La malattia da accumulo di glicogeno di tipo II, nota anche come malattia di Pompe, è una rara patologia genetica che colpisce la funzione muscolare. Attualmente sono in corso diversi studi clinici che valutano nuove terapie e approcci terapeutici per migliorare la qualità di vita dei pazienti affetti da questa condizione.
Studi clinici in corso per la malattia da accumulo di glicogeno di tipo II
La malattia da accumulo di glicogeno di tipo II, comunemente chiamata malattia di Pompe, è una patologia genetica rara che compromette la capacità dell’organismo di scomporre il glicogeno, una forma di zucchero immagazzinata utilizzata per produrre energia. Questa condizione è causata da una carenza dell’enzima alfa-glucosidasi acida, che porta all’accumulo di glicogeno nelle cellule del corpo. L’accumulo colpisce principalmente le cellule muscolari, causando debolezza muscolare progressiva e compromettendo il movimento.
Attualmente, nel sistema sono disponibili 12 studi clinici dedicati alla malattia di Pompe. Di seguito vengono presentati in dettaglio 10 di questi studi, che esplorano diverse opzioni terapeutiche e approcci per la gestione di questa condizione.
Studi clinici disponibili
Studio sugli effetti della terapia enzimatica con alglucosidasi alfa in bambini e adulti con malattia di Pompe
Localizzazione: Paesi Bassi
Questo studio clinico si concentra sull’analisi degli effetti della terapia enzimatica sostitutiva con Myozyme (alglucosidasi alfa) in individui affetti da malattia di Pompe. Il trattamento viene somministrato come soluzione per infusione endovenosa. Lo scopo dello studio è aumentare la comprensione degli effetti a lungo termine della terapia enzimatica sostitutiva e migliorare l’assistenza sia per i bambini che per gli adulti con malattia di Pompe.
I partecipanti riceveranno trattamenti regolari con Myozyme e saranno monitorati nel tempo per valutare vari esiti di salute, tra cui la sopravvivenza, la forza e la funzione muscolare, lo sviluppo motorio e mentale, la funzione polmonare, la salute cardiaca, l’udito e la qualità di vita complessiva. Lo studio mira anche a raccogliere informazioni sui costi associati alla malattia di Pompe e sull’impatto della terapia enzimatica su questi costi.
Criteri principali di inclusione: I pazienti devono avere una diagnosi confermata di malattia di Pompe, con test che dimostrano una bassa attività dell’enzima alfa-glucosidasi o mutazioni genetiche confermate. Non ci sono limiti di età per l’inclusione nello studio. I pazienti devono mostrare sintomi della malattia come debolezza muscolare scheletrica, funzione polmonare ridotta o ipertrofia cardiaca. L’inizio del trattamento deve essere approvato da un comitato speciale.
Studio sulla sicurezza ed efficacia di cipaglucosidasi alfa e miglustat per bambini con malattia di Pompe a esordio tardivo
Localizzazione: Germania, Italia
Questo studio clinico valuta la sicurezza e l’efficacia di due trattamenti: cipaglucosidasi alfa e miglustat in bambini e adolescenti con malattia di Pompe a esordio tardivo. La cipaglucosidasi alfa è un trattamento a base proteica somministrato tramite iniezione endovenosa, mentre il miglustat è un trattamento chimico assunto per via orale sotto forma di capsule.
I partecipanti riceveranno entrambi i trattamenti per un periodo fino a 52 settimane. Durante questo tempo, i ricercatori monitoreranno i partecipanti per osservare come i loro corpi rispondono ai trattamenti, controllando eventuali effetti collaterali e misurando i cambiamenti nella forza muscolare e nella capacità respiratoria. Lo studio è in aperto, il che significa che sia i partecipanti che i ricercatori sanno quali trattamenti vengono somministrati.
Criteri principali di inclusione: Per la Coorte 1: ragazzi o ragazze tra i 12 e i 18 anni che non hanno mai ricevuto terapia enzimatica sostitutiva (ERT) o che sono stati in ERT per almeno 6 mesi. Devono pesare 115 kg o meno e avere una capacità vitale forzata (FVC) di almeno il 30% del valore previsto. Per la Coorte 2: bambini da 0 mesi a meno di 12 anni con requisiti simili.
Studio sulla sicurezza e gli effetti di cipaglucosidasi alfa e miglustat per bambini con malattia di Pompe a esordio infantile
Localizzazione: Francia, Germania, Italia, Paesi Bassi
Questo studio si concentra sulla malattia di Pompe a esordio infantile, che colpisce i bambini dalla nascita fino a meno di 18 anni. Lo studio esplorerà gli effetti di due trattamenti: cipaglucosidasi alfa, somministrata tramite infusione endovenosa, e miglustat, assunto per via orale sotto forma di capsule di gelatina rigida.
