L’infezione da virus di Epstein-Barr (EBV) è un’infezione virale comune che può causare stanchezza prolungata e altre complicazioni, specialmente in pazienti immunocompromessi. Attualmente sono in corso 4 studi clinici che valutano nuovi approcci terapeutici e preventivi per questa infezione, dall’imaging avanzato per i tumori associati all’EBV al trattamento delle infezioni resistenti nei pazienti trapiantati.
Studi clinici in corso sull’infezione da virus di Epstein-Barr
L’infezione da virus di Epstein-Barr rappresenta una sfida clinica significativa, particolarmente per i pazienti con sistema immunitario indebolito. Gli studi clinici attualmente in corso stanno esplorando diverse strategie terapeutiche, dal miglioramento delle tecniche diagnostiche alla prevenzione delle complicanze post-trapianto.
Studi clinici disponibili
Valutazione dell’espressione del recettore della somatostatina 2 mediante imaging PET/CT con [68Ga]Ga-DOTA-TOC in pazienti con carcinoma nasofaringeo associato al virus di Epstein-Barr
Localizzazione: Paesi Bassi
Questo studio si concentra sul carcinoma nasofaringeo (NPC), un tipo di cancro che si sviluppa nel nasofaringe, la parte superiore della gola dietro il naso. La ricerca è specificamente rivolta al NPC associato al virus di Epstein-Barr (EBV) e utilizza l’imaging PET/CT con [68Ga]Ga-DOTA-TOC per valutare l’espressione del recettore della somatostatina 2 (SSTR2) nei tumori.
I partecipanti allo studio saranno sottoposti a imaging PET prima e dopo aver ricevuto chemioterapia di induzione (farmaci somministrati per ridurre le dimensioni del tumore prima del trattamento principale) o chemioradioterapia (CRT, una combinazione di chemioterapia e radioterapia). L’imaging aiuterà i ricercatori a visualizzare e misurare come il tumore assorbe la sostanza tracciante speciale.
Criteri di inclusione principali:
- Diagnosi di carcinoma nasofaringeo stadio IB-IVA positivo per il virus di Epstein-Barr
- Età minima di 18 anni
- Programma di trattamento con chemioterapia di induzione o chemioradioterapia
- Disponibilità di campioni di tessuto tumorale per i test
Criteri di esclusione principali:
- Reazioni allergiche pregresse all’octreotide o all’agente di imaging
- Gravidanza o allattamento
- Gravi problemi renali
- Radioterapia o chemioterapia nelle 2 settimane precedenti
Il farmaco sperimentale [68Ga]Ga-DOTA-TOC è una sostanza radioattiva utilizzata nell’imaging PET/CT che si lega ai recettori della somatostatina presenti su alcune cellule tumorali, consentendo di visualizzare il cancro in modo più chiaro.
Studio sul trattamento delle infezioni virali resistenti in pazienti trapiantati di cellule staminali utilizzando cellule T allogeniche multispecifiche per virus
Localizzazione: Belgio, Francia, Germania, Italia, Paesi Bassi
Questo studio clinico è dedicato al trattamento di pazienti che hanno subito un trapianto allogenico di cellule staminali e che ora affrontano infezioni virali che non rispondono ai trattamenti antivirali standard. I virus studiati sono il citomegalovirus (CMV), il virus di Epstein-Barr (EBV) e l’adenovirus (AdV).
Il trattamento testato prevede l’utilizzo di cellule T allogeniche multispecifiche per virus, progettate per individuare e combattere i virus specifici. Lo studio include anche un confronto con un placebo per valutare l’efficacia del trattamento con cellule T. I partecipanti riceveranno il trattamento attraverso un’infusione endovenosa.
Criteri di inclusione principali:
- Pazienti adulti o bambini di età superiore ai 2 mesi che hanno subito un trapianto di cellule staminali ematopoietiche
- Infezione nuova o riattivata da CMV, EBV o AdV
- Mancato miglioramento dopo due settimane di trattamento antivirale standard
- Disponibilità del donatore originale con risposta immunitaria al virus
Criteri di esclusione principali:
- Pazienti che non hanno subito un trapianto di cellule staminali ematopoietiche
- Assenza di infezione virale nuova o riattivata
- Infezioni virali che rispondono ai trattamenti antivirali standard
Le cellule T multispecifiche utilizzate in questo studio sono appositamente progettate per individuare e combattere virus come CMV, EBV e AdV, aiutando il sistema immunitario del paziente a riconoscere ed eliminare questi virus.
