Il cancro alla prostata resistente alla castrazione metastatico (mCRPC) è una forma avanzata di cancro alla prostata che non risponde più ai trattamenti ormonali standard. Questo studio clinico si concentra su pazienti con mCRPC che non presentano mutazioni nei geni BRCA1/2 o il cui stato genetico è sconosciuto. L’obiettivo è confrontare l’efficacia di due diversi trattamenti: il docetaxel, un farmaco chemioterapico somministrato tramite infusione endovenosa, e agenti mirati al recettore degli androgeni come abiraterone e enzalutamide, che vengono assunti per via orale. Questi ultimi sono utilizzati per bloccare l’azione degli ormoni maschili che possono stimolare la crescita del cancro alla prostata.
Lo studio mira a determinare se il docetaxel è più efficace rispetto agli agenti mirati al recettore degli androgeni nel trattamento di pazienti con mCRPC e fattori prognostici sfavorevoli. I partecipanti saranno divisi in due gruppi: uno riceverà docetaxel insieme a prednisone, un farmaco steroideo, mentre l’altro gruppo riceverà abiraterone o enzalutamide insieme a prednisone. La durata del trattamento varia a seconda del farmaco utilizzato, con il docetaxel somministrato per un massimo di 24 settimane e gli agenti mirati al recettore degli androgeni per un massimo di 60 settimane.
Lo studio valuterà diversi aspetti, tra cui la sopravvivenza libera da progressione della malattia, la risposta del PSA (un marcatore del cancro alla prostata), la sopravvivenza complessiva e la qualità della vita dei pazienti. Inoltre, verrà esaminata la sicurezza di ciascun trattamento per garantire che i benefici superino i rischi potenziali. I risultati di questo studio potrebbero fornire nuove informazioni su quale trattamento sia più efficace per i pazienti con mCRPC e fattori prognostici sfavorevoli.