Riserva Ovarica Diminuita
La riserva ovarica diminuita è una condizione in cui una donna ha meno ovociti (cellule uovo) nelle ovaie rispetto a quanto previsto per la sua età, oppure la qualità di questi ovociti è ridotta. Questa condizione influisce sulla fertilità e può rendere più difficile rimanere incinta, anche se non significa sempre che la gravidanza sia impossibile. Comprendere questa condizione è il primo passo per esplorare le proprie opzioni riproduttive.
Indice dei contenuti
- Comprendere la Riserva Ovarica Diminuita
- Quanto è Comune Questa Condizione
- Cosa Causa la Riserva Ovarica Diminuita
- Fattori di Rischio che Aumentano le Probabilità
- Sintomi da Tenere d’Occhio
- Modi per Ridurre il Rischio
- Come il Corpo Cambia con Questa Condizione
- Chi Dovrebbe Sottoporsi ai Test
- Metodi Diagnostici Standard
- Comprendere le Opzioni di Trattamento
- Approcci Standard per la Gestione
- Trattamenti Emergenti nella Ricerca Clinica
- Studi Clinici Attualmente Disponibili
- Prognosi e Cosa Aspettarsi
- Progressione Naturale Senza Trattamento
- Possibili Complicazioni
- Impatto sulla Vita Quotidiana
- Supporto per i Familiari
Comprendere la Riserva Ovarica Diminuita
La riserva ovarica diminuita, a volte chiamata DOR (dall’inglese Diminished Ovarian Reserve) o bassa riserva ovarica, si verifica quando le ovaie contengono meno ovociti o ovociti di qualità inferiore rispetto ad altre donne della stessa età. Le donne nascono con tutti gli ovociti che avranno durante la loro vita. Questo è diverso dagli uomini, che producono nuovi spermatozoi continuamente. Il numero di ovociti raggiunge il suo punto massimo subito dopo la nascita e diminuisce naturalmente nel corso della vita fino a raggiungere la menopausa (il periodo in cui le mestruazioni cessano definitivamente).[1]
Alla nascita, una donna ha tipicamente tra 1 e 2 milioni di ovociti. Quando arriva la pubertà, questo numero è già sceso a circa 300.000-400.000 ovociti. Il declino continua con l’avanzare dell’età, con circa 25.000 ovociti rimanenti all’età di 40 anni e meno di 1.000 ovociti rimasti alla menopausa.[1] Il tasso di perdita degli ovociti accelera una volta compiuti i 35 anni, motivo per cui l’età gioca un ruolo così significativo nella fertilità femminile.[1]
È importante capire che avere una riserva ovarica diminuita non significa automaticamente che non si possa rimanere incinta. Significa semplicemente che il concepimento può essere più difficile e che potrebbe essere necessario considerare opzioni di trattamento per la fertilità prima piuttosto che dopo. Serve solo un ovocita sano per ottenere una gravidanza, e contano anche altri fattori oltre al numero di ovociti, tra cui la qualità degli ovociti stessi, la qualità degli spermatozoi e il corretto funzionamento dell’utero e delle tube di Falloppio.[1]
Quanto è Comune Questa Condizione
La riserva ovarica diminuita è più comune di quanto molte persone pensino. Gli studi mostrano che circa il 10-30 percento delle donne che cercano aiuto per l’infertilità ricevono una diagnosi di DOR.[4] Tuttavia, questa cifra potrebbe non rappresentare completamente la popolazione generale, poiché molte donne con DOR non cercano mai trattamenti per la fertilità o rimangono non diagnosticate fino a quando non provano a concepire.[19]
L’età è il fattore più significativo che influisce sulla riserva ovarica. Man mano che le donne si avvicinano alla fine dei trent’anni e all’inizio dei quarant’anni, la probabilità di sperimentare una riserva ovarica diminuita aumenta drammaticamente. Detto questo, la DOR può colpire donne di tutte le età, comprese quelle ventenni e trentenni. A volte questo accade a causa di fattori genetici, trattamenti medici o ragioni che rimangono sconosciute.[1]
Ricerche recenti suggeriscono che la diagnosi di DOR potrebbe verificarsi più frequentemente rispetto al passato. Uno studio su donne sottoposte a fecondazione in vitro (FIV—un trattamento per la fertilità in cui gli ovociti vengono fecondati fuori dal corpo) ha mostrato un aumento del 7 percento nelle diagnosi di DOR tra il 2004 e il 2011.[7] Questo aumento potrebbe essere correlato al fatto che più donne rimandano la maternità a un’età più avanzata, quando è più probabile che si sviluppi una riserva ovarica diminuita.[7]
Cosa Causa la Riserva Ovarica Diminuita
L’invecchiamento è la causa principale della bassa riserva ovarica, ma non è l’unica. Ogni donna perde ovociti man mano che invecchia, ma alcune li perdono più velocemente rispetto alla popolazione generale, portando a una diagnosi di DOR. La fertilità naturale inizia a diminuire già all’età di 30 anni, diventando più pronunciata nel decennio successivo. Quando le donne raggiungono la metà dei quarant’anni, poche mantengono livelli di fertilità normali.[4]
Oltre al normale invecchiamento, diversi altri fattori possono contribuire alla riserva ovarica diminuita. I disturbi genetici che colpiscono il cromosoma X possono portare a una perdita precoce degli ovociti. Un esempio importante è la sindrome dell’X fragile, una condizione ereditaria che non solo causa insufficienza ovarica precoce, ma è anche la causa ereditaria più comune di disabilità intellettiva e autismo. Le donne con DOR dovrebbero essere testate per questa condizione.[4]
I trattamenti medici, in particolare quelli per il cancro, possono danneggiare le ovaie e ridurre la riserva di ovociti. Sia la chemioterapia che la radioterapia diretta nell’area pelvica possono danneggiare il tessuto ovarico e diminuire il numero di ovociti vitali.[1] Anche gli interventi chirurgici alle ovaie, come le procedure per rimuovere cisti ovariche o trattare l’endometriosi (una condizione in cui un tessuto simile al rivestimento uterino cresce al di fuori dell’utero), possono ridurre la riserva ovarica, specialmente se è necessario rimuovere grandi quantità di tessuto ovarico.[3]
Le condizioni autoimmuni rappresentano un’altra causa. In alcuni casi, il sistema immunitario del corpo attacca per errore il tessuto ovarico, compromettendone la funzione e riducendo il numero di ovociti sani.[1] L’endometriosi grave stessa può influire sulla riserva ovarica e sulla qualità degli ovociti, rendendo il concepimento più difficile.[6] Anche infezioni pelviche pregresse e lesioni alle ovaie sono state collegate alla riserva ovarica diminuita.[3]
In molti casi, tuttavia, non esiste una causa apparente per la riserva ovarica diminuita. Questa viene chiamata DOR idiopatica, il che significa che la ragione sottostante rimane sconosciuta nonostante un’indagine approfondita.[3]
Fattori di Rischio che Aumentano le Probabilità
Alcuni gruppi di donne affrontano un rischio maggiore di sviluppare una riserva ovarica diminuita. Comprendere questi fattori di rischio può aiutare a prendere decisioni informate riguardo al proprio calendario riproduttivo e su quando cercare aiuto da uno specialista della fertilità.
