Stabilizzazione articolare – Studi clinici

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Questo articolo fornisce informazioni dettagliate sugli studi clinici attualmente in corso per la prevenzione dei coaguli di sangue nei pazienti con traumi agli arti inferiori che necessitano di immobilizzazione. Attualmente è disponibile 1 studio clinico in questo ambito.

Studi Clinici in Corso sulla Stabilizzazione Articolare e Prevenzione della Trombosi

La stabilizzazione articolare dopo un trauma agli arti inferiori è un aspetto fondamentale del processo di guarigione. Quando un arto inferiore subisce un infortunio che richiede immobilizzazione tramite gesso o tutore, i pazienti possono essere a rischio di sviluppare complicazioni gravi come la formazione di coaguli di sangue. Questi coaguli, noti come eventi tromboembolici, possono formarsi nelle vene profonde (trombosi venosa profonda) o migrare ai polmoni (embolia polmonare), rappresentando una seria minaccia per la salute.

Attualmente è in corso 1 studio clinico che mira a migliorare le strategie di prevenzione di queste complicazioni, confrontando diversi approcci terapeutici per garantire la massima sicurezza ed efficacia nei pazienti che necessitano di immobilizzazione degli arti inferiori.

Studi Clinici Disponibili

Studio di Confronto tra Rivaroxaban e Combinazione Farmacologica per la Prevenzione dei Coaguli di Sangue in Pazienti con Traumi agli Arti Inferiori che Richiedono Immobilizzazione

Località: Francia

Questo studio clinico si concentra sui pazienti che hanno subito un trauma agli arti inferiori e necessitano di immobilizzazione attraverso un tutore o un gesso. L’obiettivo principale della ricerca è confrontare l’efficacia di due trattamenti nella prevenzione dei coaguli di sangue, noti come eventi tromboembolici.

I trattamenti oggetto del confronto sono il Rivaroxaban, un farmaco anticoagulante assunto per via orale sotto forma di compressa, e l’eparina a basso peso molecolare (EBPM), che viene somministrata attraverso iniezioni sottocutanee. Lo studio mira a determinare se il Rivaroxaban sia altrettanto efficace quanto l’EBPM nel prevenire i coaguli di sangue in pazienti ad alto rischio, identificati tramite uno specifico punteggio chiamato TRiP(cast).

Criteri di inclusione principali:

  • Età pari o superiore a 18 anni
  • Presenza di un trauma agli arti inferiori che richiede un supporto ortopedico rigido o semi-rigido
  • Necessità di immobilizzazione per almeno 2 settimane
  • Punteggio TRiP(cast) pari o superiore a 7, che indica un rischio elevato di formazione di coaguli
  • Ospedalizzazione prevista non superiore a 72 ore
  • Consenso informato firmato e datato

Criteri di esclusione principali:

  • Pazienti con punteggio di rischio inferiore a 7
  • Pazienti al di fuori della fascia di età specificata
  • Appartenenza a popolazioni vulnerabili che necessitano di protezione speciale

I partecipanti allo studio riceveranno il trattamento con Rivaroxaban o EBPM per un periodo fino a 50 giorni. Durante questo periodo, verrà monitorata attentamente la comparsa di eventuali coaguli di sangue sintomatici, come trombosi venosa profonda o embolia polmonare, entro 45 giorni dall’inizio del trattamento. Queste condizioni possono essere gravi, poiché comportano la formazione di coaguli nelle vene o nei polmoni, che se non trattati efficacemente possono portare a complicazioni serie.

Lo studio è progettato per garantire che entrambi i trattamenti vengano somministrati sotto stretta supervisione medica, e i partecipanti saranno monitorati per eventuali effetti collaterali o complicazioni. I pazienti verranno assegnati casualmente a ricevere Rivaroxaban o EBPM, e alcuni potrebbero ricevere un placebo per facilitare il confronto dell’efficacia dei trattamenti.

Farmaci investigazionali:

  • Rivaroxaban: Anticoagulante orale diretto che inibisce il Fattore Xa, una proteina chiave nel processo di coagulazione del sangue. Viene somministrato in compresse rivestite da 10 mg e offre il vantaggio di non richiedere monitoraggio ematico regolare
  • Eparina a basso peso molecolare (EBPM): Include farmaci come tinzaparina sodica, enoxaparina sodica, nadroparina calcica o dalteparina sodica, somministrati tramite iniezioni sottocutanee con siringhe pre-riempite

Lo studio continuerà fino a settembre 2026 e fornirà informazioni preziose per determinare il miglior approccio terapeutico per prevenire i coaguli di sangue nei pazienti con traumi agli arti inferiori che necessitano di immobilizzazione.

Riepilogo

Attualmente è disponibile 1 studio clinico dedicato alla prevenzione delle complicanze tromboemboliche nei pazienti con traumi agli arti inferiori che richiedono immobilizzazione. Questo studio rappresenta un’importante opportunità per migliorare le strategie terapeutiche in questo ambito.

L’aspetto più significativo di questa ricerca è il confronto tra un anticoagulante orale di nuova generazione, il Rivaroxaban, e il trattamento standard con eparina a basso peso molecolare. Questo confronto è particolarmente rilevante per i pazienti, poiché il Rivaroxaban offre il vantaggio di una somministrazione orale rispetto alle iniezioni quotidiane richieste dall’eparina, potenzialmente migliorando la qualità di vita durante il periodo di immobilizzazione.

Lo studio si concentra su pazienti ad alto rischio, identificati tramite il punteggio TRiP(cast), garantendo che i partecipanti siano quelli che potrebbero beneficiare maggiormente di una profilassi anticoagulante efficace. La durata del trattamento, fino a 50 giorni, e il periodo di follow-up di 45 giorni permetteranno di valutare accuratamente sia l’efficacia che la sicurezza dei trattamenti.

È importante notare che questo studio è condotto sotto stretta supervisione medica e include un monitoraggio regolare dei partecipanti per identificare tempestivamente eventuali complicazioni. I risultati di questa ricerca potrebbero influenzare significativamente le linee guida future per la gestione dei pazienti con traumi agli arti inferiori che necessitano di immobilizzazione.

I pazienti interessati a partecipare a questo studio dovrebbero consultare il proprio medico per verificare l’eligibilità e discutere i potenziali benefici e rischi della partecipazione. La ricerca clinica rappresenta un elemento fondamentale per il progresso della medicina e per lo sviluppo di trattamenti sempre più sicuri ed efficaci.

Studi clinici in corso su Stabilizzazione articolare

  • Data di inizio: 2024-07-19

    Studio su Rivaroxaban e combinazione di farmaci per pazienti con trauma agli arti inferiori e immobilizzazione ortopedica

    Reclutamento in corso

    3 1 1 1

    Lo studio riguarda persone che hanno subito un trauma agli arti inferiori e necessitano di un’immobilizzazione, come un tutore o un gesso. Queste persone sono considerate a rischio elevato di sviluppare eventi tromboembolici, che sono problemi di coagulazione del sangue che possono portare a complicazioni come la trombosi venosa profonda o l’embolia polmonare. Lo scopo…

    Francia