Interventi chirurgici
La chirurgia è il trattamento principale per il carcinoma a cellule transizionali (CCT) della pelvi renale e dell’uretere. La procedura chirurgica più comune è la nefroureterectomia, che comporta la rimozione dell’intero rene, uretere e polsino vescicale. Questa procedura è spesso raccomandata a causa della bassa incidenza di neoplasia pelvica renale bilaterale sincrona e dell’aumentato rischio di recidiva tumorale nell’uretere ipsilaterale distale al tumore pelvico originale[1][2]. Per i tumori superficiali localizzati nel terzo distale dell’uretere, può essere eseguita una resezione segmentale, dove viene rimossa solo la parte interessata dell’uretere e le estremità vengono ricollegate[3][6].
Tecniche minimamente invasive
Per i pazienti con CCT localizzato di basso grado, sono disponibili tecniche minimamente invasive come la fulgurazione e la chirurgia laser. La fulgurazione utilizza una corrente elettrica per distruggere le cellule tumorali, mentre la chirurgia laser impiega un raggio laser per rimuovere o uccidere le cellule tumorali[1][7]. Queste procedure sono particolarmente utili per preservare la funzione renale quando l’altro rene è danneggiato o è stato rimosso[3].
Chemioterapia e Immunoterapia
La chemioterapia viene spesso utilizzata in combinazione con la chirurgia per prevenire la recidiva del cancro. Comporta l’uso di farmaci per uccidere le cellule tumorali o impedirne la divisione. La chemioterapia adiuvante viene somministrata dopo l’intervento chirurgico per ridurre il rischio di recidiva del cancro[4][8]. Nei casi in cui la chirurgia non è un’opzione, la chemioterapia può essere combinata con l’immunoterapia, che aiuta il sistema immunitario a combattere il cancro. L’immunoterapia può essere particolarmente benefica per il carcinoma uroteliale avanzato o metastatico[5][8].
Studi clinici e trattamenti sperimentali
Nuovi trattamenti per il CCT sono continuamente esplorati in studi clinici. Questi possono includere chemioterapia o immunoterapia regionale, che prendono di mira specifiche aree del corpo, e nuove tecniche chirurgiche come la resezione segmentale della pelvi renale[1][7]. La partecipazione agli studi clinici può fornire accesso a terapie all’avanguardia non ancora ampiamente disponibili[4].
Considerazioni e prognosi
La scelta del trattamento dipende da diversi fattori, tra cui lo stadio e il grado del cancro, lo stato di salute generale del paziente e la presenza di altre condizioni mediche. La diagnosi precoce e il trattamento migliorano significativamente la prognosi per i pazienti con CCT della pelvi renale e dell’uretere[7]. Tuttavia, la prognosi per il cancro metastatico o recidivante rimane sfavorevole, e il trattamento è spesso concentrato sulla gestione dei sintomi e sul miglioramento della qualità della vita[2][5].