Riattivazione di infezione da virus di Epstein-Barr – Diagnostica

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Comprendere quando e come diagnosticare la riattivazione del virus di Epstein-Barr può essere complesso, poiché questo virus comune rimane dormiente nel corpo della maggior parte delle persone per tutta la vita. Mentre l’infezione iniziale spesso passa inosservata o causa sintomi lievi, la riattivazione può scatenare una serie di problemi di salute che richiedono test e valutazioni adeguate per essere identificati e gestiti efficacemente.

Introduzione: Chi dovrebbe sottoporsi a test diagnostici

La maggior parte delle persone porta il virus di Epstein-Barr nel proprio corpo senza saperlo. Infatti, circa il 95 percento degli adulti in tutto il mondo è stato infettato da questo virus a un certo punto della propria vita, spesso durante l’infanzia quando i sintomi sono appena percettibili.[1] Tuttavia, alcuni individui dovrebbero considerare di sottoporsi a test diagnostici, in particolare se manifestano sintomi persistenti che potrebbero indicare una riattivazione virale.

Le persone che dovrebbero prendere in considerazione di fare un test includono coloro che sperimentano una stanchezza cronica inspiegabile che dura settimane o mesi, specialmente se accompagnata da altri sintomi come linfonodi gonfi, mal di gola o mal di testa persistenti. I test diventano particolarmente importanti per gli individui con un sistema immunitario indebolito, come chi è sottoposto a trattamenti oncologici, assume farmaci immunosoppressori o affronta altre malattie croniche che possono compromettere la funzione immunitaria.[2]

Chiunque manifesti sintomi simili alla mononucleosi infettiva—una malattia caratterizzata da stanchezza estrema, febbre, mal di gola, ghiandole gonfie nel collo o ingrossamento della milza—dovrebbe richiedere una valutazione medica. Sebbene questi sintomi compaiano comunemente durante la prima infezione negli adolescenti e nei giovani adulti, possono anche segnalare la riattivazione del virus dormiente nelle persone precedentemente infettate.[1] È importante notare che i bambini tipicamente mostrano meno sintomi riconoscibili rispetto agli adulti, quindi i genitori dovrebbero prestare attenzione a stanchezza o malattia inspiegabili nei loro figli.

Gli individui che affrontano stress significativi nella vita, cambiamenti ormonali come la menopausa, o coloro che sono esposti a tossine ambientali inclusa la muffa, dovrebbero anche considerare di fare un test se sviluppano sintomi preoccupanti. Questi fattori possono indebolire il sistema immunitario abbastanza da permettere al virus dormiente di riattivarsi.[2] Le persone con condizioni autoimmuni o problemi di salute cronici che sembrano difficili da spiegare possono trarre beneficio dai test, poiché l’EBV riattivato è stato associato a varie condizioni che colpiscono diversi sistemi del corpo.

⚠️ Importante
Anche se non hai sintomi, puoi comunque trasmettere l’EBV ad altri. Il virus può essere contagioso durante il periodo di incubazione, che dura tra le quattro e le sei settimane dopo l’esposizione, e anche quando il virus è dormiente nel tuo corpo. La riattivazione può renderti nuovamente contagioso senza causare sintomi evidenti in te, sebbene le persone con un sistema immunitario indebolito abbiano maggiori probabilità di manifestare sintomi durante la riattivazione.[2]

Metodi diagnostici per identificare la riattivazione dell’EBV

Diagnosticare l’infezione da virus di Epstein-Barr e distinguere tra infezione passata, infezione recente e riattivazione richiede specifici esami del sangue. Questi test cercano diversi tipi di anticorpi—proteine che il sistema immunitario produce per combattere il virus—che compaiono in diverse fasi dell’infezione. Capire quali anticorpi sono presenti aiuta i medici a determinare se hai una nuova infezione, una vecchia infezione dormiente o un caso di riattivazione.[1]

Esami del sangue per gli anticorpi EBV

Diversi esami del sangue specializzati possono rilevare l’infezione da EBV, ciascuno misurando anticorpi diversi che il tuo corpo produce in risposta a varie parti del virus. I test più comunemente utilizzati includono il test monospot e tre test anticorpali specifici che forniscono informazioni più dettagliate sulla fase e la tempistica dell’infezione.

Il test monospot è un test di screening rapido che rileva anticorpi causati da un’infezione da EBV. Sebbene questo test possa fornire risultati rapidi, presenta importanti limitazioni. Secondo i Centers for Disease Control and Prevention, il test monospot non è molto accurato perché può anche rilevare anticorpi causati da altre condizioni non correlate all’EBV.[1] Per questo motivo, i medici spesso utilizzano test più specifici per confermare la diagnosi e comprendere la tempistica dell’infezione.

