La trombosi di arteria periferica è una condizione grave che richiede un trattamento efficace per prevenire complicazioni cardiovascolari. Attualmente è in corso uno studio clinico che confronta due approcci terapeutici con farmaci antiaggregatii piastrinici per migliorare gli esiti nei pazienti sottoposti a procedure di rivascolarizzazione.
Studi clinici in corso sulla trombosi di arteria periferica
La trombosi di arteria periferica rappresenta una complicazione della malattia arteriosa periferica (PAD), una condizione in cui le arterie, principalmente delle gambe, si restringono o si bloccano a causa dell’accumulo di depositi grassi nelle pareti arteriose. Questo riduce il flusso sanguigno agli arti, causando sintomi che vanno dal dolore alle gambe durante il cammino fino a complicazioni gravi come l’ischemia critica degli arti. Attualmente sono disponibili informazioni su 1 studio clinico attivo dedicato a questa condizione.
Panoramica degli studi clinici disponibili
Gli studi clinici sono fondamentali per sviluppare trattamenti più efficaci per la trombosi di arteria periferica. Le ricerche attuali si concentrano sull’ottimizzazione delle terapie antiaggregatii piastriniche dopo procedure di rivascolarizzazione endovascolare, con l’obiettivo di ridurre il rischio di eventi cardiovascolari gravi e complicazioni agli arti.
Studi clinici in dettaglio
Studio sull’effetto del clopidogrel e dell’acido acetilsalicilico nella riduzione degli eventi cardiaci e vascolari nei pazienti con malattia arteriosa periferica
Localizzazione: Paesi Bassi
Questo studio clinico si concentra sull’analisi degli effetti di diversi trattamenti per la malattia arteriosa periferica (PAD), una condizione in cui i vasi sanguigni delle gambe sono ristretti, riducendo il flusso ematico. Lo studio confronta due tipi di terapie: la terapia antiaggregante singola (SAPT) che utilizza il clopidogrel e la terapia antiaggregante doppia (DAPT) che utilizza sia il clopidogrel che l’acido acetilsalicilico (comunemente noto come aspirina). Questi farmaci aiutano a prevenire la formazione di coaguli di sangue, migliorando il flusso ematico e riducendo il rischio di complicazioni gravi.
L’obiettivo principale dello studio è determinare se l’utilizzo di entrambi i farmaci insieme sia più efficace rispetto all’uso di uno solo nel ridurre il rischio di eventi gravi per la salute, come infarti o ictus, nei pazienti con PAD che sono stati sottoposti a una procedura chiamata rivascolarizzazione endovascolare. Questa procedura viene utilizzata per aprire i vasi sanguigni bloccati nelle gambe.
Criteri di inclusione principali:
- Età pari o superiore a 45 anni
- Presenza di occlusioni nelle arterie iliache, femoropoplitee e/o sotto il ginocchio (BTK)
- Presenza di almeno una lesione TASC
- Classificazione Rutherford da 1 a 6 con necessità di procedure di apertura delle arterie
- Lesioni arteriose idonee per angioplastica transluminale percutanea (PTA), ricanalizzazione con o senza stent, procedure ibride o reintervento entro 2 mesi
- Capacità di comprendere lo studio e fornire consenso informato scritto
Criteri di esclusione principali:
- Altre condizioni di salute gravi che potrebbero interferire con lo studio
- Recente infarto del miocardio o ictus
- Malattie gravi del fegato o dei reni
- Gravidanza o allattamento
- Allergia nota ai farmaci dello studio
- Storia di disturbi della coagulazione
- Chirurgia maggiore recente
- Ipertensione arteriosa non controllata
- Partecipazione corrente ad un altro studio clinico
Farmaci sperimentali:
Il clopidogrel è un farmaco utilizzato per prevenire la formazione di coaguli di sangue nei pazienti che hanno subito determinate procedure cardiache o vascolari. Funziona rendendo il sangue meno “appiccicoso”, prevenendo la formazione di coaguli dannosi che possono portare a infarti o ictus. A livello molecolare, il clopidogrel inibisce il componente P2Y12 dei recettori ADP sulla superficie delle piastrine, prevenendo l’aggregazione piastrinica. Nello studio viene somministrato come compressa rivestita da 75 mg per via orale.
L’acido acetilsalicilico (aspirina) è utilizzato per ridurre il dolore, la febbre o l’infiammazione. In questo studio, viene utilizzato in combinazione con il clopidogrel per prevenire la formazione di coaguli. Questa combinazione è nota come terapia antiaggregante doppia e viene studiata per verificare se sia più efficace rispetto al solo clopidogrel nel prevenire gravi problemi cardiaci e vascolari dopo determinate procedure. L’aspirina funziona inibendo irreversibilmente l’enzima cicloossigenasi, riducendo la formazione di trombossano A2, che promuove l’aggregazione piastrinica. Viene somministrata come compressa da 80 mg per via orale.
Fasi dello studio:
Lo studio ha una durata di 12 mesi durante i quali i partecipanti assumono il trattamento assegnato per via orale sotto forma di compresse. I partecipanti sono assegnati casualmente a ricevere la terapia singola, la terapia doppia o un placebo (una compressa che ha l’aspetto del farmaco ma non contiene principi attivi). Durante tutto lo studio, la salute dei partecipanti viene monitorata per registrare eventuali eventi gravi per la salute, come morte per qualsiasi causa, eventi cardiovascolari maggiori o eventi maggiori agli arti. Lo studio valuta anche l’occorrenza di sanguinamenti e altri effetti collaterali.
Le valutazioni di follow-up vengono condotte regolarmente per monitorare l’occorrenza di eventi cardiovascolari o complicazioni. Alla fine del periodo di follow-up di un anno, viene condotta una valutazione finale per valutare gli endpoint primari e secondari. L’endpoint primario include morte per qualsiasi causa ed eventi cardiovascolari come reintervento, amputazione o infarto del miocardio. L’endpoint secondario include l’occorrenza di eventi emorragici e altri eventi cardiovascolari e degli arti maggiori.
Riepilogo e osservazioni
Attualmente è disponibile un unico studio clinico attivo focalizzato sulla trombosi di arteria periferica e sulla malattia arteriosa periferica. Questo studio, condotto nei Paesi Bassi, rappresenta un importante contributo alla ricerca su questa condizione, concentrandosi sul confronto tra terapia antiaggregante singola e doppia dopo rivascolarizzazione endovascolare.
Gli aspetti più rilevanti di questo studio includono:
- Il confronto diretto tra monoterapia con clopidogrel e terapia combinata con clopidogrel e acido acetilsalicilico, che potrebbe fornire importanti indicazioni sulla strategia terapeutica ottimale
- La valutazione completa degli esiti, che include non solo eventi cardiovascolari maggiori ma anche complicazioni agli arti e eventi emorragici
- L’ampia gamma di procedure di rivascolarizzazione incluse (angioplastica, stent, procedure ibride), che rende i risultati applicabili a diverse situazioni cliniche
- La durata di follow-up di 12 mesi, che permette di valutare gli effetti del trattamento nel medio termine
I ricercatori sperano che, alla fine dello studio, si possa comprendere meglio i benefici e i rischi di questi trattamenti per le persone con malattia arteriosa periferica, contribuendo a migliorare le strategie terapeutiche e la qualità della vita dei pazienti affetti da questa condizione.
È importante sottolineare che la partecipazione a uno studio clinico è una decisione personale che dovrebbe essere presa dopo un’attenta discussione con il proprio medico curante, considerando la propria situazione clinica specifica, i potenziali benefici e i rischi associati.











