Lo studio riguarda la polmonite acquisita in comunità, una malattia che colpisce i polmoni e può causare difficoltà respiratorie. Inoltre, si esamina il rischio di infarto miocardico, un problema cardiaco grave che si verifica quando il flusso di sangue al cuore è bloccato. L’obiettivo è capire se l’aggiunta di acido acetilsalicilico (noto anche come aspirina) alla terapia antibiotica possa ridurre il rischio di problemi cardiaci acuti nei pazienti ricoverati con polmonite moderata o grave.
Nel corso dello studio, i partecipanti riceveranno aspirina o un placebo, una sostanza senza effetti attivi, insieme al trattamento antibiotico standard. La aspirina è un farmaco comunemente usato per ridurre il dolore e l’infiammazione, e in questo caso, si sta valutando il suo potenziale beneficio nel prevenire eventi cardiaci. I pazienti saranno monitorati per un periodo di tempo per osservare eventuali miglioramenti o effetti collaterali.
Lo studio si propone di determinare se l’uso di aspirina possa diminuire l’incidenza di sindromi coronariche acute, come l’infarto, fino a 180 giorni dopo l’inizio del trattamento. Saranno anche valutati altri aspetti come la durata del ricovero ospedaliero e la qualità della vita dei pazienti. Questo approccio potrebbe offrire nuove prospettive nel trattamento della polmonite e nella prevenzione di complicazioni cardiache associate.











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