienti con angina pectoris. Questi studi rappresentano approcci innovativi al trattamento di questa condizione debilitante:
Terapia genica per l’angina refrattaria: Lo studio danese-finlandese rappresenta un approccio rivoluzionario utilizzando la terapia genica AdsVEGF-D per stimolare la crescita di nuovi vasi sanguigni nei pazienti che non possono sottoporsi a procedure di rivascolarizzazione tradizionali. Questo potrebbe offrire una soluzione a lungo termine per i pazienti con le forme più gravi di angina.
Trattamento della disfunzione microvascolare: Lo studio olandese sul diltiazem si concentra su un aspetto spesso trascurato dell’angina: la disfunzione dei piccoli vasi sanguigni del cuore. Questo è particolarmente importante per i pazienti che soffrono di angina nonostante le loro arterie coronariche principali siano pervie.
Nuove opzioni per l’angina stabile: Lo studio multicentrico su T89 condotto in Europa orientale offre una potenziale nuova opzione terapeutica per i pazienti con angina stabile, ampliando l’arsenale di trattamenti disponibili.
È importante notare che tutti questi studi stanno valutando attentamente sia l’efficacia che la sicurezza dei trattamenti proposti. I pazienti interessati a partecipare a uno di questi studi dovrebbero discutere le opzioni con il proprio cardiologo per determinare se soddisfano i criteri di eleggibilità e se la partecipazione potrebbe essere appropriata per la loro situazione specifica.
La diversità geografica di questi studi, che si svolgono in numerosi paesi europei, offre opportunità di partecipazione a una vasta gamma di pazienti. Tuttavia, è fondamentale comprendere che la partecipazione a uno studio clinico comporta sia potenziali benefici che rischi, e richiede un impegno significativo in termini di visite di follow-up e monitoraggio.










