Questo studio riguarda il mieloma multiplo recidivante o refrattario, una malattia del sangue in cui alcune cellule del midollo osseo, chiamate plasmacellule, crescono in modo anomalo e incontrollato. Nello studio partecipano persone che hanno giร ricevuto da uno a tre trattamenti precedenti per questa malattia e che sono state giร trattate con un medicinale chiamato lenalidomide, ma la loro malattia รจ peggiorata durante o dopo l’ultimo trattamento. Lo studio confronta un nuovo tipo di trattamento chiamato arlocabtagene autoleucel, conosciuto anche con il nome in codice BMS-986393, con i trattamenti standard attualmente utilizzati. Questo nuovo trattamento รจ una terapia con cellule CAR-T dirette contro GPRC5D, che consiste nel prelevare alcune cellule del sistema immunitario del paziente, modificarle in laboratorio per renderle capaci di riconoscere e attaccare le cellule malate del mieloma, e poi reinfonderle nel corpo del paziente. I trattamenti standard di confronto sono combinazioni di medicinali che includono daratumumab con pomalidomide e desametasone, oppure carfilzomib con desametasone.
Lo scopo dello studio รจ verificare se il trattamento con arlocabtagene autoleucel funziona meglio dei trattamenti standard nel controllare la malattia e nel prolungare il tempo in cui i partecipanti vivono senza che il mieloma multiplo peggiori. Lo studio vuole anche misurare quanti partecipanti raggiungono una risposta completa senza segni rilevabili della malattia nel corpo, una condizione chiamata risposta completa con negativitร della malattia residua minima. Altri aspetti importanti che verranno valutati sono quanto tempo i partecipanti rimangono in vita dopo l’inizio dello studio e quante persone mostrano una risposta positiva al trattamento ricevuto.
Durante lo studio, i partecipanti verranno assegnati in modo casuale a ricevere il nuovo trattamento con cellule CAR-T oppure uno dei trattamenti standard. Prima di ricevere le cellule CAR-T modificate, i partecipanti riceveranno una preparazione con medicinali chemioterapici come ciclofosfamide e fludarabina fosfato, che servono a preparare il corpo ad accogliere le cellule modificate. Durante tutto il percorso dello studio verranno effettuati controlli regolari per monitorare come la malattia risponde al trattamento e per valutare la sicurezza dei medicinali utilizzati. In alcuni casi potrebbero essere utilizzati altri medicinali di supporto come il tocilizumab per gestire eventuali effetti collaterali del trattamento.











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