Il carcinoma neuroendocrino è un tipo raro di tumore che si sviluppa dalle cellule neuroendocrine, che hanno caratteristiche sia delle cellule nervose che di quelle che producono ormoni. Attualmente sono in corso diversi studi clinici che valutano nuovi trattamenti per questa patologia, offrendo speranza ai pazienti con forme avanzate della malattia.
Studi clinici sul carcinoma neuroendocrino: nuove opzioni terapeutiche in fase di valutazione
Il carcinoma neuroendocrino rappresenta una sfida significativa nel campo dell’oncologia a causa della sua natura aggressiva e delle limitate opzioni terapeutiche disponibili. Tuttavia, la ricerca clinica sta facendo progressi importanti, con 9 studi attualmente in corso che stanno testando nuovi approcci terapeutici per i pazienti affetti da questa patologia.
Panoramica degli studi clinici disponibili
Gli studi clinici attualmente attivi si concentrano su diverse strategie terapeutiche, dalle terapie immunitarie alle combinazioni di chemioterapia, e includono anche ricerche innovative sulle tecniche di imaging. Di seguito sono descritti in dettaglio gli studi disponibili per i pazienti con carcinoma neuroendocrino.
Confronto tra tarlatamab e chemioterapia standard in pazienti con carcinomi neuroendocrini polmonari o gastroenteropancreatici avanzati pretrattati
Localizzazione dello studio: Francia
Questo studio si concentra su pazienti con carcinomi neuroendocrini scarsamente differenziati (NEC) polmonari o gastroenteropancreatici avanzati che hanno precedentemente ricevuto trattamento con chemioterapia a base di platino. Il farmaco principale in fase di studio è tarlatamab, che verrà confrontato con trattamenti chemioterapici standard tra cui oxaliplatino, dacarbazina, docetaxel, temozolomide, irinotecan e fluorouracile. Alcuni pazienti potrebbero anche ricevere farmaci immunoterapici come atezolizumab, nivolumab o pembrolizumab.
I criteri di inclusione principali richiedono che i pazienti abbiano almeno 18 anni di età, una funzione organica adeguata, uno stato di performance WHO di 0-1 e carcinoma neuroendocrino scarsamente differenziato confermato con espressione della proteina DLL3 in almeno l’1% delle cellule. I pazienti devono avere una progressione della malattia dopo chemioterapia a base di platino e un tumore non operabile o metastatico.
Studio su tarlatamab da solo o in combinazione con chemioterapia FOLFIRI per pazienti con carcinomi neuroendocrini avanzati del sistema digestivo o di origine sconosciuta
Localizzazione dello studio: Francia, Spagna
Questa ricerca valuta due approcci terapeutici: tarlatamab (noto anche come AMG 757) utilizzato da solo o in combinazione con un regime chemioterapico chiamato FOLFIRI. Il FOLFIRI consiste in tre farmaci: irinotecan, fluorouracile e acido folinico. Lo studio riguarda specificamente pazienti i cui tumori sono già stati trattati con altre terapie e presentano un marcatore proteico chiamato DLL3 sulle cellule tumorali.
I criteri di inclusione richiedono che i pazienti abbiano almeno 18 anni, carcinomi neuroendocrini confermati del sistema digestivo o di origine sconosciuta, un punteggio ECOG di 0-2, malattia che si è diffusa o non può essere rimossa chirurgicamente dopo precedente trattamento con chemioterapia a base di platino o combinazione di immunoterapia e chemioterapia, e tumori positivi per DLL3 in almeno l’1% delle cellule.
Studio su enfortumab vedotin per pazienti con carcinoma neuroendocrino avanzato non responsivi o non idonei alla chemioterapia a base di platino
Localizzazione dello studio: Spagna
Questo studio clinico valuta l’efficacia e la sicurezza di enfortumab vedotin (noto anche con i nomi in codice ASG22CE e ASP7465) utilizzato da solo in pazienti con carcinoma neuroendocrino avanzato. Il farmaco viene somministrato come infusione, direttamente nel flusso sanguigno attraverso una vena. Lo studio monitora la risposta al trattamento attraverso imaging medico e altre valutazioni, raccogliendo anche informazioni sugli effetti collaterali.