L’età rimane il fattore di rischio più significativo. Le donne di 35 anni e oltre affrontano una maggiore probabilità di riserva ovarica diminuita, con il rischio che aumenta sostanzialmente dopo i 40 anni.[8] Tuttavia, le donne più giovani non sono immuni a questa condizione, specialmente se sono presenti altri fattori di rischio.
Anche le scelte di vita giocano un ruolo. Il fumo di sigaretta è uno dei fattori di rischio modificabili più significativi per la riserva ovarica diminuita. Le sostanze chimiche nelle sigarette accelerano la perdita di ovociti e l’impatto aumenta con il numero di sigarette fumate al giorno. Il fumo può portare a una menopausa più precoce e a una ridotta fertilità durante tutti gli anni riproduttivi di una donna.[3] Secondo l’American Society of Reproductive Medicine, il fumo e l’uso di tabacco sono gli unici fattori legati allo stile di vita definitivamente associati alla diminuzione della riserva ovarica.[1]
Le donne con una storia familiare di menopausa precoce affrontano un rischio maggiore. Se tua madre o le tue sorelle hanno vissuto la menopausa prima dei 40 anni, potresti essere predisposta a perdere ovociti a un ritmo più veloce.[6] Questa componente genetica significa che il tuo orologio biologico potrebbe ticchettare più velocemente della media, anche se sei altrimenti in salute.
Un precedente trattamento oncologico mette le donne a rischio sostanziale. Sia i farmaci chemioterapici che la radioterapia possono danneggiare permanentemente le ovaie, in particolare quando il trattamento avviene durante l’infanzia o la giovane età adulta.[1] Le donne che hanno subito tali trattamenti dovrebbero considerare di far testare la loro riserva ovarica, specialmente se desiderano avere figli in futuro.
Anche alcune condizioni mediche aumentano il rischio. Le malattie autoimmuni, in cui il corpo attacca i propri tessuti, possono prendere di mira le ovaie. Le donne con condizioni come il lupus o disturbi tiroidei possono sperimentare una perdita accelerata di ovociti.[1] Allo stesso modo, le donne che hanno subito interventi chirurgici alle ovaie per qualsiasi motivo, inclusa la rimozione di cisti o il trattamento dell’endometriosi, affrontano un rischio maggiore di riserva ovarica diminuita.[9]
Sintomi da Tenere d’Occhio
Uno degli aspetti più impegnativi della riserva ovarica diminuita è che la maggior parte delle donne non presenta sintomi evidenti. Per molte, il primo segnale di un problema è la difficoltà a rimanere incinta dopo diversi mesi o anni di tentativi di concepire attraverso rapporti sessuali regolari.[1] Questo significa che potresti non sapere di avere la DOR fino a quando non provi attivamente a formare una famiglia.
Alcune donne notano cambiamenti nei loro cicli mestruali. Il sintomo più comune è un ciclo mestruale costantemente più breve. Ad esempio, se il tuo ciclo in precedenza durava 28 giorni dall’inizio alla fine, potrebbe accorciarsi a 24 o 25 giorni.[4] Questo accade perché quando la riserva di ovociti è bassa, le ovaie cercano di proteggere i rimanenti ovociti, e questo cambia i modelli ormonali che controllano il ciclo.
Man mano che la condizione progredisce e si avvicina all’insufficienza ovarica primaria (quando le ovaie smettono di funzionare correttamente prima dei 40 anni), alcune donne iniziano a sperimentare sintomi simili alla menopausa. Questi possono includere vampate di calore, che sono improvvise sensazioni di calore che si diffondono nel corpo, spesso accompagnate da sudorazione. Le sudorazioni notturne possono disturbare il sonno.[1]
Altri sintomi che possono apparire includono periodi mestruali irregolari o periodi saltati del tutto. Alcune donne notano secchezza vaginale, che può rendere scomodi i rapporti sessuali. Possono verificarsi anche irritabilità, difficoltà di concentrazione e diminuzione dell’interesse per il sesso.[14] Questi sintomi derivano da livelli più bassi di estrogeni, che si verificano quando le ovaie hanno pochissimi ovociti rimanenti e non funzionano attivamente come dovrebbero.
Vale la pena notare che sperimentare uno o più di questi sintomi non significa automaticamente che hai una riserva ovarica diminuita, poiché possono sovrapporsi ad altre condizioni di salute riproduttiva. L’unico modo per confermare una diagnosi è attraverso test di fertilità condotti dal tuo medico.[6]
Modi per Ridurre il Rischio
Sebbene alcune cause di riserva ovarica diminuita non possano essere prevenute, in particolare quelle legate alla genetica e al normale invecchiamento, alcuni passi possono aiutare a proteggere la tua riserva ovarica e ottimizzare la fertilità il più a lungo possibile.
La misura preventiva più importante è evitare di fumare. Se attualmente fumi, smettere è una delle cose migliori che puoi fare per la tua fertilità. Il fumo accelera la perdita di ovociti e può portare a una menopausa più precoce. Il danno causato dal fumo è dose-dipendente, il che significa che più fumi, maggiore è il danno ai tuoi ovociti. Anche l’esposizione al fumo passivo dovrebbe essere ridotta al minimo quando possibile.[3]
Se stai affrontando un trattamento oncologico, discuti le opzioni di preservazione della fertilità con il tuo team sanitario prima di iniziare la chemioterapia o la radioterapia. La medicina della fertilità moderna offre il congelamento degli ovociti e altre tecniche di preservazione che possono aiutare a proteggere la tua fertilità futura. Queste conversazioni dovrebbero avvenire il prima possibile nella pianificazione del trattamento oncologico.[9]
La consapevolezza della tua storia familiare è importante. Se sai che le donne nella tua famiglia hanno sperimentato menopausa precoce o hanno avuto difficoltà a concepire, considera di far testare la tua riserva ovarica prima di quanto faresti altrimenti. Questa conoscenza ti consente di prendere decisioni informate sul tuo calendario riproduttivo e se potresti beneficiare di una pianificazione familiare più precoce o del congelamento degli ovociti.[6]
I controlli regolari con il tuo medico sono importanti, specialmente se hai condizioni autoimmuni o altri problemi di salute che potrebbero influire sulle tue ovaie. Una corretta gestione delle condizioni di salute sottostanti può a volte aiutare a preservare la funzione ovarica.[1]
Sebbene non vi siano prove che dieta, esercizio fisico o integratori possano prevenire il declino legato all’età della riserva ovarica, mantenere una buona salute generale supporta i sistemi del corpo, incluso il sistema riproduttivo. Questo significa seguire una dieta equilibrata, rimanere fisicamente attivi, gestire lo stress e dormire adeguatamente.
