Sindrome VEXAS – Studi clinici

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La Sindrome VEXAS è una malattia genetica rara che causa infiammazione in tutto il corpo e colpisce la produzione di cellule del sangue. Attualmente sono in corso 3 studi clinici che valutano nuovi trattamenti per questa condizione, offrendo speranza ai pazienti che non rispondono bene alla terapia steroidea standard.

Studi Clinici in Corso per la Sindrome VEXAS

La sindrome VEXAS è una condizione genetica rara causata da mutazioni nel gene UBA1, che provoca infiammazione sistemica e disturbi nella produzione delle cellule del sangue. Questa malattia colpisce principalmente gli adulti e si manifesta con febbre ricorrente, problemi cutanei, dolori articolari e affaticamento. Molti pazienti richiedono un trattamento continuo con farmaci steroidei, ma non tutti rispondono adeguatamente a questa terapia. Fortunatamente, la ricerca medica sta avanzando e attualmente sono disponibili diversi studi clinici che stanno testando nuovi approcci terapeutici per questa condizione complessa.

Studi Clinici Disponibili

Studio sul momelotinib in pazienti con sindrome VEXAS e sindrome mielodisplastica dipendenti da steroidi o che non rispondono al trattamento steroideo

Località: Francia

Questo studio clinico esamina l’uso del momelotinib (GSK3070785) in pazienti con sindrome VEXAS, con o senza sindrome mielodisplastica associata. La sindrome mielodisplastica è un gruppo di disturbi del sangue in cui il midollo osseo non produce abbastanza cellule del sangue sane. L’obiettivo principale di questo studio è determinare il dosaggio più appropriato di momelotinib e valutare la sua efficacia nella gestione dei sintomi nei pazienti che non hanno risposto adeguatamente al trattamento steroideo.

Il farmaco in studio viene somministrato sotto forma di compresse per via orale. Il periodo di trattamento può durare fino a 48 settimane, durante le quali i pazienti ricevono momelotinib a dosi fino a 300 mg al giorno. Lo studio è suddiviso in due fasi: inizialmente una fase di sicurezza per identificare il dosaggio corretto, seguita da una seconda fase per testare l’efficacia del farmaco.

Criteri principali di inclusione: I pazienti devono avere almeno 18 anni ed essere affetti da sindrome VEXAS confermata da test genetico per la mutazione UBA1, con sintomi che richiedono trattamento con farmaci immunosoppressori e almeno 10 mg al giorno di glucocorticoidi (farmaci steroidei). È necessario che i sintomi non siano ben controllati con i trattamenti precedenti e che i pazienti abbiano una funzionalità epatica e renale adeguata. Le donne in età fertile devono utilizzare metodi contraccettivi efficaci.

Criteri di esclusione: Non possono partecipare pazienti con infezioni sistemiche attive non controllate, storia di tumore maligno negli ultimi 5 anni, gravi patologie cardiache, malattie epatiche o renali gravi, donne in gravidanza o allattamento, o chi sta partecipando ad altri studi clinici.

Farmaco in studio: Il momelotinib è un farmaco che agisce bloccando alcune proteine coinvolte nell’infiammazione e nella produzione di cellule del sangue, con l’obiettivo di ridurre i sintomi nei pazienti che non hanno risposto bene ai trattamenti steroidei.

Studio sull’efficacia e la sicurezza del pacritinib rispetto al placebo in pazienti con sindrome VEXAS

Località: Francia, Germania, Italia, Spagna

Questo studio clinico valuta l’efficacia e la sicurezza del pacritinib in persone affette da sindrome VEXAS. La condizione causa infiammazione in diverse parti del corpo, tra cui pelle, vasi sanguigni, articolazioni, occhi e polmoni, e tipicamente richiede trattamento con farmaci steroidei.

Lo studio testerà due diverse dosi di pacritinib in capsule rispetto a un placebo. Il farmaco viene assunto per via orale. Durante la prima parte dello studio, i partecipanti non sapranno se stanno ricevendo il farmaco attivo o il placebo (fase in doppio cieco). Nella seconda parte, tutti i partecipanti riceveranno il farmaco in studio (fase aperta).

Lo studio durerà fino a 52 settimane e misurerà l’efficacia del trattamento valutando la risposta dei partecipanti al farmaco, inclusi i miglioramenti dei sintomi e la capacità di ridurre l’uso di farmaci steroidei. Lo studio monitorerà anche i cambiamenti negli esami del sangue e registrerà eventuali effetti collaterali durante il trattamento.

Criteri principali di inclusione: I pazienti devono avere almeno 18 anni con mutazione genetica confermata nel gene UBA1. Devono presentare infiammazione attuale o recente (entro 6 mesi) in almeno una delle seguenti aree: pelle, vasi sanguigni, articolazioni, occhi o polmoni. È necessario che stiano assumendo prednisone o prednisolone da almeno 4 settimane consecutive, con una dose stabile di 15-45 mg al giorno da almeno 10 giorni. I pazienti devono essere in grado di prendersi cura di sé e avere una funzionalità degli organi adeguata.

Criteri di esclusione: Non possono partecipare pazienti che hanno già assunto pacritinib, con infezioni gravi attive, problemi cardiaci significativi, gravi problemi epatici o renali, tumori attivi che richiedono trattamento, donne in gravidanza o allattamento, o chi sta partecipando ad altri studi clinici negli ultimi 30 giorni.

Farmaco in studio: Il pacritinib è un farmaco che agisce bloccando proteine specifiche nelle cellule coinvolte nell’infiammazione, con l’obiettivo di ridurre i sintomi associati alla sindrome VEXAS.

