Comprendere l’Iperossaluria
L’Iperossaluria è una condizione caratterizzata da un eccesso di ossalato nelle urine, che può portare a calcoli renali e altre complicazioni. L’approccio al trattamento varia a seconda del tipo e della gravità dell’iperossaluria, ma l’obiettivo principale è ridurre i livelli di ossalato nel corpo e prevenire la formazione di cristalli di ossalato di calcio nei reni e in altri tessuti[1].
Modifiche Dietetiche e dello Stile di Vita
Il trattamento iniziale spesso coinvolge cambiamenti nella dieta e un aumento dell’assunzione di liquidi. Ai pazienti viene consigliato di seguire una dieta a basso contenuto di ossalati garantendo un’adeguata assunzione di calcio. Gli alimenti ricchi di ossalati, come spinaci, cioccolato, patate e frutta secca, dovrebbero essere evitati. Invece, sono raccomandati alimenti ricchi di calcio, come latte, yogurt e formaggio, poiché il calcio si lega all’ossalato, prevenendone l’accumulo nei reni[5]. Inoltre, i pazienti dovrebbero bere da 8 a 12 tazze di liquidi al giorno per aiutare a eliminare l’ossalato dai reni[5].
Trattamenti Farmacologici
Sono disponibili diversi farmaci per gestire l’iperossaluria. La piridossina (Vitamina B6) viene spesso prescritta per ridurre i livelli urinari di ossalato, anche se potrebbe non essere efficace per tutti[3]. Il citrato di potassio e il pirofosfato vengono utilizzati per prevenire la formazione di calcoli di ossalato formando complessi con il calcio[3]. Per i pazienti con iperossaluria primaria di tipo 1 (PH1), sono state approvate terapie di interferenza RNA come Lumasiran e Nedosiran per ridurre la produzione di ossalato[4].
Opzioni di Trattamento Avanzate
Nei casi in cui i farmaci e i cambiamenti dello stile di vita sono insufficienti, potrebbero essere necessari trattamenti più avanzati. La dialisi viene utilizzata per rimuovere l’eccesso di ossalato dal sangue nei pazienti con insufficienza renale significativa[6]. Per la PH1, il trapianto di fegato è l’unica cura definitiva, poiché fornisce gli enzimi necessari per degradare l’ossalato[3]. In alcuni casi, potrebbe essere necessario un trapianto combinato di fegato e rene[3].
Assistenza di Supporto e Monitoraggio
L’assistenza di supporto si concentra sul mantenimento di un’elevata assunzione di liquidi e sull’uso di inibitori della cristallizzazione per prevenire la formazione di calcoli. Il monitoraggio regolare dei livelli urinari di ossalato è cruciale, specialmente nei pazienti con PH1, per adeguare i piani di trattamento secondo necessità[4]. La diagnosi precoce e l’inizio del trattamento sono vitali per migliorare la prognosi e prevenire danni renali a lungo termine[2].