Se sai che un giorno vuoi avere figli ma non sei pronta ora, specialmente se sei sui trent’anni o hai fattori di rischio per la DOR, considera di incontrare uno specialista della fertilità per un test di base della riserva ovarica. Questo non ti impegna a nessun trattamento, ma ti dà informazioni per aiutarti a pianificare il tuo futuro riproduttivo. Alcune donne scelgono di congelare i loro ovociti quando sono più giovani, in particolare se sanno che non saranno pronte ad avere figli fino alla fine dei trent’anni o ai quarant’anni.[9]
Come il Corpo Cambia con Questa Condizione
Per capire come la riserva ovarica diminuita influisce sul corpo, è utile sapere come funziona normalmente la funzione ovarica sana. Ogni mese durante gli anni riproduttivi, le ovaie offrono un gruppo di ovociti per una potenziale gravidanza, indipendentemente dal fatto che si stia attivamente cercando di concepire. Il cervello rilascia ormoni, in particolare l’ormone follicolo-stimolante (FSH), che agisce come nutrimento per questi ovociti per aiutarli a crescere e maturare.[21]
In circostanze normali, il cervello produce solo abbastanza ormone per far maturare completamente un ovocita. Quell’unico ovocita cresce, si sviluppa e viene rilasciato durante l’ovulazione. Gli altri ovociti del gruppo di quel mese non ricevono abbastanza supporto ormonale, quindi essenzialmente scompaiono. Questo è il motivo per cui gli esseri umani in genere hanno un bambino alla volta, piuttosto che cucciolate come alcune altre specie. Molti ovociti vengono naturalmente sprecati ogni mese come parte della normale biologia.[21]
Quando hai una riserva ovarica diminuita, le tue ovaie possono percepire che la riserva di ovociti sta diminuendo. In risposta, offrono meno ovociti ogni mese nel tentativo di preservare la riserva rimanente. Questo meccanismo protettivo significa che all’esame ecografico all’inizio del ciclo mestruale, i medici vedono meno follicoli ovarici in via di sviluppo rispetto a quanto previsto per la tua età. Questa misurazione è chiamata conta dei follicoli antrali (AFC).[21]
Anche la comunicazione ormonale tra cervello e ovaie cambia con la DOR. Quando le ovaie sono riluttanti a rilasciare ovociti, il cervello cerca di stimolarle maggiormente producendo più FSH. Pensalo come se il tuo cervello inviasse più “cibo” per invogliare i follicoli a emergere. Questo significa che le donne con riserva ovarica diminuita hanno spesso livelli di FSH più alti del normale, in particolare quando misurati all’inizio del ciclo mestruale.[1]
I piccolissimi ovociti in attesa nelle ovaie secernono anche un ormone chiamato ormone anti-Mülleriano (AMH) nel flusso sanguigno. Quando hai molti ovociti in riserva, i livelli di AMH sono più alti. Man mano che la riserva di ovociti diminuisce, viene prodotto meno AMH, con conseguenti livelli ematici più bassi. A differenza di altri ormoni della fertilità, l’AMH rimane relativamente stabile durante il ciclo mestruale, rendendolo un indicatore affidabile della riserva ovarica in qualsiasi momento del mese.[21]
È fondamentale comprendere la differenza tra quantità e qualità degli ovociti, poiché entrambe sono importanti per la fertilità ed entrambe sono influenzate dalla DOR. La quantità degli ovociti si riferisce a quanti ovociti rimangono nelle ovaie, mentre la qualità si riferisce all’integrità strutturale di ogni ovocita e se contiene le informazioni genetiche corrette per creare una gravidanza sana. Sfortunatamente, sia la quantità che la qualità diminuiscono con l’età, anche se seguono modelli diversi.[21]
La quantità degli ovociti diminuisce in modo costante e prevedibile durante gli anni riproduttivi. La qualità degli ovociti, tuttavia, rimane relativamente stabile durante i vent’anni e l’inizio dei trent’anni, poi inizia a diminuire più notevolmente dalla metà dei trent’anni, con un calo più netto intorno ai 40 anni. Questo declino nella qualità spiega perché gli ovociti più vecchi hanno tassi più elevati di anomalie cromosomiche, che possono portare a mancato impianto, aborto spontaneo o difetti congeniti.[21]
Quando sia la quantità che la qualità degli ovociti sono ridotte, come spesso accade con la DOR, le possibilità di concepimento riuscito diminuiscono. Anche con trattamenti di fertilità come la FIV, in cui possono essere prelevati e fecondati più ovociti, le donne con riserva ovarica diminuita affrontano maggiori sfide perché producono meno ovociti e una proporzione maggiore di questi ovociti può avere problemi di qualità.[3]
Chi Dovrebbe Sottoporsi ai Test
La riserva ovarica diminuita viene diagnosticata attraverso i test di riserva ovarica, una serie di valutazioni che aiutano i medici a comprendere quanti ovociti rimangono nelle ovaie e come potrebbero rispondere ai trattamenti per la fertilità. Non tutti hanno bisogno di questi esami immediatamente, ma alcune situazioni richiedono di effettuarli prima piuttosto che dopo.[1]
Se hai 35 anni o più e stai pensando a una gravidanza, testare la tua riserva ovarica può fornirti informazioni preziose sulla tua tempistica riproduttiva. L’età è il predittore più forte di quanti ovociti ti rimangono, e aspettare troppo a lungo potrebbe limitare le tue opzioni. Anche le donne che hanno provato a concepire per diversi mesi senza successo dovrebbero considerare i test, poiché la riserva ovarica diminuita potrebbe rendere il concepimento più difficile.[1]
Dovresti cercare una valutazione diagnostica se hai subito interventi chirurgici alle ovaie, come procedure per rimuovere cisti o trattare l’endometriosi. Anche i trattamenti medici come la chemioterapia o la radioterapia possono ridurre la tua riserva di ovociti, quindi se sei stata sottoposta a cure oncologiche, il test di riserva ovarica diventa particolarmente importante.[3]
Le donne che notano cambiamenti nel loro ciclo mestruale dovrebbero prestare attenzione. Se i tuoi cicli stanno diventando costantemente più corti—per esempio, passando da cicli di 28 giorni a cicli di 24 o 25 giorni—questo potrebbe segnalare che la tua riserva ovarica sta diminuendo. Tuttavia, molte donne con riserva ovarica diminuita non manifestano alcun sintomo finché non hanno difficoltà a rimanere incinte, ed è per questo che i test sono spesso l’unico modo per saperlo con certezza.[4]
