Questo studio riguarda l’emofilia B, una malattia del sangue presente dalla nascita in cui manca o è carente una proteina chiamata fattore IX che aiuta il sangue a coagulare normalmente. Le persone con questa condizione possono avere sanguinamenti frequenti e hanno bisogno di ricevere regolarmente infusioni della proteina mancante per prevenire questi episodi. Lo studio coinvolge ragazzi adolescenti di età compresa tra 12 e 18 anni che hanno una forma grave o moderatamente grave della malattia e che attualmente ricevono trattamenti preventivi continui con il fattore IX.
Il trattamento che viene studiato si chiama CSL222, noto anche come etranacogene dezaparvovec o Hemgenix. Si tratta di una terapia genica che viene somministrata una sola volta attraverso un’infusione in vena. Questa terapia utilizza un vettore virale che porta nelle cellule del fegato le istruzioni genetiche per produrre autonomamente il fattore IX mancante. L’obiettivo dello studio è valutare se questo trattamento funziona bene, è sicuro e viene tollerato dai ragazzi adolescenti con emofilia B, misurando quanti episodi di sanguinamento si verificano dopo la somministrazione.
Lo studio prevede prima un periodo iniziale di almeno sei mesi durante il quale vengono raccolte informazioni sui partecipanti mentre continuano il loro trattamento abituale. Successivamente viene somministrata una singola dose di CSL222 e i partecipanti vengono seguiti per diversi anni per osservare come risponde il loro organismo al trattamento. Durante tutto lo studio vengono controllati vari aspetti come la quantità di fattore IX prodotta naturalmente dal corpo, quante infusioni di fattore IX sono ancora necessarie, il numero di sanguinamenti, la qualità di vita dei ragazzi e la sicurezza del trattamento attraverso esami del sangue e controlli del fegato.











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