Acido ursodesossicolico: il trattamento di prima linea
L’acido ursodesossicolico (UDCA), noto anche come ursodiolo, è il trattamento principale per la Cirrosi biliare primitiva (PBC). Questo farmaco è un tipo di acido biliare che aiuta il movimento della bile attraverso il fegato, migliorando la funzione epatica e riducendo la cicatrizzazione del fegato. È più efficace quando iniziato nelle fasi precoci della malattia e viene tipicamente assunto a vita[1][2]. Mentre l’UDCA non cura la PBC, può rallentare significativamente la progressione del danno epatico[3]. Tuttavia, fino al 40% dei pazienti potrebbe non rispondere adeguatamente all’UDCA, necessitando di trattamenti aggiuntivi[5].
Acido obeticolico: un’opzione di seconda linea
Per i pazienti che non rispondono all’UDCA, viene spesso prescritto l’acido obeticolico (OCA). Questo farmaco funziona migliorando il flusso biliare e riducendo l’infiammazione. Può essere utilizzato da solo o in combinazione con l’UDCA[1][3]. Tuttavia, l’OCA non è adatto per pazienti con malattia epatica avanzata, come quelli con cirrosi, a causa del potenziale peggioramento dei sintomi[4][5].
Fibrati e altre terapie emergenti
I fibrati, come il fenofibrato e il bezafibrato, sono in fase di studio come potenziali trattamenti per la PBC, in particolare per coloro che non rispondono all’UDCA. Questi farmaci possono aiutare a ridurre l’infiammazione epatica e il prurito, anche se sono necessarie ulteriori ricerche per confermare i loro benefici a lungo termine[1][5]. Anche altre terapie sperimentali, inclusi gli agonisti del fattore di crescita dei fibroblasti-19 e gli agonisti del recettore X farnesoide, sono in fase di studio[5].
Gestione dei sintomi e delle complicanze
Oltre ai farmaci che mirano alla malattia stessa, sono disponibili vari trattamenti per gestire i sintomi e le complicanze della PBC:
- Prurito: Antistaminici, colestiramina, rifampicina e naltrexone sono comunemente utilizzati per alleviare il prurito associato alla PBC[1][2][6].
- Carenze vitaminiche: I pazienti potrebbero necessitare di integratori di vitamine A, D, E e K a causa di problemi di malassorbimento[1][6].
- Salute delle ossa: Sono raccomandati integratori di calcio e vitamina D, insieme a regolare esercizio fisico con carico, per prevenire l’osteoporosi[1][6].
- Ipertensione portale: Questa condizione, caratterizzata da un aumento della pressione nella vena porta, può richiedere modifiche dietetiche, diuretici o procedure come la paracentesi per gestire la ritenzione dei liquidi[1].
Trapianto di fegato: l’ultima risorsa
Quando i trattamenti medici non sono più efficaci e la funzione epatica continua a diminuire, può essere considerato un trapianto di fegato. Questa procedura prevede la sostituzione del fegato malato con uno sano da un donatore. Mentre un trapianto di fegato può migliorare significativamente la qualità della vita e prolungare la sopravvivenza, la PBC può ripresentarsi nel fegato trapiantato, anche se a un ritmo più lento[1][2][7].