Il test dell’antigene del capside virale (VCA) misura gli anticorpi contro il rivestimento esterno del virus. Questi anticorpi compaiono nelle prime settimane di infezione, rendendo questo test utile per rilevare infezioni recenti. È interessante notare che un tipo di anticorpo VCA scompare dopo alcune settimane, ma un altro tipo rimane nel tuo corpo per il resto della vita, fungendo da marcatore di infezione passata.[1]

Il test dell’antigene precoce (EA) cerca anticorpi che tipicamente compaiono nei primi tre-sei mesi dopo l’infezione iniziale da EBV. Tuttavia, questo test presenta una limitazione significativa: circa il 20 percento delle persone sane che sono state infettate dall’EBV hanno già anticorpi contro l’EA anche quando il virus è dormiente, il che può rendere difficile l’interpretazione.[1]

Il test dell’antigene nucleare dell’EBV (EBNA) rileva anticorpi che si sviluppano più tardi nell’infezione, tipicamente comparendo più di due-quattro mesi dopo la prima infezione. Una volta che questi anticorpi compaiono, rimangono rilevabili per tutta la vita, rendendo questo test utile per confermare un’infezione passata. Puoi continuare a risultare positivo agli anticorpi EBNA indefinitamente dopo essere stato infettato dall’EBV.[1]

Ulteriori risultati degli esami del sangue

Oltre ai test anticorpali specifici, le analisi del sangue generali possono mostrare pattern che suggeriscono un’infezione da EBV. Se hai un’infezione da EBV attiva o una riattivazione, i tuoi esami del sangue possono rivelare diversi cambiamenti caratteristici. Questi possono includere segni di danno epatico lieve, poiché il virus può influenzare la funzione del fegato. Il conteggio dei globuli bianchi può mostrare un numero maggiore del normale, mentre il sistema immunitario combatte l’infezione. Inoltre, il sangue può contenere più globuli bianchi dall’aspetto insolito rispetto al normale, un riscontro comune nella mononucleosi infettiva.[1]

Per l’EBV cronico attivo, che è una condizione rara ma grave, i medici cercano anticorpi marcatamente elevati contro l’EBV o livelli significativamente elevati di DNA dell’EBV nel sangue. La definizione di EBV cronico attivo include più di 300 copie di DNA virale per microgrammo di DNA nei campioni di sangue, insieme a prove fisiche di infiltrazione di organi con cellule infettate dal virus rilevate attraverso l’esame dei tessuti.[6]

Distinguere tra le fasi dell’infezione

I medici utilizzano combinazioni di questi test per determinare se hai una nuova infezione, un’infezione passata che rimane dormiente o una riattivazione del virus. Il pattern di quali anticorpi sono presenti e quali sono assenti fornisce importanti indizi sulla tempistica e lo stato dell’infezione. Ad esempio, la presenza di anticorpi VCA senza anticorpi EBNA suggerisce un’infezione recente, mentre la presenza di entrambi indica tipicamente un’infezione avvenuta mesi prima.

Poiché diagnosticare l’infezione da EBV può essere complesso e i sintomi spesso si sovrappongono con altre malattie, il tuo medico potrebbe ordinare più test nel tempo per monitorare i cambiamenti nei livelli di anticorpi. Questo approccio aiuta a dipingere un quadro più chiaro di cosa sta succedendo con il virus nel tuo corpo e se è necessario un trattamento o un monitoraggio.[10]

Diagnostica per la qualificazione agli studi clinici

Quando i ricercatori conducono studi clinici per testare nuovi trattamenti per le condizioni correlate al virus di Epstein-Barr, hanno bisogno di modi standardizzati per identificare e selezionare i partecipanti appropriati. Sebbene le fonti fornite non contengano informazioni specifiche sui criteri diagnostici utilizzati per l’arruolamento negli studi clinici, gli studi clinici generali richiedono tipicamente una diagnosi confermata attraverso i test del sangue descritti sopra, documentazione della durata e gravità dei sintomi, e valutazione della funzione del sistema immunitario.

Per gli studi che coinvolgono il virus di Epstein-Barr cronico attivo, i ricercatori cercano tipicamente pazienti che soddisfano criteri diagnostici specifici. Questi includono prove di malattia iniziata con un’infezione acuta da EBV, anticorpi marcatamente elevati contro l’EBV, o livelli marcatamente elevati di DNA dell’EBV nei campioni di sangue. Inoltre, i ricercatori richiedono prove istologiche—ovvero l’esame microscopico di campioni di tessuto—che mostrano l’infiltrazione di organi con cellule infettate dal virus, e la rilevazione di proteine o materiale genetico dell’EBV nei campioni di tessuto.[6]