Studio sul rituximab per la prevenzione dell’infezione da virus di Epstein-Barr e dei disturbi linfoproliferativi in pazienti trapiantati di rene EBV-negativi
Localizzazione: Francia
Questo studio clinico valuta gli effetti del farmaco rituximab in pazienti che hanno subito un trapianto di rene. Lo studio si concentra specificamente su pazienti negativi per il virus di Epstein-Barr (EBV) che hanno ricevuto un rene da un donatore positivo per EBV. L’obiettivo principale è verificare se il trattamento precoce con rituximab possa prevenire l’infezione iniziale da EBV e lo sviluppo di una condizione chiamata disturbo linfoproliferativo post-trapianto (PTLD).
I partecipanti allo studio saranno assegnati casualmente a uno di due gruppi: un gruppo riceverà rituximab, un anticorpo monoclonale che colpisce cellule specifiche del sistema immunitario, mentre l’altro gruppo riceverà un placebo. Lo studio monitorerà i partecipanti per un periodo di tempo per osservare l’incidenza dell’infezione da EBV e del PTLD.
Criteri di inclusione principali:
- Pazienti adulti (18 anni o più) o bambini (oltre 2 anni) che ricevono un trapianto di rene o rene-pancreas
- Pazienti EBV-seronegativi (senza anticorpi IgG anti-EBNA, IgG anti-VCA e IgM anti-VCA)
- Donatore EBV-positivo
- Test di gravidanza negativo per le donne e consenso all’uso di contraccezione
Criteri di esclusione principali:
- Pazienti già positivi per EBV
- Pazienti al di fuori della fascia di età specificata
- Pazienti appartenenti a popolazioni vulnerabili
Il rituximab è somministrato tramite infusione endovenosa per prevenire l’infezione primaria da EBV e i disturbi linfoproliferativi post-trapianto in pazienti trapiantati di rene EBV-negativi.
Studio sull’efficacia di 2LEBV e 2LXFS per la riduzione della fatica nei pazienti con infezione da virus di Epstein-Barr
Localizzazione: Belgio
Questo studio clinico si concentra sugli effetti di due trattamenti, 2LEBV e 2LXFS, sulla fatica nei pazienti con infezione da virus di Epstein-Barr (EBV). L’obiettivo è confrontare l’efficacia di questi trattamenti nella riduzione della fatica rispetto a un placebo. I trattamenti contengono varie sostanze coinvolte nelle risposte del sistema immunitario.
I partecipanti allo studio saranno assegnati casualmente a ricevere il trattamento 2LEBV, il trattamento 2LXFS o un placebo. Lo studio è progettato per essere in doppio cieco, il che significa che né i partecipanti né i ricercatori sapranno chi sta ricevendo quale trattamento. Lo studio durerà sei mesi, durante i quali i partecipanti assumeranno il trattamento come indicato e parteciperanno a controlli regolari.
Criteri di inclusione principali:
- Pazienti di età pari o superiore a 12 anni
- Fatica significativa per almeno un mese
- Almeno due sintomi aggiuntivi come febbre, mal di gola, dolori muscolari, linfonodi ingrossati, mal di testa o disturbi del sonno
- Sierologia positiva per EBV (anticorpi IgG e/o IgM)
Criteri di esclusione principali:
- Assenza di infezione da virus di Epstein-Barr
- Età al di fuori dei range specificati
I farmaci sperimentali 2LEBV e 2LXFS sono somministrati per via orale e sono attualmente in fase di valutazione per la loro capacità di ridurre la fatica nei pazienti con infezione da EBV.
Sintesi e osservazioni importanti
Gli studi clinici attualmente in corso sull’infezione da virus di Epstein-Barr affrontano diverse sfide cliniche importanti. Gli studi includono approcci innovativi come l’imaging molecolare per i tumori associati all’EBV, terapie cellulari per le infezioni virali resistenti e strategie preventive per i pazienti trapiantati.
È particolarmente significativo che tre dei quattro studi si concentrino su popolazioni vulnerabili, come i pazienti trapiantati di cellule staminali o di organi solidi, che sono a maggior rischio di complicanze gravi da infezioni virali. Questo riflette l’importanza clinica di sviluppare terapie efficaci per questi pazienti ad alto rischio.
Gli studi utilizzano approcci terapeutici diversi: dall’immunoterapia cellulare con cellule T specifiche, agli anticorpi monoclonali come il rituximab, fino a trattamenti sperimentali per la gestione dei sintomi come la fatica cronica. Questa varietà di approcci suggerisce che la comunità medica sta esplorando multiple strategie per affrontare le diverse manifestazioni e complicanze dell’infezione da EBV.
I pazienti interessati a partecipare a questi studi dovrebbero discutere con il proprio medico curante per valutare l’idoneità e i potenziali benefici della partecipazione a una sperimentazione clinica.











