Munc-T3

È in corso una sperimentazione clinica rivoluzionaria per valutare la sicurezza e l’efficacia della terapia genica per la Linfoistiocitosi Emofagocitica Familiare di Tipo 3 (FHL 3). Questo approccio innovativo utilizza un farmaco chiamato Munc-T3, che prevede il trapianto di cellule modificate per trattare potenzialmente questo raro disturbo genetico. Lo studio mira a fornire un’alternativa più sicura ai metodi di trapianto tradizionali e a migliorare i risultati nei pazienti.

Indice dei Contenuti

Cos’è MUNC-T3?

MUNC-T3 è un innovativo trattamento di terapia genica in fase di studio per pazienti affetti da una rara condizione genetica chiamata Linfoistiocitosi Emofagocitica Familiare di Tipo 3 (FHL 3)[1]. Questa terapia fa parte di una sperimentazione clinica che mira a fornire una nuova opzione di trattamento per i pazienti che potrebbero non rispondere bene alle terapie attuali o che hanno sperimentato complicazioni da altri trattamenti.

Condizione Target: Linfoistiocitosi Emofagocitica Familiare di Tipo 3 (FHL 3)

La Linfoistiocitosi Emofagocitica Familiare di Tipo 3 (FHL 3) è un raro disturbo genetico che colpisce il sistema immunitario[1]. In questa condizione, le cellule immunitarie del corpo non funzionano correttamente, portando a grave infiammazione e altri problemi di salute. La FHL 3 è causata da mutazioni in un gene chiamato UNC13D, che è importante per il normale funzionamento delle cellule immunitarie.

Come Funziona MUNC-T3

MUNC-T3 è un tipo di terapia genica che mira a correggere il problema genetico sottostante nei pazienti con FHL 3[1]. Ecco una spiegazione semplificata del suo funzionamento:

  1. La terapia utilizza le cellule del paziente stesso, in particolare un tipo di cellule staminali chiamate cellule CD34+ e cellule T (un tipo di cellula immunitaria).
  2. Queste cellule vengono prelevate dal paziente e modificate in laboratorio per portare una versione corretta del gene UNC13D.
  3. Le cellule modificate vengono poi restituite al paziente attraverso un’infusione endovenosa (IV).
  4. L’obiettivo è che queste cellule modificate producano una versione normale della proteina Munc13.4 (che è prodotta dal gene UNC13D), contribuendo a correggere il problema del sistema immunitario.

Processo di Trattamento

Il trattamento coinvolge due componenti principali[1]:

  • MUNC-CD34: Questa è la componente di cellule staminali modificate. I pazienti ricevono almeno 2 milioni di cellule CD34+ per chilogrammo di peso corporeo, con una dose massima di 20 milioni di cellule per chilogrammo. Queste cellule vengono somministrate per via endovenosa il giorno 0 del trattamento.
  • MUNC-T3: Questa è la componente di cellule T modificate. I pazienti ricevono tra 10.000 e 5 milioni di cellule T per chilogrammo di peso corporeo. Queste cellule vengono somministrate per via endovenosa il giorno 14 dopo il trattamento iniziale, e possibilmente di nuovo il giorno 28 se necessario.

Potenziali Benefici

I ricercatori sperano che la terapia MUNC-T3 offra diversi vantaggi rispetto ai trattamenti attuali[1]:

  • Evitare le complicazioni associate ai trapianti di cellule staminali da donatore, come la malattia del trapianto contro l’ospite (dove le cellule del donatore attaccano il corpo del paziente) e le difficoltà di attecchimento (quando le cellule del donatore non riescono a crescere nel corpo del paziente).
  • Ridurre il rischio di gravi effetti collaterali dal processo di condizionamento (preparazione al trapianto).
  • Fornire un supporto immediato per combattere le infezioni, specialmente quelle virali che spesso scatenano i sintomi della FHL 3.
  • Potenzialmente migliorare la sopravvivenza complessiva e la sopravvivenza libera da eventi (tempo senza eventi sanitari maggiori) per i pazienti.

Sicurezza e Monitoraggio

Come per ogni nuovo trattamento, la sicurezza è una priorità assoluta. La sperimentazione clinica sta monitorando attentamente i pazienti per eventuali effetti collaterali o complicazioni[1]. Alcune misure chiave di sicurezza includono:

  • Monitoraggio di eventuali mortalità correlate al trattamento fino a 6 mesi dopo la terapia.
  • Tracciamento della frequenza e della gravità degli effetti collaterali per un massimo di 60 mesi (5 anni).
  • Controllo di eventuali segni di crescita cellulare anormale o sviluppo di cancro.
  • Test per la presenza di lentivirus competente per la replicazione (il virus utilizzato per modificare le cellule) a intervalli regolari.