Gli studi clinici possono anche richiedere la documentazione di specifiche complicanze o sintomi associati alla riattivazione dell’EBV. Per l’EBV cronico attivo, i riscontri comuni includono febbre, disfunzione epatica e ingrossamento della milza. Circa la metà dei pazienti ha linfonodi gonfi, basso numero di piastrine e anemia. Altri sintomi che potrebbero essere documentati per l’inclusione nello studio includono reazioni insolite alle punture di zanzara, eruzioni cutanee o coinvolgimento di altri organi.[6]

Alcuni studi di ricerca si concentrano su pazienti con casi particolarmente gravi o su coloro con complicanze specifiche. Ad esempio, gli studi potrebbero arruolare specificamente pazienti che non hanno risposto alle cure di supporto standard, coloro con evidenza di danno d’organo o individui con anomalie del sistema immunitario. La presenza di alcuni fattori di rischio, come il basso numero di piastrine, l’età più avanzata all’esordio dei sintomi o l’infezione di specifici tipi di cellule immunitarie, potrebbe anche influenzare l’idoneità allo studio, poiché questi fattori sono stati associati a risultati peggiori.[6]

Prognosi e tasso di sopravvivenza

Prognosi

Per la maggior parte delle persone infettate dal virus di Epstein-Barr, la prognosi è eccellente. La maggioranza degli individui che manifestano sintomi da infezione da EBV si riprende entro due-quattro settimane, anche se alcune persone possono sentirsi affaticate per diverse settimane o addirittura mesi dopo la risoluzione dei sintomi acuti.[10] La maggior parte delle persone che contraggono l’EBV durante l’infanzia non manifesta alcun sintomo, e anche coloro che sviluppano la mononucleosi infettiva da adolescenti o adulti si riprendono tipicamente senza complicanze a lungo termine.

Tuttavia, le prospettive variano significativamente a seconda che qualcuno sviluppi o meno il virus di Epstein-Barr cronico attivo, che è una condizione rara ma grave. L’EBV cronico attivo è più comune in Asia e Sud America rispetto agli Stati Uniti ed Europa. In questi casi gravi, la malattia può colpire più organi e portare a complicanze serie. La morte nei casi di EBV cronico attivo è frequentemente dovuta a insufficienza epatica, sviluppo di linfoma maligno o infezioni opportunistiche che approfittano del sistema immunitario indebolito.[6]

Diversi fattori influenzano la prognosi nell’EBV cronico attivo. La presenza di un basso numero di piastrine, l’esordio dei sintomi all’età di otto anni o più, e l’infezione delle cellule T piuttosto che delle cellule B con l’EBV sono stati associati a risultati peggiori.[6] Le persone con un sistema immunitario indebolito a causa di condizioni come il cancro o coloro che assumono farmaci immunosoppressori hanno maggiori probabilità di sperimentare complicanze se l’EBV si riattiva.

Una volta che sei stato infettato dall’EBV, il virus rimane nel tuo corpo per tutta la vita in uno stato dormiente. Sebbene ciò significhi che il virus può potenzialmente riattivarsi, la maggior parte delle persone con un sistema immunitario sano mantiene il virus sotto controllo indefinitamente. Le cellule immunitarie specializzate chiamate linfociti T CD4+ svolgono un ruolo cruciale nel mantenere dormiente il virus, e finché il tuo sistema immunitario rimane relativamente sano, è probabile che tu eviti la riattivazione e i suoi sintomi associati.[5]

Tasso di sopravvivenza

Statistiche specifiche sul tasso di sopravvivenza per la riattivazione del virus di Epstein-Barr non sono state fornite nelle fonti disponibili. Tuttavia, è importante comprendere che la stragrande maggioranza delle persone infettate dall’EBV—che include circa il 95 percento della popolazione adulta—vive una vita normale e sana con il virus dormiente nel proprio corpo.[6] Complicanze gravi e mortalità sono principalmente associate all’EBV cronico attivo, che è una condizione molto rara, in particolare negli Stati Uniti ed Europa dove si verifica molto meno frequentemente rispetto all’Asia e al Sud America.[6]

Studi clinici in corso su Riattivazione di infezione da virus di Epstein-Barr

  • Data di inizio: 2024-06-04

    Studio sull’efficacia di 2LEBV e 2LXFS per l’astenia nei pazienti con infezione da Virus di Epstein-Barr

    Reclutamento in corso

    3 1 1

    Lo studio clinico si concentra sull’infezione da Virus di Epstein-Barr (EBV), un virus comune che può causare sintomi come affaticamento e malessere generale. L’obiettivo principale è valutare l’efficacia di due trattamenti, chiamati 2LEBV e 2LXFS, nel ridurre la stanchezza nei pazienti affetti da questa infezione. Questi trattamenti contengono sostanze come acido desossiribonucleico (DNA), interleuchina-1, interleuchina-2,…

    Belgio

Riferimenti

https://www.webmd.com/a-to-z-guides/can-ebv-come-back

https://my.clevelandclinic.org/health/diseases/23469-epstein-barr-virus

https://fullyfunctional.com/blog/reactivated-epstein-barr-virus-need-know/

https://pmc.ncbi.nlm.nih.gov/articles/PMC2776035/

https://www.cdc.gov/epstein-barr/about/index.html

FAQ

Posso risultare negativo all’EBV se ho una riattivazione?