Lo scopo dello studio è valutare la sicurezza e la tollerabilità di questi trattamenti quando usati insieme in bambini che hanno precedentemente ricevuto terapia enzimatica sostitutiva (ERT) e in quelli che non l’hanno ricevuta. I partecipanti riceveranno i trattamenti per un massimo di 104 settimane, circa due anni. Durante lo studio, i ricercatori presteranno particolare attenzione a eventuali reazioni associate all’infusione e monitoreranno altri effetti collaterali, cambiamenti nei segni vitali e risultati di test cardiaci come ecocardiogrammi ed ECG.
Criteri principali di inclusione: I bambini devono avere una condizione genetica specifica che coinvolge due copie di un gene correlato alla malattia. Devono aver avuto cardiomiopatia ipertrofica al momento della diagnosi. Per la Coorte 2: bambini tra 0 e meno di 6 mesi che non hanno ricevuto ERT in precedenza. Per la Coorte 1: bambini tra 6 mesi e meno di 18 anni che devono aver ricevuto ERT per almeno 6 mesi.
Studio sulla sicurezza ed efficacia a lungo termine di cipaglucosidasi alfa e miglustat per adulti con malattia di Pompe a esordio tardivo
Localizzazione: Belgio, Danimarca, Francia, Grecia, Ungheria, Italia, Paesi Bassi, Polonia, Slovenia
Questo studio clinico si concentra sulla sicurezza ed efficacia a lungo termine di un trattamento per la malattia di Pompe negli adulti con la forma a esordio tardivo. Il trattamento studiato prevede due farmaci: ATB200, somministrato tramite iniezione endovenosa, e AT2221, assunto per via orale sotto forma di capsule. Lo scopo di questo studio è valutare quanto siano sicuri e tollerabili questi farmaci quando usati insieme per un lungo periodo.
I partecipanti nello studio riceveranno il trattamento e saranno monitorati per eventuali effetti collaterali o cambiamenti nella loro salute. Lo studio seguirà vari indicatori di salute, come la distanza che un partecipante può camminare in sei minuti, la forza muscolare e la funzione fisica complessiva. Lo studio esaminerà anche eventuali reazioni immunitarie al trattamento, nonché cambiamenti in determinati marcatori del sangue e delle urine correlati alla malattia di Pompe.
Criteri principali di inclusione: I partecipanti devono aver completato uno studio precedente (ATB200-03). Devono concordare di utilizzare metodi contraccettivi medicalmente accettati durante lo studio e per 90 giorni dopo l’ultima dose del farmaco in studio.
Studio sull’efficacia e sicurezza di avalglucosidasi alfa per neonati con malattia di Pompe a esordio infantile
Localizzazione: Belgio, Germania, Italia, Paesi Bassi, Spagna
Questo studio clinico si concentra sulla malattia di Pompe a esordio infantile (IOPD) nei neonati. Il trattamento testato è chiamato avalglucosidasi alfa, che è un tipo di terapia enzimatica sostitutiva. Questa terapia mira a fornire l’enzima mancante che aiuta a scomporre il glicogeno nel corpo.
Lo scopo dello studio è valutare l’efficacia e la sicurezza dell’avalglucosidasi alfa nei neonati che non hanno precedentemente ricevuto trattamento per IOPD. I partecipanti riceveranno il trattamento tramite infusione endovenosa, che significa che il farmaco viene somministrato direttamente nel flusso sanguigno attraverso una vena. Lo studio monitorerà i partecipanti nel tempo per valutare la loro sopravvivenza e se possono vivere senza la necessità di supporto respiratorio invasivo, come un ventilatore, dopo 52 settimane di trattamento.
Durante lo studio, verranno osservati vari indicatori di salute, inclusi cambiamenti nelle dimensioni del cuore, misure di crescita come lunghezza e peso corporeo e sviluppo delle capacità motorie. Lo studio seguirà anche eventuali effetti collaterali o reazioni al trattamento.
Criteri principali di inclusione: I partecipanti devono avere una diagnosi confermata di malattia di Pompe a esordio infantile tramite test genetici ed enzimatici specifici. Devono avere lo stato CRIM noto prima dell’iscrizione. Devono avere cardiomiopatia al momento della diagnosi, misurata dall’indice di massa ventricolare sinistra (LVMI). I genitori o i rappresentanti legali devono fornire un consenso informato firmato.
