Flebotomia: Il Cardine del Trattamento
La flebotomia è il trattamento più comune e primario per la Policitemia Vera (PV). Questa procedura prevede il prelievo di sangue da una vena, simile alla donazione di sangue, per ridurre il numero di globuli rossi e diminuire il volume del sangue. Questo aiuta a diluire il sangue, rendendo meno probabile la formazione di accumuli, che si verificano quando i globuli rossi si accumulano lungo le pareti dei vasi sanguigni. Gli effetti immediati della flebotomia includono l’alleviamento di sintomi come mal di testa, prurito, problemi di vista, ronzio nelle orecchie e vertigini[1][3].
Aspirina: Prevenzione dei Coaguli di Sangue
Una bassa dose giornaliera di aspirina viene spesso prescritta ai pazienti con PV per impedire alle piastrine di aggregarsi, riducendo così il rischio di coaguli di sangue, attacchi cardiaci e ictus. L’aspirina aiuta anche ad alleviare sintomi come sensazioni di bruciore alle mani e ai piedi, prurito e dolore osseo[2][5].
Terapia Citoriduttiva: Gestione dei Pazienti ad Alto Rischio
Per i pazienti ad alto rischio di trombosi o che non rispondono adeguatamente alla flebotomia, è raccomandata la terapia citoriduttiva. Questa prevede farmaci che riducono il numero di cellule del sangue. I farmaci comuni includono l’Idrossiurea, che viene spesso utilizzata per la sua capacità di abbassare i livelli di globuli rossi e piastrine, e l’Interferone-alfa, che agisce sul sistema immunitario per rallentare la produzione di globuli rossi[4][6].
Inibitori JAK: Terapia Mirata
Il Ruxolitinib (Jakafi) è un inibitore JAK approvato per i pazienti con PV che hanno una risposta inadeguata o non possono tollerare l’idrossiurea. Funziona inibendo gli enzimi JAK1 e JAK2, coinvolti nella regolazione del funzionamento del sangue e immunologico. Questo farmaco aiuta a diminuire l’ingrossamento della milza e la necessità di flebotomia[4][7].
Terapia con Interferone: Un Nuovo Approccio
Il Ropeginterferone alfa-2b è la prima terapia interferonica specificamente approvata per la PV. Si lega ai recettori dell’interferone alfa/beta, innescando reazioni che fanno produrre meno globuli rossi al midollo osseo. Questo trattamento è particolarmente benefico per i pazienti più giovani e le donne in età fertile, poiché non ha mostrato di causare difetti alla nascita[4][6].
Cure di Supporto e Adeguamenti dello Stile di Vita
Le cure di supporto per la PV includono la gestione dei fattori di rischio cardiovascolare, il monitoraggio di nuovi coaguli o sanguinamenti e il mantenimento di un livello di ematocrito inferiore al 45% per gli uomini e al 42% per le donne. Si consiglia ai pazienti di fare bagni in acqua fresca, utilizzare saponi delicati e mantenere la pelle ben idratata per gestire il prurito. Antistaminici e fototerapia possono essere raccomandati per il prurito persistente[3][5].
Esplorare gli Studi Clinici
Partecipare agli studi clinici può fornire ai pazienti con PV l’accesso a trattamenti nuovi e potenzialmente più efficaci. Questi studi sono cruciali per lo sviluppo di nuove terapie e possono offrire opzioni di trattamento aggiuntive per coloro che non rispondono ai trattamenti standard[3].