Lo studio clinico si concentra sul trattamento di tumori ovarici avanzati, in particolare quelli che presentano un difetto genetico nel meccanismo di riparazione del DNA noto come deficienza di ricombinazione omologa (HRD). I tumori interessati includono il cancro ovarico epiteliale di alto grado, il cancro della tuba di Falloppio e il cancro peritoneale primario. Il trattamento in esame combina olaparib, un farmaco che agisce come inibitore della PARP (una proteina coinvolta nella riparazione del DNA), con bevacizumab, un anticorpo monoclonale che inibisce la crescita dei vasi sanguigni nei tumori.
Lo scopo dello studio รจ confermare l’efficacia di olaparib in combinazione con bevacizumab come terapia di mantenimento dopo un trattamento iniziale con chemioterapia a base di platino e bevacizumab. I pazienti che rispondono completamente o parzialmente a questo trattamento iniziale e che hanno tumori HRD-positivi, inclusi quelli con mutazioni BRCA1-2, inizieranno a ricevere olaparib insieme a bevacizumab. Questo approccio mira a mantenere i benefici del trattamento iniziale e a prolungare il tempo senza progressione della malattia.
Durante lo studio, i pazienti riceveranno olaparib sotto forma di compresse rivestite con film e bevacizumab come soluzione concentrata per infusione. La durata del trattamento con olaparib รจ prevista fino a 24 mesi, mentre bevacizumab sarร somministrato per un massimo di 15 mesi. L’efficacia del trattamento sarร valutata in base al tempo trascorso senza progressione della malattia o morte, e saranno monitorati eventuali effetti collaterali per garantire la sicurezza dei partecipanti.