Se hai una storia familiare di menopausa precoce o determinate condizioni genetiche che colpiscono il cromosoma X, come la sindrome dell’X fragile, dovresti discutere dei test di riserva ovarica con il tuo medico. Questa condizione genetica può portare a una perdita precoce della funzione ovarica ed è responsabile non solo di problemi di fertilità, ma anche di disabilità intellettiva ereditaria e autismo in alcune famiglie.[4]
Metodi Diagnostici Standard
I medici utilizzano diversi test per valutare la tua riserva ovarica. Questi esami lavorano insieme per fornire un quadro completo di quanti ovociti hai e quanto bene stanno funzionando le tue ovaie. Comprendere cosa misura ogni test può aiutarti a dare un senso ai tuoi risultati.[1]
Esami del Sangue per i Livelli Ormonali
Gli esami del sangue costituiscono la base dei test di riserva ovarica. Il tuo medico misurerà tipicamente diversi ormoni che riflettono il funzionamento delle tue ovaie. Questi test vengono solitamente eseguiti il secondo o terzo giorno del ciclo mestruale, quando i livelli ormonali sono al loro valore basale.[3]
L’ormone antimülleriano (AMH) è uno dei marcatori più importanti per la riserva ovarica. Questo ormone viene prodotto dai piccoli follicoli nelle ovaie—le minuscole sacche piene di liquido che contengono ciascuna un ovocita. Ogni piccolo ovocita in attesa di maturare secerne un po’ di AMH nel flusso sanguigno. Quando hai più ovociti, il tuo livello di AMH è più alto. Quando hai meno ovociti, il livello scende. A differenza di altri ormoni che cambiano durante il ciclo, l’AMH rimane relativamente stabile, quindi può essere misurato in qualsiasi giorno del mese. Tuttavia, se stai assumendo pillole anticoncezionali, la tua misurazione dell’AMH potrebbe risultare falsamente bassa, e l’interruzione della pillola inverte questo effetto.[3]
Un basso livello di AMH, tipicamente inferiore a 1,0 nanogrammi per millilitro, suggerisce una riserva ovarica diminuita. Alcuni laboratori utilizzano valori soglia leggermente diversi, con livelli inferiori a 0,5-1,1 nanogrammi per millilitro che indicano una riserva inferiore. Questo test è particolarmente utile quando combinato con altre misurazioni per confermare la diagnosi.[5]
L’ormone follicolo-stimolante (FSH) è un altro ormone chiave misurato nei test di riserva ovarica. L’FSH viene prodotto dal cervello e agisce come nutrimento per i tuoi ovociti, incoraggiandoli a crescere e maturare. Quando la tua riserva ovarica è bassa e le tue ovaie stanno cercando di proteggere i pochi ovociti rimasti, il tuo cervello deve inviare più FSH per convincere gli ovociti a svilupparsi. Questo significa che alti livelli di FSH in realtà indicano una bassa riserva ovarica—il tuo corpo sta lavorando più duramente per ottenere una risposta da meno ovociti.[3]
Livelli di FSH superiori a 10 unità internazionali per litro sono considerati leggermente elevati. Livelli superiori a 12-15 unità internazionali per litro suggeriscono una riserva ovarica significativamente diminuita. Alcuni specialisti della fertilità potrebbero persino annullare i tentativi di riproduzione assistita quando i livelli di FSH superano 15, perché le pazienti con livelli così alti spesso non rispondono bene ai farmaci per la fertilità.[4]
L’estradiolo è una forma di estrogeno che le tue ovaie producono. Questo ormone viene misurato insieme all’FSH il terzo giorno del ciclo. Quando i livelli di estradiolo sono pari o superiori a 80 picogrammi per millilitro in questo punto precoce del ciclo, suggerisce che la tua riserva ovarica sta diminuendo. Un estradiolo elevato può talvolta mascherare alti livelli di FSH, quindi misurare entrambi insieme fornisce un quadro più accurato della funzione ovarica.[8]
Alcuni medici utilizzano anche un test di stimolazione con citrato di clomifene. Questo comporta la misurazione dei livelli di FSH ed estradiolo all’inizio del ciclo, poi la somministrazione di un farmaco chiamato citrato di clomifene, e la misurazione degli ormoni di nuovo alcuni giorni dopo. Il modo in cui il tuo corpo risponde a questo farmaco aiuta a prevedere come le tue ovaie potrebbero rispondere al trattamento per la fertilità.[9]
Esame Ecografico
Un’ecografia transvaginale viene eseguita all’inizio del ciclo mestruale per contare quanti follicoli le tue ovaie stanno offrendo quel mese. Questo è chiamato conta dei follicoli antrali (AFC). Il tecnico dell’ecografia o il medico guarda entrambe le ovaie e conta tutti i follicoli che misurano tra 2 e 10 millimetri di diametro. Ciascuno di questi piccoli follicoli contiene un ovocita.[3]
Le tue ovaie decidono naturalmente ogni mese quanti ovociti presentare come candidati per l’ovulazione. Se hai una riserva di ovociti robusta, le tue ovaie offriranno molti follicoli—tipicamente circa sette o più per ovaio. Se la tua riserva è bassa, le tue ovaie proteggono ciò che rimane e offrono meno follicoli, a volte solo tre-cinque in totale tra entrambe le ovaie. Quando la conta dei follicoli antrali è bassa, la gravidanza dopo il trattamento per la fertilità diventa meno probabile.[8]
L’ecografia è indolore e simile a un esame pelvico. Una piccola sonda viene inserita nella vagina per avere una visione ravvicinata delle ovaie. Questo consente un conteggio e una misurazione accurati dei follicoli. La conta dei follicoli antrali è particolarmente efficace quando combinata con i test del sangue di AMH e FSH, poiché queste diverse misurazioni si confermano e si supportano a vicenda.[4]
Comprendere i Risultati dei Test
Nessun singolo test predice perfettamente la fertilità. Invece, i medici esaminano la combinazione di AMH, FSH, estradiolo e conta dei follicoli antrali per comprendere la tua riserva ovarica. Anche l’età svolge un ruolo importante nell’interpretazione di questi risultati. Una donna alla fine dei trent’anni con risultati borderline affronta probabilità diverse rispetto a una donna all’inizio dei trent’anni con gli stessi numeri.[5]
È importante capire che i test di riserva ovarica misurano la quantità—quanti ovociti hai—ma non possono misurare la qualità. La qualità degli ovociti diminuisce con l’età secondo un andamento diverso rispetto alla quantità. I tuoi ovociti potrebbero ancora essere di buona qualità anche se la tua riserva è inferiore alla media, oppure potresti avere molti ovociti ma qualità ridotta. Questo è il motivo per cui i test di riserva ovarica non possono dirti con certezza se rimarrai incinta, ma solo se potresti aver bisogno di aiuto o dovresti agire più rapidamente.[1]
