La ricerca si concentra sulla Sclerosi Multipla in fase secondariamente progressiva, una condizione in cui i sintomi peggiorano nel tempo senza periodi di miglioramento. Lo studio esamina l’effetto della sospensione delle terapie che modificano la malattia, note come DMTs, in pazienti di etร superiore ai 50 anni che non mostrano segni di attivitร infiammatoria recente. Le terapie coinvolte includono interferone beta-1a, glatiramer acetato, teriflunomide, dimetil fumarato, ciclofosfamide, azatioprina, metotrexato, micofenolato mofetile, rituximab e ocrelizumab.
L’obiettivo principale รจ dimostrare che interrompere queste terapie non รจ meno efficace rispetto a continuare il trattamento per due anni, in termini di progressione della disabilitร . La progressione della disabilitร viene valutata attraverso un aumento del punteggio EDSS, che misura la gravitร della disabilitร . I partecipanti saranno monitorati per due anni per osservare eventuali cambiamenti nella loro condizione.
Durante lo studio, i partecipanti saranno divisi in due gruppi: uno continuerร con le terapie attuali, mentre l’altro interromperร il trattamento. Saranno effettuati controlli regolari per valutare la progressione della disabilitร , la presenza di nuove lesioni cerebrali tramite MRI e la qualitร della vita. Lo studio mira a fornire informazioni utili per decidere se รจ sicuro interrompere le terapie in pazienti con Sclerosi Multipla secondariamente progressiva inattiva.











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