I pazienti devono avere almeno 18 anni, un carcinoma neuroendocrino scarsamente differenziato o un tumore neuroendocrino ben differenziato di grado 3 con un indice Ki-67 superiore al 20%, che non ha risposto o non è adatto alla chemioterapia a base di platino. È richiesto un punteggio ECOG di 0-2, malattia metastatica o localmente avanzata, e un’aspettativa di vita di almeno 12 settimane. Lo studio esclude i pazienti con carcinoma neuroendocrino polmonare.
Studio su BI 764532 per pazienti con carcinoma polmonare a piccole cellule recidivato o refrattario e altri carcinomi neuroendocrini
Localizzazione dello studio: Belgio, Bulgaria, Francia, Germania, Italia, Polonia, Portogallo, Spagna
Questo studio multicentrico valuta gli effetti del trattamento chiamato BI 764532 in pazienti con carcinoma polmonare a piccole cellule e altri tipi di carcinomi neuroendocrini. Il BI 764532 è un tipo speciale di farmaco noto come T cell engager, progettato per aiutare il sistema immunitario dell’organismo a individuare e combattere le cellule tumorali in modo più efficace.
I partecipanti devono avere almeno 18 anni, una diagnosi confermata di carcinoma polmonare a piccole cellule, carcinoma neuroendocrino extrapolmonare (esclusi carcinoma a cellule di Merkel, carcinoma midollare della tiroide e carcinoma neuroendocrino della prostata) o carcinoma neuroendocrino a grandi cellule del polmone. È richiesto un punteggio ECOG di 0 o 1, tumori misurabili e almeno due trattamenti precedenti per il carcinoma polmonare a piccole cellule o almeno un trattamento a base di platino per gli altri tipi.
Studio su cabozantinib e avelumab per pazienti con tumori neuroendocrini avanzati G3 resistenti alla chemioterapia standard
Localizzazione dello studio: Germania
Questa ricerca si concentra sulle neoplasie neuroendocrine avanzate G3 (NEN G3), che sono tumori rari che originano da cellule che producono ormoni e sono spesso aggressivi. Lo studio sta valutando un trattamento combinato che utilizza due farmaci: cabozantinib e avelumab. Il cabozantinib viene assunto come compressa, mentre l’avelumab viene somministrato come infusione direttamente nel flusso sanguigno.
I pazienti devono avere almeno 18 anni, una diagnosi confermata di neoplasia neuroendocrina NEN G3, nessun trattamento disponibile che possa curare completamente la condizione, progressione del tumore dopo almeno un ciclo di chemioterapia, malattia misurabile secondo criteri medici specifici, funzione organica e midollare adeguata e un punteggio ECOG di 0-1. Lo studio esclude i pazienti con carcinoma polmonare a piccole cellule e carcinomi a cellule di Merkel.
Studio sulla combinazione di durvalumab, etoposide e farmaco a base di platino per il trattamento di prima linea di pazienti con carcinoma neuroendocrino polmonare a grandi cellule avanzato
Localizzazione dello studio: Francia
Questo studio si concentra sul carcinoma neuroendocrino polmonare a grandi cellule (LCNEC) in stadio avanzato. La ricerca sta valutando l’efficacia e la sicurezza di una combinazione di trattamento che include il farmaco durvalumab (noto anche con il nome in codice MEDI 4736), insieme a due farmaci chemioterapici, etoposide e un farmaco a base di platino, che può essere cisplatino o carboplatino. Questi farmaci vengono somministrati come infusione direttamente nel flusso sanguigno.
I pazienti devono avere almeno 18 anni, una diagnosi confermata di carcinoma neuroendocrino polmonare a grandi cellule, tessuto tumorale sufficiente disponibile per conferma e analisi, malattia localmente avanzata (stadio III) non adatta al trattamento locale o metastatica (stadio IV) in prima linea di trattamento, malattia misurabile, un punteggio di Performance Status di 0 o 1, peso superiore a 30 kg e un’aspettativa di vita di almeno 12 settimane.
Studio su temozolomide a basso dosaggio giornaliero in pazienti con tumori neuroendocrini avanzati non idonei ai trattamenti standard
Localizzazione dello studio: Italia
Questo studio si concentra su pazienti con neoplasie neuroendocrine (NEN) che non possono ricevere trattamenti standard contro il cancro a causa delle loro condizioni di salute. Il trattamento in fase di sperimentazione è temozolomide, un farmaco antitumorale che verrà somministrato a basse dosi in modo continuo nel tempo, approccio noto come terapia metronomica. Il farmaco viene somministrato come capsule orali che i pazienti possono assumere a casa.