Comprendere le Opzioni di Trattamento
Quando si riceve una diagnosi di riserva ovarica diminuita, può sembrare un momento difficile da affrontare. Questa condizione influisce sul potenziale riproduttivo delle ovaie, rendendo più complicato il raggiungimento di una gravidanza in modo naturale. Tuttavia, è fondamentale comprendere le opzioni di trattamento disponibili, poiché molte donne con DOR riescono comunque ad avere gravidanze di successo con il supporto medico appropriato.[1]
L’obiettivo principale del trattamento per la riserva ovarica diminuita si concentra sul massimizzare le possibilità di concepimento, sia attraverso tentativi naturali che con assistenza medica. I piani terapeutici sono altamente personalizzati, tenendo conto della vostra età, della gravità della condizione, della rapidità con cui desiderate concepire e delle vostre preferenze personali riguardo agli interventi di fertilità.[3]
Approcci Standard per la Gestione della Riserva Ovarica Diminuita
Il fondamento del trattamento della riserva ovarica diminuita dipende dall’aiutarvi a concepire nel modo più efficiente possibile, poiché il tempo è spesso un fattore critico con questa condizione. Attualmente non esistono trattamenti in grado di invertire l’invecchiamento ovarico o ripristinare il numero di ovociti che avete perso. I trattamenti si concentrano invece sul lavorare con ciò che avete e sull’ottimizzare le vostre possibilità di concepimento riuscito.[17]
L’induzione dell’ovulazione rappresenta uno degli approcci di prima linea per le donne con DOR che stanno cercando di concepire. Questo trattamento prevede l’uso di farmaci per stimolare le ovaie a produrre ovociti. I farmaci più comunemente utilizzati includono il citrato di clomifene, che viene assunto per via orale, e gli ormoni iniettabili chiamati gonadotropine. Questi farmaci funzionano inviando segnali alle ovaie per reclutare e far maturare gli ovociti che ancora contengono.[16]
Quando l’induzione dell’ovulazione viene combinata con l’inseminazione intrauterina (IUI), gli spermatozoi vengono preparati in laboratorio per massimizzarne la qualità e poi inseriti direttamente nell’utero al momento dell’ovulazione. Questo accorcia la distanza che gli spermatozoi devono percorrere per raggiungere l’ovocita. Per le donne con DOR, questa combinazione offre a ogni ciclo una migliore possibilità di successo rispetto al tentativo di concepire naturalmente.[16]
Tuttavia, la risposta a questi farmaci varia considerevolmente. Alcune donne con riserva ovarica diminuita possono produrre solo uno o due ovociti maturi anche con la stimolazione, mentre altre potrebbero non rispondere adeguatamente affatto.[3]
La fecondazione in vitro (FIVET) è spesso raccomandata per le donne con DOR, specialmente quelle che non hanno avuto successo con trattamenti più semplici o che hanno ulteriori fattori di fertilità da affrontare. Durante la FIVET, le ovaie vengono stimolate con dosi più elevate di farmaci per produrre, se possibile, più ovociti. Questi ovociti vengono poi prelevati attraverso una piccola procedura chirurgica e fecondati con gli spermatozoi in laboratorio. Gli embrioni risultanti vengono coltivati per diversi giorni prima di essere trasferiti nell’utero.[3]
Per le donne con DOR sottoposte a FIVET, gli specialisti della fertilità utilizzano tipicamente dosi più elevate di farmaci nel tentativo di massimizzare il numero di ovociti prelevati. La realtà, tuttavia, è che le donne con riserva ovarica diminuita spesso recuperano meno ovociti rispetto alle donne con riserve normali. Questo non significa necessariamente che la FIVET fallirà, ma i tassi di successo sono generalmente più bassi e potrebbero essere necessari più cicli per accumulare abbastanza embrioni per una gravidanza di successo.[17]
Alcuni centri di fertilità offrono protocolli FIVET alternativi specificamente progettati per donne con scarsa risposta ovarica. La FIVET a stimolazione minima o la FIVET a ciclo naturale utilizzano dosi più basse di farmaci o lavorano addirittura con il vostro ciclo naturale per prelevare uno o due ovociti di alta qualità. Sebbene vengano raccolti meno ovociti per ciclo, questi approcci possono essere ripetuti più frequentemente e a costi inferiori, permettendovi di accumulare embrioni nel tempo.[20]
Un’altra opzione che potrebbe essere discussa è l’integrazione con deidroepiandrosterone (DHEA). Alcuni studi hanno suggerito che l’assunzione di DHEA, un ormone maschile debole prodotto naturalmente dal corpo, potrebbe migliorare la qualità degli ovociti e la risposta ovarica alla stimolazione nelle donne con riserva ovarica diminuita. Tuttavia, le evidenze rimangono contrastanti e non tutti gli specialisti della fertilità raccomandano questo integratore.[4]
Se le vostre ovaie non rispondono adeguatamente a nessuna stimolazione, o se i tentativi ripetuti con i vostri ovociti non hanno successo, il medico potrebbe raccomandare l’uso di ovociti donati. Questo comporta l’utilizzo di ovociti donati da un’altra donna, che vengono fecondati con gli spermatozoi del vostro partner o di un donatore e poi trasferiti nel vostro utero. I tassi di successo con gli ovociti donati sono tipicamente molto più alti perché le donatrici più giovani forniscono ovociti di migliore qualità. Molte donne che non possono concepire con i propri ovociti a causa della DOR portano avanti con successo gravidanze utilizzando ovociti donati.[4][17]
Il congelamento degli ovociti o la crioconservazione degli embrioni potrebbero essere raccomandati se non siete pronti a tentare una gravidanza immediatamente ma desiderate preservare il vostro potenziale di fertilità attuale. Questo comporta sottoporsi a stimolazione ovarica e prelievo di ovociti per congelare sia i vostri ovociti che gli embrioni per un utilizzo futuro. Se avete la DOR, la vostra fertilità potrebbe diminuire ulteriormente con il tempo, quindi preservare ciò che avete ora potrebbe migliorare le vostre possibilità in seguito.[9][17]
Trattamenti Emergenti nella Ricerca Clinica
Sebbene i trattamenti standard attuali aiutino molte donne con riserva ovarica diminuita a raggiungere una gravidanza, i ricercatori continuano a esplorare nuovi approcci che potrebbero migliorare i risultati o persino aiutare a ripristinare la funzione ovarica. Queste terapie sperimentali vengono testate in studi clinici presso vari centri medici in tutto il mondo.
