Questo studio riguarda pazienti adulti con anemia falciforme, una malattia del sangue ereditaria che può causare crisi dolorose chiamate crisi vaso-occlusive. Durante queste crisi, i pazienti ricevono morfina come trattamento per controllare il dolore intenso. La morfina viene somministrata attraverso un sistema che permette al paziente di controllare la quantità di farmaco ricevuto. Nello studio viene anche utilizzato iohexol, una sostanza che aiuta a misurare con precisione come funzionano i reni.
Lo scopo dello studio è capire se la funzione dei reni può influenzare l’efficacia della morfina nel controllare il dolore. I ricercatori vogliono identificare un valore specifico della funzione renale che possa predire quando la dose abituale di morfina potrebbe non essere sufficiente per alleviare il dolore. Questo aiuterebbe a capire quali pazienti potrebbero aver bisogno di dosi più elevate di morfina fin dall’inizio per ottenere un migliore controllo del dolore. Durante lo studio viene misurata la capacità dei reni di filtrare le sostanze usando l’iohexol come metodo di riferimento, e questa misurazione viene confrontata con un calcolo più semplice chiamato CKD-Epi che si ottiene da un normale esame del sangue.
Durante lo studio vengono raccolte informazioni sul dolore percepito dai pazienti, sulla quantità di morfina utilizzata e su come il corpo elimina la morfina e i suoi prodotti di trasformazione. Vengono anche osservati eventuali effetti collaterali della morfina come sonnolenza, respirazione rallentata, prurito, stitichezza, gonfiore, nausea, vomito o difficoltà a urinare. Lo studio confronta le misurazioni della funzione renale ottenute in momenti diversi per vedere se ci sono cambiamenti durante la crisi dolorosa rispetto alle condizioni normali del paziente.











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