Ricerca in Corso

La sperimentazione clinica per MUNC-T3 è in corso e raccoglierà dati su vari aspetti del trattamento[1], tra cui:

  • La velocità con cui i conteggi delle cellule del sangue dei pazienti si riprendono dopo il trattamento.
  • La quantità di gene corretto presente nelle cellule dei pazienti nel tempo.
  • La funzione delle cellule immunitarie dei pazienti dopo il trattamento.
  • I risultati di salute complessivi per i pazienti, inclusa qualsiasi necessità di terapia intensiva e il verificarsi di infezioni o altre complicazioni.

Questa ricerca aiuterà a determinare quanto sia efficace MUNC-T3 nel trattare la FHL 3 e se potrebbe diventare un’opzione di trattamento standard in futuro.

Aspetto Dettagli
Tipo di Studio Fase I/II, in Aperto, Non Randomizzato, Monocentrico, Braccio Singolo
Condizione Linfoistiocitosi Emofagocitica Familiare di Tipo 3 (FHL 3)
Intervento Terapia genica utilizzando cellule MUNC-CD34 e MUNC-T3
Risultati Primari Mortalità correlata al trapianto, eventi avversi, incidenza di tumori maligni, rilevamento di lentivirus competente per la replicazione
Risultati Secondari Recupero cellulare, espressione genica, funzione immunitaria, analisi del sito di integrazione, complicazioni, analisi dei costi
Periodo di Follow-up Fino a 60 mesi post-trattamento

Studi clinici in corso su Munc-T3

  • Lo studio non è ancora iniziato

    Studio sulla terapia genica per la Linfoistiocitosi Emofagocitica Familiare con MUNC-CD34 e MUNC-T3 in pazienti con mutazioni del gene UNC13D

    Non ancora in reclutamento

    1 1 1

    La ricerca si concentra sulla Linfoistiocitosi Emofagocitica Familiare (FHL), una malattia genetica rara che colpisce il sistema immunitario. Questa condizione è causata da mutazioni nel gene UNC13D. Lo studio mira a valutare la sicurezza e l’efficacia di una nuova terapia genica per trattare questa malattia. La terapia utilizza cellule staminali ematopoietiche del paziente stesso, modificate…

    Farmaci indagati:
    Francia

Glossario

  • Linfoistiocitosi Emofagocitica Familiare di Tipo 3 (FHL 3): Un raro disturbo genetico che colpisce il sistema immunitario, causando una sua iperattività e potenzialmente danneggiando i tessuti e gli organi del corpo.
  • Terapia Genica: Una tecnica che utilizza i geni per trattare o prevenire malattie, spesso sostituendo un gene difettoso con uno sano.
  • Cellule CD34+: Un tipo di cellula staminale presente nel midollo osseo che può svilupparsi in diversi tipi di cellule del sangue.
  • Cellule T: Un tipo di globulo bianco che svolge un ruolo centrale nella risposta immunitaria.
  • Trapianto Autologo: Una procedura in cui una persona riceve le proprie cellule staminali o tessuti, invece di quelli di un donatore.
  • Trapianto di Cellule Staminali Ematopoietiche (HSCT): Una procedura che sostituisce il midollo osseo danneggiato o malato con cellule staminali sane.
  • Malattia del Trapianto Contro l'Ospite (GVHD): Una complicanza che può verificarsi dopo un trapianto di cellule staminali o di midollo osseo, dove le cellule del donatore attaccano il corpo del ricevente.
  • Malattia Veno-Occlusiva (VOD): Una complicanza che può verificarsi dopo il trapianto di cellule staminali, causando il blocco delle piccole vene nel fegato.
  • Lentivirus Competente per la Replicazione (RCL): Un potenziale problema di sicurezza nella terapia genica dove il virus utilizzato per trasportare il gene potrebbe potenzialmente replicarsi e causare danni.
  • Numero di Copie del Vettore (VCN): Una misura di quante copie del gene terapeutico sono state inserite nelle cellule del paziente.
  • Gene UNC13D: Il gene che, quando mutato, causa la Linfoistiocitosi Emofagocitica Familiare di Tipo 3.