Un’area promettente di ricerca riguarda la terapia con plasma ricco di piastrine (PRP). Questo trattamento utilizza componenti del vostro stesso sangue ricchi di fattori di crescita. L’idea è che quando il PRP viene iniettato direttamente nelle ovaie, questi fattori di crescita potrebbero stimolare i follicoli dormienti ad attivarsi e produrre ovociti. Gli studi preliminari hanno riportato che alcune donne con DOR che hanno ricevuto iniezioni di PRP ovarico hanno successivamente ovulato o sono addirittura rimaste incinte. Questi studi sono ancora nelle fasi iniziali e i ricercatori stanno lavorando per capire esattamente quali pazienti potrebbero beneficiarne e come ottimizzare la tecnica.[20]
Un altro approccio sperimentale in fase di studio è il trasferimento mitocondriale o trasferimento autologo di energia mitocondriale della linea germinale (AUGMENT). Questa tecnica prevede l’estrazione di mitocondri—le strutture che producono energia all’interno delle cellule—dal vostro stesso tessuto ovarico o dalle cellule precursori degli ovociti e la loro iniezione nei vostri ovociti maturi durante la FIVET. La teoria è che l’aggiunta di mitocondri freschi potrebbe migliorare la qualità degli ovociti aumentandone la riserva energetica. Tuttavia, questo trattamento rimane altamente sperimentale e non è ampiamente disponibile. I ricercatori stanno ancora valutando la sua sicurezza ed efficacia attraverso studi clinici.
Alcuni studi stanno indagando se l’integrazione con ormone della crescita potrebbe migliorare la risposta ovarica nelle donne con riserva ovarica diminuita sottoposte a FIVET. L’ormone della crescita svolge naturalmente un ruolo nello sviluppo degli ovociti e i ricercatori teorizzano che integrandolo durante la stimolazione ovarica si potrebbero produrre ovociti di migliore qualità o migliorare la risposta delle ovaie ai farmaci stimolanti. Gli studi clinici che testano questo approccio hanno mostrato risultati contrastanti, con alcuni che suggeriscono modesti miglioramenti nei tassi di gravidanza mentre altri non hanno trovato benefici significativi.[15]
La terapia con cellule staminali rappresenta un’altra frontiera nella ricerca sulla fertilità. Gli scienziati stanno esplorando se le cellule staminali—cellule che hanno il potenziale di svilupparsi in molti tipi cellulari diversi—potrebbero essere utilizzate per rigenerare il tessuto ovarico o persino creare nuovi ovociti. Alcuni studi sugli animali hanno mostrato risultati promettenti e stanno iniziando i primi studi sull’uomo. Tuttavia, questa ricerca è ancora in fasi molto iniziali e probabilmente passeranno molti anni prima che i trattamenti con cellule staminali per la DOR diventino disponibili al di fuori dei contesti di ricerca.
Anche gli approcci della medicina tradizionale cinese vengono studiati per il loro potenziale di migliorare i risultati nelle donne con DOR. Varie formulazioni a base di erbe e protocolli di agopuntura sono stati testati in studi clinici, principalmente in Cina. Alcuni studi hanno riportato che la combinazione di medicina erboristica cinese con i protocolli FIVET standard potrebbe migliorare la risposta ovarica o i tassi di gravidanza, anche se la qualità e il disegno di molti di questi studi sono stati messi in discussione. Sono necessari studi clinici più rigorosi per determinare se questi approcci forniscano realmente benefici.[15]
Studi Clinici Attualmente Disponibili
Attualmente sono disponibili 5 studi clinici che stanno esplorando approcci terapeutici innovativi per migliorare gli esiti della fertilità nelle donne con riserva ovarica diminuita. È interessante notare che la maggior parte degli studi (4 su 5) si svolge in Spagna, con un solo studio condotto in Danimarca, suggerendo una particolare attenzione della ricerca europea mediterranea su questa problematica.
Studio sul Gel di Testosterone Transdermico (Spagna)
Questo studio si concentra sulle donne con riserva ovarica bassa che sono portatrici di uno specifico polimorfismo del recettore degli androgeni. La ricerca mira a determinare se il pretrattamento con gel di testosterone possa migliorare i risultati nelle pazienti sottoposte a trattamento di fertilità chiamato iniezione intracitoplasmatica di spermatozoi (ICSI, una procedura in cui un singolo spermatozoo viene iniettato direttamente in un ovocita).
Il trattamento prevede l’applicazione di gel di testosterone sulla pelle quotidianamente per 21 giorni. Dopo questo periodo di pretrattamento, le partecipanti riceveranno diversi farmaci per la fertilità tra cui follitropina alfa, ganirelix e triptorelina. Lo studio esaminerà se questo approccio terapeutico possa aumentare il numero di ovociti che possono essere prelevati durante la procedura di fertilità.
Studio sul Plasma Ricco di Piastrine con Iniezione Ovarica (Spagna)
Questo studio esamina l’efficacia del plasma ricco di piastrine con fattori di crescita (PRGF-Endoret®) rispetto al placebo nel migliorare i risultati durante il trattamento di fecondazione in vitro. Il plasma ricco di piastrine è una porzione concentrata del sangue che contiene proteine speciali che aiutano la guarigione e la crescita dei tessuti.
