L’anemia nefrogenica è una complicanza comune della malattia renale cronica. Attualmente è in corso uno studio clinico in Europa che sta valutando un nuovo trattamento orale chiamato roxadustat per bambini e adolescenti con questa condizione. Questo articolo presenta i dettagli dello studio disponibile per i pazienti pediatrici.
Studi Clinici in Corso per l’Anemia Nefrogenica
L’anemia nefrogenica è una condizione che si sviluppa quando i reni danneggiati non riescono a produrre abbastanza eritropoietina, un ormone essenziale per la produzione di globuli rossi. Questa carenza porta a una riduzione dei globuli rossi nel sangue, causando affaticamento, debolezza e difficoltà respiratorie. La condizione è particolarmente comune nei pazienti con malattia renale cronica (MRC), soprattutto nelle fasi avanzate della malattia.
Attualmente è disponibile 1 studio clinico per l’anemia nefrogenica nella popolazione pediatrica, che offre nuove opportunità di trattamento per bambini e adolescenti affetti da questa condizione.
Studio Clinico Disponibile
Studio su Roxadustat per il Trattamento dell’Anemia nei Bambini con Malattia Renale Cronica
Localizzazione: Belgio, Bulgaria, Croazia, Repubblica Ceca, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Italia, Lituania, Paesi Bassi, Norvegia, Polonia, Portogallo, Romania, Slovacchia, Spagna, Svezia
Questo studio clinico si concentra sul trattamento dell’anemia nei bambini e negli adolescenti affetti da malattia renale cronica (MRC). Lo studio utilizza un farmaco chiamato roxadustat, che viene somministrato sotto forma di compresse rivestite. Roxadustat è un inibitore della prolil-idrossilasi del fattore indotto dall’ipossia, che agisce aumentando la produzione di eritropoietina, stimolando così la produzione di globuli rossi.
Il periodo di trattamento dura 24 settimane, con le prime 4 settimane a dose fissa, seguite da 20 settimane durante le quali la dose può essere aggiustata in base alla risposta del paziente. Le compresse sono disponibili in dosaggi da 5 mg, 20 mg e 50 mg, e vengono assunte per via orale. Lo studio può continuare fino a 52 settimane per osservare gli effetti a lungo termine e la sicurezza del farmaco.
Lo studio confronta roxadustat con altri trattamenti comunemente utilizzati per l’anemia, come metoxi polietilenglicole-epoetina beta, epoetina alfa e darbepoetina alfa. Questi sono farmaci che aiutano il corpo a produrre più globuli rossi. Alcuni partecipanti potrebbero ricevere un placebo, che ha l’aspetto del farmaco reale ma non contiene ingredienti attivi.
Criteri di Inclusione Principali
- Età compresa tra 2 e 18 anni al momento della prima visita dello studio
- Diagnosi di anemia associata a malattia renale cronica, inclusi pazienti non in dialisi o in diverse tipologie di dialisi
- Per i pazienti non in dialisi: funzione renale inferiore a 60 mL/min per 1,73 m²
- Livelli di emoglobina tra 10,0 e 12,0 g/dL per chi è già in trattamento con agenti stimolanti l’eritropoiesi (ESA), o pari o inferiori a 11 g/dL per chi non è in trattamento
- Livelli di ferritina superiori a 100 ng/mL o valori di saturazione della transferrina (TSAT) superiori al 20%
- Livelli di enzimi epatici (ALT e AST) non superiori al doppio del limite normale e bilirubina totale non superiore a 1,5 volte il limite normale
- Le partecipanti di sesso femminile in età fertile devono accettare di utilizzare metodi contraccettivi durante lo studio e per almeno 4 settimane dopo l’ultima dose del farmaco
Criteri di Esclusione Principali
- Altre condizioni di salute gravi che potrebbero interferire con lo studio
- Partecipazione attuale ad un altro studio clinico
- Recente trasfusione di sangue
- Allergia nota al farmaco in studio o ai suoi ingredienti
- Gravidanza o allattamento
- Storia di abuso di droghe o alcol
- Condizioni di salute mentale che potrebbero influenzare la capacità di partecipare allo studio
- Storia di mancata aderenza ai trattamenti medici
- Necessità di assumere farmaci che potrebbero interferire con il farmaco in studio
- Storia di alcuni tipi di cancro
Monitoraggio e Valutazioni
Durante tutto lo studio, i partecipanti saranno sottoposti a vari accertamenti. Questi includono il monitoraggio dei livelli di emoglobina, la valutazione della risposta al farmaco e l’aggiustamento del dosaggio secondo necessità. Saranno effettuate anche valutazioni sulla sicurezza, controllando eventuali effetti collaterali, come eventi cardiovascolari o trombotici, attraverso test di laboratorio ed esami fisici.
Alla fine del periodo di trattamento di 24 settimane, i livelli di emoglobina dei partecipanti saranno confrontati con i valori iniziali per determinare l’efficacia del trattamento. Lo studio valuterà anche la qualità della vita dei partecipanti e gli eventuali cambiamenti nei livelli di affaticamento utilizzando questionari specifici progettati per pazienti pediatrici.
Riepilogo
Attualmente, per i bambini e gli adolescenti affetti da anemia nefrogenica è disponibile uno studio clinico importante che offre accesso a un nuovo approccio terapeutico. Il roxadustat rappresenta una classe innovativa di farmaci che agiscono attraverso un meccanismo diverso rispetto ai trattamenti tradizionali con agenti stimolanti l’eritropoiesi.
Lo studio è condotto in numerosi paesi europei, inclusa l’Italia, rendendo più accessibile la partecipazione per le famiglie interessate. Il vantaggio principale di roxadustat è la sua somministrazione orale, che può risultare più conveniente rispetto alle iniezioni tradizionali utilizzate per il trattamento dell’anemia associata alla malattia renale cronica.
È importante notare che lo studio prevede un monitoraggio attento e continuo da parte di professionisti sanitari specializzati, garantendo la sicurezza dei giovani partecipanti. La durata dello studio, fino a 52 settimane, permette di raccogliere dati preziosi non solo sull’efficacia a breve termine, ma anche sulla sicurezza a lungo termine del trattamento.
Per le famiglie di bambini e adolescenti con anemia nefrogenica, questo studio rappresenta un’opportunità importante per accedere a un trattamento innovativo e contribuire al progresso della ricerca medica in questo campo. Prima di decidere di partecipare, è fondamentale discutere approfonditamente con il proprio nefrologo pediatra i potenziali benefici e rischi dello studio, verificando che il proprio figlio soddisfi tutti i criteri di inclusione.