Studio sul trattamento con azacitidina in pazienti con sindrome VEXAS

Località: Danimarca, Finlandia, Svezia

Questo studio clinico si concentra sulla sindrome VEXAS e testa un farmaco chiamato azacitidina, che verrà somministrato tramite iniezione sottocutanea (sotto la pelle). Questo medicinale è tipicamente utilizzato per trattare disturbi del sangue e agisce modificando il modo in cui i geni funzionano nel corpo.

Lo scopo di questa ricerca è determinare se l’azacitidina può ridurre la quantità di materiale genetico anomalo nei pazienti con sindrome VEXAS. Il trattamento prevede la somministrazione di iniezioni di azacitidina per sei cicli di trattamento. Durante lo studio, i partecipanti riceveranno fino a 200 milligrammi del farmaco al giorno, con una dose totale massima di 10.000 milligrammi in un periodo fino a 10 mesi.

Questo è uno studio di Fase II, il che significa che i ricercatori stanno testando l’efficacia del farmaco in un gruppo di pazienti con sindrome VEXAS. Lo studio valuterà specificamente quanto bene il trattamento funziona nel ridurre determinati cambiamenti genetici associati alla malattia. Durante il periodo di trattamento, i partecipanti saranno monitorati sia per l’efficacia del farmaco che per eventuali effetti collaterali.

Criteri principali di inclusione: I pazienti devono avere una mutazione genetica specifica nel gene UBA1 con una frequenza maggiore del 10%. Devono presentare bassi livelli di cellule del sangue di qualsiasi gravità, oppure sintomi infiammatori della VEXAS, con o senza bassi livelli di cellule del sangue. È necessario avere almeno 18 anni ed essere in grado di comprendere e fornire il consenso informato. Gli uomini sessualmente attivi devono utilizzare preservativi durante il trattamento e per 3 mesi dopo, mentre le donne in età fertile devono avere un test di gravidanza negativo e utilizzare metodi contraccettivi efficaci.

Criteri di esclusione: Non possono partecipare pazienti di età inferiore ai 18 anni, donne in gravidanza o allattamento, persone con storia di reazioni allergiche gravi all’azacitidina, infezioni attive non controllate, gravi problemi epatici o renali, tumori attivi diversi dalla VEXAS, o chi ha subito interventi chirurgici importanti nelle 4 settimane precedenti.

Farmaco in studio: L’azacitidina è un farmaco che aiuta il midollo osseo a produrre cellule del sangue normali ed elimina le cellule anomale. In questo studio viene valutato come trattamento per ridurre la presenza di varianti genetiche anomale nel sangue dei pazienti con sindrome VEXAS.

Riepilogo

Gli studi clinici attualmente in corso per la sindrome VEXAS rappresentano un importante passo avanti nella comprensione e nel trattamento di questa condizione rara. Tutti e tre gli studi si concentrano su pazienti che non rispondono adeguatamente alla terapia steroidea standard, offrendo nuove opzioni terapeutiche attraverso meccanismi d’azione diversi.

È importante notare che questi studi utilizzano approcci farmacologici differenti: il momelotinib e il pacritinib sono inibitori delle chinasi che agiscono bloccando le vie dell’infiammazione, mentre l’azacitidina lavora modificando l’espressione genica a livello del midollo osseo. Questa varietà di approcci terapeutici riflette la complessità della sindrome VEXAS e la necessità di trovare trattamenti personalizzati per i diversi pazienti.

Gli studi sono condotti in diversi paesi europei, inclusa l’Italia per lo studio sul pacritinib, rendendo più accessibile la partecipazione ai pazienti italiani. Tutti gli studi prevedono un monitoraggio attento dei partecipanti e richiedono criteri di selezione specifici per garantire la sicurezza e l’efficacia della ricerca.

Per i pazienti interessati a partecipare a uno di questi studi, è fondamentale discutere con il proprio medico curante per valutare l’idoneità e comprendere appieno i potenziali benefici e rischi della partecipazione. La ricerca clinica è essenziale per sviluppare nuove terapie efficaci per la sindrome VEXAS e migliorare la qualità di vita dei pazienti affetti da questa condizione complessa.

Studi clinici in corso su Sindrome VEXAS

  • Data di inizio: 2025-04-29

    Studio sull’efficacia di pacritinib in pazienti con sindrome VEXAS: valutazione di due dosaggi del farmaco rispetto al placebo

    Reclutamento

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    La sindrome VEXAS è una malattia rara caratterizzata da infiammazione in varie parti del corpo, che colpisce principalmente il sangue, la pelle, i vasi sanguigni e le articolazioni. Questo studio clinico valuterà un nuovo farmaco chiamato pacritinib per il trattamento di questa condizione. Il farmaco viene somministrato sotto forma di capsule da assumere per via…

    Malattie studiate:
    Farmaci studiati:
    Spagna Francia Italia Germania
  • Data di inizio: 2024-09-26

    Studio sull’efficacia di Azacitidina nel trattamento della sindrome VEXAS: valutazione della terapia in pazienti affetti da questa rara malattia

    Reclutamento

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    La sindrome VEXAS è una malattia rara che causa infiammazione in varie parti del corpo e problemi nel sangue. Questa condizione è causata da un’alterazione genetica in una proteina chiamata UBA1 e può provocare diversi sintomi come stanchezza, febbre e dolori articolari. Lo studio clinico esamina l’efficacia di un farmaco chiamato Azacitidina nel trattamento di…

    Malattie studiate:
    Farmaci studiati:
    Danimarca Finlandia Svezia