L’intervento di Kasai: Un intervento chirurgico vitale
L’atresia biliare è una grave condizione che colpisce i neonati, in cui i dotti biliari sono ostruiti o assenti, portando a danni epatici. Il trattamento principale per questa condizione è l’intervento di Kasai, noto anche come epatoportoenterostomia. Questo metodo chirurgico prevede la rimozione dei dotti biliari ostruiti e l’utilizzo di un segmento dell’intestino tenue del neonato per creare una nuova via di deflusso della bile dal fegato all’intestino[1][2]. Questo intervento è cruciale poiché aiuta a eliminare l’ostruzione, permettendo il normale flusso della bile, essenziale per la crescita e lo sviluppo del neonato[2].
Tassi di successo e tempistica dell’intervento di Kasai
Il successo dell’intervento di Kasai dipende in gran parte dalla tempistica dell’operazione. È più efficace quando viene eseguito entro i primi tre mesi di vita, con i migliori risultati osservati quando viene effettuato entro il primo mese[2][6]. Se ha successo, l’intervento può ripristinare il flusso biliare nel 60-85% dei pazienti, riducendo l’ittero e consentendo una crescita normale[1][6]. Tuttavia, è importante notare che l’intervento di Kasai non è una cura definitiva per l’atresia biliare, e molti bambini alla fine avranno bisogno di un trapianto di fegato[3].
Cure post-operatorie e gestione a lungo termine
Dopo l’intervento di Kasai, i neonati di solito rimangono in ospedale per sette-dieci giorni per il recupero[1]. La cura a lungo termine prevede il monitoraggio delle infezioni, che sono comuni nei dotti biliari dopo l’intervento. Queste infezioni vengono trattate con antibiotici per via endovenosa, seguiti da antibiotici orali[1]. Inoltre, possono essere prescritti farmaci come l’acido ursodesossicolico per gestire sintomi come l’ittero e il prurito[1].
Supporto nutrizionale e diete speciali
I neonati con atresia biliare spesso necessitano di un supporto nutrizionale speciale per garantire una crescita adeguata. Poiché la bile è fondamentale per la digestione, le alterazioni del flusso biliare possono portare a problemi di assorbimento dei nutrienti. Gli operatori sanitari possono raccomandare formule speciali o integratori per soddisfare le esigenze alimentari del neonato[2][6]. Questi aggiustamenti dietetici sono essenziali per sostenere la crescita e la salute generale del bambino.
Trapianto di fegato: Un passo necessario per molti
Nonostante il successo iniziale dell’intervento di Kasai, molti bambini con atresia biliare alla fine avranno bisogno di un trapianto di fegato. Questo è dovuto alla natura progressiva della malattia, che può portare a cicatrici e danni epatici nel tempo[3][5]. Un trapianto di fegato prevede la sostituzione del fegato danneggiato con uno sano da un donatore. Dopo il trapianto, i bambini avranno bisogno di cure e farmaci per tutta la vita per prevenire il rigetto dell’organo[5]. La buona notizia è che con i progressi nelle cure mediche, più dell’80-90% dei neonati con atresia biliare sopravvive fino all’età adulta[4][7].