Il trattamento prevede un’iniezione intraovarica (iniezione diretta nell’ovaio) di plasma ricco di piastrine con fattori di crescita o di un placebo costituito da soluzione di cloruro di sodio. Lo scopo principale è determinare se questo trattamento possa aumentare il numero di ovociti prelevati durante la procedura di FIV nelle donne con funzione ovarica ridotta.
Studio sulla Coriogonadotropina Alfa a Basso Dosaggio (Danimarca)
Questo studio esplorerà gli effetti di un trattamento chiamato priming con hCG a basso dosaggio nelle donne sottoposte a FIV/ICSI. Il farmaco utilizzato si chiama Ovitrelle, che contiene il principio attivo coriogonadotropina alfa. Lo studio confronterà gli effetti di questo farmaco con un placebo per vedere se può aiutare ad aumentare il numero di ovociti prelevati durante il processo di FIV/ICSI.
Lo scopo dello studio è esaminare se l’utilizzo del priming con hCG a basso dosaggio per otto settimane possa migliorare i risultati per le donne con riserva ovarica diminuita sottoposte a FIV/ICSI. L’attenzione principale sarà sul numero di ovociti prelevati, ma verranno osservati anche altri fattori come il numero di ovociti fecondati, la qualità degli embrioni e i tassi di gravidanza.
Studio sul Trattamento con Testosterone (Spagna)
Questo studio clinico indaga l’efficacia del trattamento con testosterone nelle donne con riserva ovarica bassa che presentano una specifica variazione genetica nel loro recettore degli androgeni. Il trattamento principale testato è Testogel, un gel che viene applicato sulla pelle e contiene testosterone. Questo farmaco verrà utilizzato prima di iniziare il trattamento di fertilità.
Lo scopo di questo studio è determinare se l’uso di gel di testosterone prima del trattamento di fertilità possa aumentare il numero di ovociti prelevati durante la procedura nelle donne che hanno sia riserva ovarica bassa che una specifica variazione genetica.
Studio sulla Sicurezza ed Efficacia del Concentrato Piastrinico (Spagna)
Questo studio si concentra sul trattamento chiamato Plasma Ricco di Fattori di Crescita, noto anche come Plasma Ricco di Piastrine Umano. Questo trattamento prevede l’uso di una preparazione speciale ottenuta da componenti del sangue, che viene iniettata nelle ovaie per potenzialmente migliorarne la funzione.
Lo scopo dello studio è valutare la sicurezza e l’efficacia di questo trattamento nelle donne con riserva ovarica bassa. Le partecipanti riceveranno iniezioni del plasma ricco di fattori di crescita e la loro funzione ovarica verrà monitorata prima e dopo il trattamento.
Prognosi e Cosa Aspettarsi
Comprendere le prospettive per la riserva ovarica diminuita inizia con il riconoscere che, sebbene questa condizione renda il concepimento più difficile, non significa automaticamente che la gravidanza sia impossibile. La prognosi varia in modo significativo da persona a persona e dipende da molteplici fattori, tra cui l’età, la gravità del declino della riserva ovarica e la salute riproduttiva complessiva.[1]
Per le donne con diagnosi di riserva ovarica diminuita, le possibilità di concepimento naturale sono ridotte rispetto alle donne della stessa età con un numero normale di ovociti. Tuttavia, molte donne con questa condizione riescono a rimanere incinte, specialmente quando il trattamento inizia precocemente. La ricerca indica che circa il 10-30 percento delle donne che cercano assistenza per la fertilità ricevono una diagnosi di riserva ovarica diminuita, rendendola una ragione relativamente comune per cui le coppie si rivolgono agli specialisti per chiedere aiuto.[4][9]
Confrontando i risultati con la riproduzione assistita, le donne con riserva ovarica diminuita affrontano sfide simili a quelle che incontrerebbero con i tentativi di concepimento naturale. I tassi di successo della fecondazione in vitro rispecchiano il naturale declino della fertilità osservato nella popolazione generale. Questo accade perché la riproduzione assistita non può invertire i cambiamenti nella qualità degli ovociti che si verificano con la riserva ovarica diminuita.[4]
Un aspetto importante della prognosi riguarda la comprensione che le donne con riserva ovarica diminuita hanno spesso un rischio più elevato di aborto spontaneo quando concepiscono, sia naturalmente che attraverso la FIV. Questo rischio aumentato deriva dalla qualità inferiore degli ovociti, che può influenzare la vitalità degli embrioni risultanti.[3]
Progressione Naturale Senza Trattamento
Quando la riserva ovarica diminuita non viene affrontata, la condizione progredisce naturalmente mentre il corpo continua il suo schema biologico di esaurimento degli ovociti. Ogni donna nasce con tutti gli ovociti che avrà mai—tipicamente tra uno e due milioni alla nascita. Questo numero diminuisce costantemente nel corso della vita, scendendo a circa 300.000-400.000 ovociti al momento della prima mestruazione.[1]
Per le donne con riserva ovarica diminuita, questo declino avviene a un ritmo accelerato o da un punto di partenza inferiore. Il tasso di perdita di ovociti aumenta notevolmente intorno ai 32 anni e continua ad accelerare, con un declino ancora più pronunciato dopo i 35 anni. A 40 anni, la maggior parte delle donne ha circa 25.000 ovociti rimanenti, e all’età media della menopausa, intorno ai 51 anni, ne rimangono meno di 1.000.[7]
Man mano che la riserva ovarica diminuisce ulteriormente, le donne possono iniziare a notare cambiamenti nei loro cicli mestruali. Il tempo tra un periodo e l’altro può accorciarsi—per esempio, cicli che erano precedentemente di 28 giorni potrebbero ridursi a 24 o 25 giorni. Questo accade perché le ovaie lavorano più duramente per reclutare ovociti dalla loro scorta in diminuzione, e i modelli ormonali che regolano le mestruazioni si modificano di conseguenza.[3][4]
Se la condizione progredisce in modo significativo, può evolvere in insufficienza ovarica prematura o insufficienza ovarica primaria, dove le ovaie smettono di funzionare normalmente prima dei 40 anni. Quando questo si verifica, le donne possono sperimentare sintomi simili alla menopausa—la fine naturale delle mestruazioni e della capacità riproduttiva—incluse vampate di calore, sudorazioni notturne, periodi irregolari o assenti, secchezza vaginale e difficoltà a dormire. Circa l’uno percento della popolazione sperimenta questa insufficienza ovarica precoce.[1][4]
Possibili Complicazioni
La riserva ovarica diminuita può portare a diversi sviluppi sfavorevoli che si estendono oltre le iniziali difficoltà di fertilità. Comprendere queste potenziali complicazioni aiuta le donne e le loro famiglie a prepararsi a ciò che potrebbe sorgere durante il loro percorso riproduttivo.