Studio su nipocalimab per adulti con malattie muscolari infiammatorie attive
Localizzazione: Repubblica Ceca, Cechia, Francia, Germania, Ungheria, Italia, Polonia, Spagna
Questo studio clinico si concentra su un gruppo di malattie note come miopatie infiammatorie idiopatiche (IIM), che sono condizioni rare che causano infiammazione e debolezza muscolare. Lo studio valuterà un trattamento chiamato nipocalimab, che viene testato per vedere se può aiutare le persone con IIM attiva. Il nipocalimab viene somministrato come soluzione per infusione endovenosa.
Lo scopo dello studio è valutare quanto sia efficace e sicuro il nipocalimab rispetto a un placebo nel trattamento delle IIM. I partecipanti riceveranno nipocalimab o un placebo, e gli effetti saranno monitorati per un periodo fino a 52 settimane. Durante lo studio, i ricercatori cercheranno miglioramenti nella forza muscolare e nella salute generale.
Criteri principali di inclusione: I partecipanti devono avere miopatie infiammatorie idiopatiche attive (IIM). Devono soddisfare criteri diagnostici specifici basati su linee guida del 2017. Se utilizzano trattamenti topici per lesioni cutanee, il dosaggio deve rimanere stabile per almeno quattro settimane prima dell’inizio del trattamento dello studio. Devono avere anticorpi specifici correlati all’infiammazione muscolare.
Studio sulla riduzione della frequenza di trattamento con alglucosidasi alfa per pazienti anziani con malattia di Pompe a esordio tardivo
Localizzazione: Paesi Bassi
Questo studio si concentra sulla malattia di Pompe a esordio tardivo, specificamente nei pazienti anziani. Il trattamento studiato è l’alglucosidasi alfa, attualmente somministrata come infusione ogni due settimane. Lo studio mira a esplorare se la riduzione della frequenza di questo trattamento a una volta ogni quattro settimane sia sicura e non porti a un peggioramento della malattia.
Lo scopo dello studio è determinare se i pazienti con malattia di Pompe a esordio tardivo possono mantenere la loro forza muscolare, funzione muscolare e funzione polmonare con un trattamento meno frequente. I partecipanti riceveranno alglucosidasi alfa a una dose di 20 mg per chilogrammo di peso corporeo ogni quattro settimane. Lo studio monitorerà i pazienti per un periodo di nove mesi per garantire che il trattamento meno frequente non causi effetti negativi sulla loro salute.
Durante lo studio, verranno valutati vari aspetti della salute dei pazienti, tra cui forza muscolare, capacità di svolgere attività quotidiane e funzione polmonare. Lo studio terrà anche traccia di eventuali effetti collaterali o reazioni al trattamento.
Criteri principali di inclusione: I pazienti devono avere una diagnosi confermata di malattia di Pompe a esordio tardivo (LOPD). Devono avere 50 anni o più. Devono ricevere alglucosidasi alfa a 20 mg/kg ogni due settimane da almeno 4 anni. Devono essere in una condizione clinica relativamente stabile. Devono essere in grado di camminare almeno 150 metri in sei minuti e avere una capacità vitale forzata (FVC) superiore al 55% quando seduti.
Studio sulla sicurezza e gli effetti di SPK-3006 per adulti con malattia di Pompe a esordio tardivo
Localizzazione: Germania
Questo studio clinico si concentra sulla malattia di Pompe a esordio tardivo. Lo studio utilizzerà un trattamento chiamato SPK-3006, che è una soluzione per infusione. Questo trattamento prevede una singola infusione endovenosa, somministrata direttamente nel flusso sanguigno attraverso una vena. La sostanza attiva in SPK-3006 è chiamata vanglusagene ensiparvovec, che è un vettore virale appositamente progettato per aiutare a fornire un gene per produrre un enzima necessario nel corpo.
Lo scopo dello studio è valutare la sicurezza e la tollerabilità di SPK-3006 negli adulti con malattia di Pompe a esordio tardivo. I partecipanti riceveranno una singola dose del trattamento, e lo studio aumenterà gradualmente i livelli di dose per osservare come il corpo risponde. Lo studio monitorerà i partecipanti per eventuali effetti avversi, cambiamenti nei segni vitali e risposte immunitarie. Valuterà anche quanto bene funziona il trattamento misurando i cambiamenti nelle capacità fisiche, come la distanza percorsa a piedi, e la funzione polmonare.
Criteri principali di inclusione: I partecipanti devono essere maschi o femmine di almeno 18 anni con una diagnosi confermata di malattia di Pompe a esordio tardivo (LOPD). Devono aver ricevuto terapia enzimatica sostitutiva (ERT) per almeno 24 mesi e mantenuto una dose stabile per 6 mesi. Devono avere caratteristiche LOPD clinicamente moderate, inclusa la capacità di camminare almeno 75 metri ma meno di 500 metri nel test del cammino di 6 minuti (6MWT) e avere una FVC prevista tra il 30% e l’80%.