Quando l’EBV si riattiva nel tuo corpo, probabilmente non avrai sintomi se hai un sistema immunitario relativamente sano. Tuttavia, i test anticorpali mostreranno tipicamente risultati positivi per un’infezione passata, in particolare anticorpi EBNA e VCA che rimangono nel tuo corpo per tutta la vita dopo l’infezione iniziale. Le persone con un sistema immunitario indebolito hanno maggiori probabilità di manifestare sintomi e mostrare segni di infezione attiva durante la riattivazione.[1]

Quanto tempo dopo l’esposizione all’EBV i test mostreranno risultati positivi?

Il momento in cui i test risultano positivi dipende da quali anticorpi vengono misurati. Gli anticorpi dell’antigene del capside virale (VCA) compaiono nelle prime settimane di infezione. Gli anticorpi dell’antigene precoce (EA) si manifestano tipicamente nei primi tre-sei mesi dopo l’infezione. Gli anticorpi dell’antigene nucleare dell’EBV (EBNA) si sviluppano più tardi, solitamente comparendo più di due-quattro mesi dopo la prima infezione.[1]

Qual è la differenza tra un’infezione da EBV normale e l’EBV cronico attivo?

L’infezione da EBV normale causa sintomi che tipicamente si risolvono entro due-quattro settimane, dopo di che il virus diventa dormiente. L’EBV cronico attivo è una malattia molto rara in cui i sintomi persistono o si ripresentano per periodi prolungati. È definito da anticorpi marcatamente elevati o livelli di DNA dell’EBV nel sangue (più di 300 copie per microgrammo), evidenza fisica di infiltrazione di organi con cellule infettate dal virus, e rilevamento dell’EBV nei campioni di tessuto.[6]

Ho bisogno di più esami del sangue per diagnosticare la riattivazione dell’EBV?

Sì, i medici spesso utilizzano combinazioni di diversi test anticorpali per determinare se hai una nuova infezione, un’infezione passata o una riattivazione. Il pattern di quali anticorpi sono presenti e assenti fornisce importanti indizi sulla tempistica e lo stato. Il tuo medico può ordinare test nel tempo per monitorare i cambiamenti nei livelli di anticorpi, il che aiuta a creare un quadro più chiaro di cosa sta succedendo con il virus nel tuo corpo.[1]

Possono altri esami del sangue oltre ai test anticorpali aiutare a diagnosticare l’EBV?

Sì, le analisi del sangue generali possono mostrare pattern che suggeriscono un’infezione da EBV. I tuoi esami del sangue possono rivelare segni di danno epatico lieve, numeri di globuli bianchi più alti del normale o più globuli bianchi dall’aspetto insolito rispetto al normale. Questi risultati, combinati con test anticorpali specifici, aiutano a confermare la diagnosi di infezione o riattivazione dell’EBV.[1]

🎯 Punti chiave

  • Circa il 95% degli adulti porta il virus di Epstein-Barr dormiente, ma la maggior parte non manifesta mai sintomi abbastanza gravi da richiedere test
  • Il test monospot comunemente utilizzato può dare risultati falsi positivi, quindi i medici spesso usano test anticorpali più specifici per una diagnosi accurata
  • Diversi anticorpi compaiono in momenti diversi dopo l’infezione, permettendo ai medici di determinare se hai una nuova infezione o una riattivazione
  • Puoi trasmettere l’EBV ad altri anche senza sintomi, in particolare durante il periodo di incubazione di quattro-sei settimane e quando il virus si riattiva
  • Le persone con un sistema immunitario indebolito dovrebbero fare un test se manifestano stanchezza persistente, linfonodi gonfi o altri sintomi preoccupanti
  • Una volta che certi anticorpi dell’EBV compaiono nel tuo sangue, rimangono rilevabili per tutta la vita, rendendo essenziale testare più tipi di anticorpi
  • L’EBV cronico attivo viene diagnosticato attraverso livelli elevati di anticorpi, alti conteggi di DNA virale ed evidenza del virus nei campioni di tessuto—non solo sintomi
  • La maggior parte delle persone si riprende dall’EBV entro due-quattro settimane, anche se la stanchezza può persistere per mesi in alcuni casi