Indice
- Cos’è il Padeliporfin?
- Come Funziona il Padeliporfin?
- Quali Condizioni Tratta il Padeliporfin?
- Lo Studio ENLIGHTED
- Fasi del Trattamento
- Risultati Attesi
- Sicurezza e Follow-up a Lungo Termine
Cos’è il Padeliporfin?
Il Padeliporfin, noto anche come WST11, è un nuovo farmaco in fase di studio per il trattamento di alcuni tipi di cancro[1]. Attualmente è sottoposto a sperimentazioni cliniche per valutarne la sicurezza e l’efficacia nel trattamento del Carcinoma Uroteliale delle Alte Vie Urinarie (UTUC), un tipo di cancro che colpisce il rivestimento del sistema urinario nella parte superiore del corpo, in particolare nel rene e nell’uretere.
Come Funziona il Padeliporfin?
Il Padeliporfin viene utilizzato in un trattamento chiamato Terapia Fotodinamica Vascolare Mirata (VTP). Questo approccio innovativo combina il farmaco con l’attivazione luminosa per colpire e distruggere le cellule tumorali. Ecco come funziona[1]:
- Il farmaco viene somministrato per via endovenosa (attraverso una vena) a una dose di 3,66 mg/kg in 10 minuti.
- Una speciale fibra ottica viene posizionata vicino al tumore utilizzando uno strumento medico chiamato ureteroscopio.
- L’area target viene quindi illuminata con luce per 10 minuti, attivando il farmaco e distruggendo le cellule tumorali.
Quali Condizioni Tratta il Padeliporfin?
Il Padeliporfin è in fase di studio specificamente per il trattamento del Carcinoma a Cellule Transizionali della Pelvi Renale e dell’Uretere[1]. Si tratta di un tipo di cancro che si sviluppa nelle cellule che rivestono la pelvi renale (parte del rene) e l’uretere (il tubo che collega il rene alla vescica). Lo studio attuale si concentra su pazienti con carcinoma uroteliale delle alte vie urinarie di basso grado e non invasivo, il che significa che il cancro è nelle sue fasi iniziali e non si è diffuso in profondità nei tessuti circostanti.
Lo Studio ENLIGHTED
Il principale studio clinico che indaga sul Padeliporfin si chiama studio ENLIGHTED (Trattamento Endoluminale Attivato dalla Luce del Carcinoma Uroteliale delle Alte Vie Urinarie)[1]. Si tratta di uno studio di Fase 3, il che significa che è in una fase avanzata di ricerca clinica. Lo studio è progettato per valutare quanto sia sicuro ed efficace il Padeliporfin VTP nel trattamento dell’UTUC di basso grado.
Fasi del Trattamento
Lo studio ENLIGHTED consiste in tre fasi principali[1]:
- Fase di Trattamento di Induzione: I pazienti ricevono 1-3 trattamenti Padeliporfin VTP, ciascuno a distanza di 4 settimane. L’obiettivo è raggiungere una Risposta Completa (CR), che significa nessun tumore visibile, test urinari negativi per le cellule tumorali e nessuna evidenza di tumore alla biopsia.
- Fase di Trattamento di Mantenimento: Se si raggiunge la CR, i pazienti entrano in questa fase di 12 mesi. Ricevono trattamenti VTP aggiuntivi se c’è evidenza di recidiva del tumore che soddisfa determinati criteri.
- Fase di Follow-up a Lungo Termine: I pazienti che completano la fase di mantenimento vengono seguiti per un massimo di ulteriori 48 mesi per monitorare eventuali recidive del cancro o effetti collaterali correlati al trattamento.
Risultati Attesi
Lo studio ENLIGHTED mira a misurare diversi importanti risultati[1]:
- Il numero di pazienti che raggiungono la completa assenza di tumori UTUC dopo il trattamento
- Per quanto tempo i pazienti rimangono liberi dal cancro dopo il trattamento
- L’effetto del trattamento sulla funzionalità renale complessiva
- Se il trattamento aiuta a preservare il rene, evitando la necessità della sua rimozione chirurgica
- Come il trattamento influisce sui pazienti che hanno ostruzioni negli ureteri
Sicurezza e Follow-up a Lungo Termine
Lo studio include un follow-up esteso per garantire la sicurezza del trattamento[1]. I pazienti saranno monitorati fino a 5 anni dopo il trattamento per verificare eventuali effetti a lungo termine, tra cui:
- Continua assenza di cancro
- Preservazione del rene
- Funzionalità renale complessiva
- Eventuali eventi avversi o effetti collaterali correlati al trattamento
Inoltre, lo studio raccoglierà campioni di sangue, tumore e urina per il sequenziamento genomico. Questo aiuterà i ricercatori a comprendere come i fattori genetici potrebbero influenzare la risposta al trattamento e la progressione del cancro[1].