Studio sulla terapia genica con AAV9.LAMP2B per pazienti maschi con malattia di Danon
Localizzazione: Germania, Italia
Questo studio clinico si concentra sulla malattia di Danon, un raro disturbo genetico che colpisce il cuore e altre parti del corpo. Lo studio utilizzerà un trattamento chiamato RP-A501, che è un tipo di terapia genica. Questa terapia prevede l’uso di un virus, specificamente il virus adeno-associato sierotipo 9, per fornire una versione sana di un gene noto come LAMP2B nel corpo. L’obiettivo è vedere se questo trattamento può migliorare la funzione cardiaca nei pazienti maschi con malattia di Danon.
Lo scopo dello studio è valutare l’efficacia e la sicurezza del trattamento RP-A501. I partecipanti riceveranno il trattamento tramite infusione endovenosa, che verrà somministrata direttamente nel flusso sanguigno. Lo studio monitorerà quanto bene funziona il trattamento esaminando marcatori specifici nel tessuto cardiaco e misurando i cambiamenti nelle dimensioni e nella funzione del cuore. Lo studio seguirà anche eventuali effetti collaterali o problemi di sicurezza che potrebbero sorgere durante il periodo di trattamento.
Criteri principali di inclusione: Devono avere un cambiamento documentato nel gene LAMP2 noto per causare o probabilmente causare la malattia di Danon. Devono essere maschi e avere 8 anni o più. Devono mostrare segni di ipertrofia ventricolare sinistra con funzione di pompaggio cardiaco normale. Devono essere in classe NYHA II-III, con limitazioni da lievi a moderate nell’attività fisica. Devono avere un livello di troponina I ad alta sensibilità superiore al 20% del limite superiore della norma.
Studio sugli effetti della terapia enzimatica sostitutiva con avalglucosidasi alfa in pazienti con malattia di Pompe
Localizzazione: Danimarca
Questo studio clinico si concentra sulla malattia di Pompe e utilizzerà un trattamento chiamato Nexviadyme, che contiene la sostanza attiva avalglucosidasi alfa. Questo trattamento viene somministrato come soluzione tramite infusione endovenosa. Lo scopo dello studio è comprendere come questa terapia enzimatica sostitutiva influenzi il glicogeno muscolare, un tipo di zucchero immagazzinato nei muscoli, in pazienti che non hanno precedentemente ricevuto questo tipo di trattamento.
I partecipanti nello studio riceveranno il trattamento per un periodo di 12 mesi. Durante questo tempo, i ricercatori monitoreranno i cambiamenti nei livelli di glicogeno in vari muscoli, inclusi i muscoli del tendine del ginocchio, del polpaccio, della coscia anteriore e lombari. Lo studio esaminerà anche i cambiamenti nel contenuto di grasso di questi muscoli e come questi cambiamenti si relazionano alla capacità dei partecipanti di camminare e respirare nel corso dello studio.
Criteri principali di inclusione: I partecipanti devono avere una conferma genetica della malattia di Pompe a esordio tardivo. Devono avere 18 anni o più e non devono aver ricevuto terapia enzimatica sostitutiva in precedenza.
Riepilogo
Gli studi clinici presentati offrono una panoramica completa delle opzioni terapeutiche attualmente in fase di valutazione per la malattia da accumulo di glicogeno di tipo II. La maggior parte degli studi si concentra sulla terapia enzimatica sostitutiva, che rimane l’approccio principale per il trattamento di questa condizione. Diversi studi stanno esplorando nuove formulazioni enzimatiche e combinazioni di farmaci, come cipaglucosidasi alfa associata a miglustat, che potrebbero potenzialmente migliorare l’efficacia del trattamento.
È importante notare che questi studi coprono sia la forma infantile che quella a esordio tardivo della malattia, riflettendo la necessità di approcci terapeutici differenziati per le diverse presentazioni cliniche. Alcuni studi stanno anche esplorando approcci innovativi come la terapia genica, che potrebbe rappresentare una svolta significativa nel trattamento a lungo termine della malattia di Pompe.
La distribuzione geografica degli studi, con una significativa presenza in Italia, Germania, Paesi Bassi e altri paesi europei, indica un impegno internazionale nella ricerca di soluzioni migliori per i pazienti affetti da questa rara malattia genetica. I pazienti interessati a partecipare a questi studi dovrebbero discutere le opzioni disponibili con il proprio medico specialista.