I pazienti devono avere più di 18 anni, diagnosi confermata di tumori neuroendocrini a basso grado nel sistema digestivo, nei polmoni o di origine sconosciuta, malattia avanzata che non può essere rimossa chirurgicamente o si è diffusa ad altre parti del corpo, e almeno una delle seguenti condizioni: capacità fisica ridotta, valori ematici bassi, problemi renali moderati, problemi epatici moderati, gravi condizioni di salute aggiuntive o trattamento precedente con più di 3 diverse terapie antitumorali. È necessaria evidenza di peggioramento della malattia attraverso scansioni.
Studio di imaging combinato con [1-13C]piruvato iperpolarizzato e fludeossiglucosio (18F) per la rilevazione del cancro in pazienti con carcinoma mammario, tumori neuroendocrini, linfomi o sarcomi
Localizzazione dello studio: Danimarca
Questo studio sta testando un nuovo metodo di imaging in pazienti con vari tipi di cancro, incluse le neoplasie neuroendocrine. La ricerca combina due diverse tecniche di imaging: la spettroscopia a risonanza magnetica utilizzando una sostanza chiamata [1-13C]piruvato iperpolarizzato e la scansione PET utilizzando Fluor-18-FDG (una forma radioattiva di glucosio).
Durante lo studio, i partecipanti riceveranno due diverse sostanze iniettabili: [1-13C]piruvato iperpolarizzato e Fluor-18-FDG. Entrambe le sostanze verranno somministrate attraverso un’iniezione endovenosa, e quindi verranno acquisite immagini speciali utilizzando uno scanner PET/RM combinato. I criteri di inclusione richiedono che i pazienti siano adulti (18 anni o più), con diagnosi confermata di neoplasia neuroendocrina, linfoma, sarcoma o carcinoma mammario, e con un tumore di almeno 1,5 centimetri di dimensione.
Studio di imaging PET/TC con 64Cu-DOTATATE e 18F-FDG per prevedere la progressione della malattia in pazienti con neoplasie neuroendocrine
Localizzazione dello studio: Danimarca
Questo studio utilizza due diverse sostanze per imaging: 64Cu-DOTATATE e 18F-FDG, che sono soluzioni speciali somministrate attraverso un’iniezione in vena. Queste sostanze aiutano a creare immagini dettagliate dei tumori utilizzando un tipo speciale di scansione chiamata PET/TC (una combinazione di due tecniche di imaging che produce immagini dettagliate delle strutture interne del corpo).
Lo scopo dello studio è sviluppare nuovi modi per prevedere quanto a lungo i pazienti con neoplasie neuroendocrine potrebbero rimanere stabili senza che la loro malattia peggiori. Il 64Cu-DOTATATE si lega a recettori specifici presenti sui tumori neuroendocrini, mentre il 18F-FDG aiuta a mostrare quanto siano attive le cellule tumorali. I pazienti devono avere almeno 18 anni, diagnosi confermata di neoplasia neuroendocrina gastro-pancreatica e un punteggio di Performance Status WHO di 0-2.
Riepilogo e considerazioni importanti
Gli studi clinici attualmente disponibili per il carcinoma neuroendocrino rappresentano una varietà di approcci terapeutici promettenti. Molti di questi studi si concentrano su nuovi farmaci biologici e immunoterapici come tarlatamab, enfortumab vedotin e BI 764532, che rappresentano approcci innovativi nel trattamento di queste neoplasie aggressive.
Un aspetto importante è che diversi studi richiedono che i tumori esprimano marcatori specifici, come la proteina DLL3, evidenziando l’importanza della medicina personalizzata in questo campo. Inoltre, molti studi sono rivolti a pazienti che hanno già ricevuto trattamenti precedenti, offrendo opzioni per coloro che hanno esaurito le terapie standard.
È fondamentale che i pazienti interessati a partecipare a questi studi discutano con il proprio oncologo per determinare l’idoneità e comprendere i potenziali benefici e rischi. La partecipazione a uno studio clinico può offrire accesso a trattamenti innovativi che non sono ancora disponibili al di fuori del contesto della ricerca.
Gli studi di imaging, come quelli condotti in Danimarca, rappresentano anche progressi significativi nella capacità di monitorare e prevedere l’andamento della malattia, potenzialmente migliorando le decisioni terapeutiche e la gestione personalizzata dei pazienti.