Una delle complicazioni più significative è la perdita ricorrente della gravidanza. Le donne con riserva ovarica diminuita affrontano un rischio elevato di aborto spontaneo a causa della qualità inferiore degli ovociti. Anche quando si verifica il concepimento—sia naturalmente che attraverso trattamenti per la fertilità—gli embrioni formati da ovociti di qualità inferiore potrebbero non svilupparsi correttamente o impiantarsi con successo nell’utero. Questa perdita ripetuta può essere emotivamente devastante e fisicamente estenuante.[3]
Un’altra complicazione riguarda la scarsa risposta ai farmaci per la fertilità. Quando le donne con riserva ovarica diminuita si sottopongono a trattamenti come la FIV, le loro ovaie spesso non riescono a rispondere adeguatamente ai farmaci di stimolazione ormonale progettati per produrre più ovociti. Gli esami del sangue che mostrano livelli di ormone follicolo-stimolante superiori a 15 mIU/mL il terzo giorno del ciclo mestruale sono considerati abbastanza alti da prevedere una scarsa risposta, e alcuni specialisti della fertilità possono annullare i cicli di trattamento quando i livelli raggiungono questa soglia perché la probabilità di successo diventa molto bassa.[4]
La progressione verso l’insufficienza ovarica prematura rappresenta un’altra grave complicazione. Quando la funzione ovarica diminuisce al punto in cui le mestruazioni si fermano completamente prima dei 40 anni, le donne perdono non solo la loro fertilità ma anche i benefici protettivi degli estrogeni. Bassi livelli di estrogeni per periodi prolungati possono influenzare la densità ossea, la salute cardiovascolare e la qualità complessiva della vita.[1][4]
Impatto sulla Vita Quotidiana
Vivere con una riserva ovarica diminuita influenza molto più della semplice capacità di concepire. Questa diagnosi tocca quasi ogni aspetto della vita di una donna, dal suo benessere emotivo alle sue relazioni, prestazioni lavorative e interazioni sociali.
Il tributo emotivo della riserva ovarica diminuita può essere profondo. Molte donne descrivono sentimenti di dolore, ansia e un senso di urgenza quando apprendono che la loro finestra fertile potrebbe essere più breve di quanto avevano previsto. La diagnosi arriva spesso come uno shock, in particolare per le donne più giovani che presumevano di avere più tempo per costruire le loro famiglie. Questo carico psicologico può portare a stress persistente, periodi di tristezza e sentimenti di inadeguatezza o perdita.[19]
Le relazioni spesso sopportano la tensione di questa diagnosi. Le coppie che cercano di concepire possono sperimentare tensioni riguardo ai tempi e alla frequenza dei rapporti sessuali, che possono trasformare l’intimità in un compito focalizzato esclusivamente sulla gravidanza. I partner possono affrontare il lutto in modo diverso o avere opinioni contrastanti sul proseguire con i trattamenti per la fertilità, creando distanza dove una volta c’era vicinanza.
La salute fisica può anche essere influenzata, in particolare quando emergono sintomi di declino della funzione ovarica. Le donne possono sperimentare cicli mestruali più brevi, sanguinamento irregolare o sintomi menopausali precoci come vampate di calore e disturbi del sonno. Questi cambiamenti fisici possono influenzare i livelli di energia, la stabilità dell’umore e il comfort generale durante il giorno e la notte.[1]
Le implicazioni finanziarie della gestione della riserva ovarica diminuita creano stress significativo per molte famiglie. I test di fertilità, i trattamenti come la FIV, i farmaci e i cicli ripetuti di cure possono costare decine di migliaia di euro. Non tutti i piani assicurativi coprono queste spese, costringendo le coppie a fare scelte difficili su quanto possono permettersi di spendere nel perseguire una gravidanza.[19]
Supporto per i Familiari
Quando una donna riceve una diagnosi di riserva ovarica diminuita, l’intera famiglia ne è influenzata. Partner, genitori, fratelli e amici stretti svolgono tutti ruoli importanti nel sostenere la donna durante il suo percorso di fertilità, e capire come aiutare efficacemente può fare una differenza significativa.
I familiari dovrebbero prima educarsi sulla riserva ovarica diminuita. Comprendere che questa è una condizione medica che coinvolge una quantità o qualità inferiore di ovociti aiuta a inquadrare la situazione in modo appropriato. Apprendere che, sebbene la diagnosi renda la gravidanza più difficile, non elimina completamente la speranza, permette alla famiglia di offrire incoraggiamento realistico piuttosto che false promesse o pessimismo ingiustificato.[1]
I partner svolgono un ruolo particolarmente cruciale e dovrebbero essere coinvolti in tutti gli aspetti delle cure quando possibile. Partecipare insieme agli appuntamenti medici aiuta entrambi i partner a comprendere i risultati dei test, le opzioni di trattamento e cosa li aspetta. Questa conoscenza condivisa previene incomprensioni e garantisce che entrambe le persone possano prendere decisioni informate insieme.[19]
Quando i trattamenti per la fertilità diventano parte del percorso, i familiari possono fornire supporto pratico in numerosi modi. Questo potrebbe includere aiutare a ricercare cliniche per la fertilità e specialisti, accompagnare la donna agli appuntamenti quando il suo partner non può essere presente, o assistere con i programmi di farmaci che richiedono iniezioni in momenti specifici.
Il supporto emotivo da parte della famiglia è altrettanto importante dell’aiuto pratico. Semplicemente ascoltare senza offrire consigli non richiesti permette alla donna di esprimere le sue paure, frustrazioni e dolore. I familiari dovrebbero evitare commenti come “rilassati e succederà” o “almeno puoi rimanere incinta”, che, sebbene ben intenzionati, possono sembrare riduttivi.
Le famiglie dovrebbero rispettare i confini intorno alla privacy e alla condivisione delle informazioni. Non tutti vogliono che le loro difficoltà di fertilità siano discusse ampiamente, e i familiari dovrebbero seguire l’esempio della donna su chi sa e quali dettagli vengono condivisi. Proteggere la sua privacy la aiuta a mantenere il controllo sulla propria storia durante un periodo in cui tanto sembra incerto.











