Terapia enzimatica sostitutiva (ERT)
La malattia di Pompe è un disturbo genetico causato da mutazioni nel gene GAA, che porta a una carenza dell’enzima alfa-glucosidasi acida, fondamentale per la degradazione del glicogeno in glucosio[2]. Il trattamento principale per la malattia di Pompe è la terapia enzimatica sostitutiva (ERT), che prevede la somministrazione endovenosa di enzimi geneticamente modificati che imitano l’enzima naturale[1]. Questa terapia è disponibile da oltre 15 anni e ha migliorato significativamente i risultati dei pazienti, inclusa una sopravvivenza prolungata e funzioni motorie migliorate[2].
Farmaci approvati
Diversi farmaci sono stati approvati per l’ERT nella malattia di Pompe. Questi includono Alglucosidasi alfa (Myozyme/Lumizyme) per la malattia di Pompe a esordio infantile e Avalglucosidasi alfa-ngpt (Nexviazyme) per individui di età superiore a un anno con malattia di Pompe a esordio tardivo[4]. Questi farmaci aiutano a migliorare il tono muscolare, ridurre l’accumulo di glicogeno e migliorare la funzione respiratoria[6].
Impatto dell’ERT
L’ERT ha dimostrato di diminuire le dimensioni del cuore, mantenere una normale funzione cardiaca e migliorare il tono muscolare e la forza, in particolare nella malattia di Pompe a esordio infantile[6]. È stata anche efficace nel migliorare o stabilizzare le funzioni motorie e respiratorie nella malattia di Pompe a esordio tardivo[3]. Tuttavia, nonostante i suoi benefici, l’ERT non è una cura e i pazienti possono continuare a sperimentare la progressione della malattia[2].
Studi clinici e terapia genica
Gli scienziati stanno esplorando la terapia genica come potenziale trattamento per la malattia di Pompe. Questo approccio prevede la sostituzione dei geni danneggiati con quelli sani per permettere al corpo di produrre correttamente l’alfa-glucosidasi acida[1]. Sono in corso studi clinici per valutare l’efficacia della terapia genica nei bambini con malattia di Pompe[6]. Inoltre, sono in fase di sviluppo nuove forme di ERT per affrontare le esigenze non soddisfatte nelle terapie attuali[8].
Cure di supporto
Un approccio multidisciplinare è essenziale per gestire la malattia di Pompe. Questo include la gestione sintomatica e lo screening delle complicanze, in particolare nella malattia di Pompe a esordio tardivo[8]. Un team di specialisti, tra cui fisioterapisti, terapisti respiratori, dietisti e consulenti genetici, lavora insieme per fornire un’assistenza completa[1]. Ai pazienti viene spesso consigliato di seguire una dieta ricca di proteine e di praticare regolare esercizio fisico per mantenere il tono muscolare e la forza[6].
Sfide e direzioni future
Nonostante i progressi nell’ERT, rimangono delle sfide, come l’accumulo progressivo di vacuoli autofagici nei muscoli e la mancanza di espressione enzimatica nel cervello, che porta a complicazioni del sistema nervoso centrale[2]. L’eterogeneità dei sintomi e la variabilità nella progressione della malattia richiedono piani di trattamento personalizzati[7]. La ricerca in corso mira a sviluppare terapie più efficaci, incluse strategie di riduzione del substrato e nuove terapie geniche[8].