Lanifibranor

Lanifibranor è un farmaco innovativo attualmente oggetto di studi clinici per i suoi potenziali benefici nel trattamento di varie condizioni epatiche e metaboliche. Questo articolo fornisce una panoramica della ricerca in corso, concentrandosi sul suo uso nella steatosi epatica non alcolica (NAFLD), nel diabete di tipo 2 e sui suoi effetti sugli individui sani. Esploreremo il meccanismo d’azione del farmaco, il suo profilo di sicurezza e il potenziale impatto che potrebbe avere sui pazienti affetti da queste condizioni.

Indice dei Contenuti

Cos’è il Lanifibranor?

Il Lanifibranor, noto anche come IVA337, è un nuovo farmaco in fase di sviluppo per il trattamento di vari disturbi epatici e metabolici[1]. Attualmente è sottoposto a studi clinici per valutarne l’efficacia e la sicurezza nei pazienti con condizioni specifiche.

Come Funziona il Lanifibranor?

Il Lanifibranor è classificato come agonista pan-recettore attivato dai proliferatori dei perossisomi (PPAR)[1]. Ciò significa che attiva determinate proteine nel corpo chiamate PPAR, che svolgono ruoli importanti nella regolazione del metabolismo, dell’infiammazione e della crescita cellulare. Puntando su questi recettori, il Lanifibranor mira a migliorare vari aspetti della salute epatica e metabolica.

Quali Condizioni Tratta il Lanifibranor?

Sulla base degli studi clinici in corso, il Lanifibranor viene studiato per il trattamento delle seguenti condizioni:

  • Steatosi Epatica Non Alcolica (NAFLD): Una condizione in cui si accumula un eccesso di grasso nel fegato di persone che bevono poco o niente alcol[2].
  • Diabete di Tipo 2 (T2DM): Una condizione cronica che influisce sul modo in cui il corpo elabora lo zucchero nel sangue (glucosio)[2].

I ricercatori sono particolarmente interessati a come il Lanifibranor possa aiutare i pazienti che hanno sia NAFLD che diabete di tipo 2, poiché queste condizioni spesso si verificano insieme e possono peggiorarsi a vicenda.

Studi Clinici Attuali

Sono attualmente in corso diversi studi clinici per valutare il Lanifibranor:

  1. Studio Farmacocinetico su Soggetti Cinesi: Questo studio mira a comprendere come il Lanifibranor viene elaborato nel corpo di adulti cinesi sani[1].
  2. Efficacia nei Pazienti con Diabete di Tipo 2 e NAFLD: Questa sperimentazione sta indagando quanto bene il Lanifibranor funzioni nel ridurre il grasso epatico e migliorare vari parametri metabolici nei pazienti con entrambe le condizioni[2].
  3. Studio sulla Sicurezza e il Dosaggio: Questo studio sta valutando la sicurezza e il dosaggio appropriato del Lanifibranor in volontari sani[3].

Dosaggio e Somministrazione

Il dosaggio del Lanifibranor è ancora in fase di determinazione attraverso studi clinici. Gli studi attuali stanno testando dosi che vanno da 800 mg a 1200 mg al giorno, assunte per via orale[1][2]. È importante notare che la dose ottimale può variare a seconda della condizione trattata e dei fattori individuali del paziente.

Sicurezza ed Effetti Collaterali

Poiché il Lanifibranor è ancora in fase di sperimentazione clinica, il suo profilo di sicurezza completo non è ancora stabilito. I ricercatori stanno monitorando attentamente eventuali eventi avversi, che possono includere:

  • Cambiamenti nei segni vitali (pressione sanguigna, pulsazioni)
  • Anomalie nei test di laboratorio clinici (esami del sangue e delle urine)
  • Cambiamenti nei parametri dell’elettrocardiogramma (ECG) (misurazioni del ritmo cardiaco)
  • Qualsiasi altro effetto collaterale inaspettato[3]

È importante ricordare che il Lanifibranor non è ancora approvato per l’uso generale e la sua sicurezza ed efficacia sono ancora in fase di valutazione. I pazienti interessati a questo trattamento dovrebbero discutere della potenziale partecipazione agli studi clinici con i loro operatori sanitari.

Aspetto Dettagli
Nome del Farmaco Lanifibranor (noto anche come IVA337)
Meccanismo d’Azione Agonista pan-recettore attivato dal proliferatore dei perossisomi (PPAR) Condizioni Studiate Malattia del Fegato Grasso Non Alcolico (NAFLD), Diabete di Tipo 2 (T2DM)
Dosaggi Testati 800 mg/giorno, 1200 mg/giorno (varia per studio)
Risultati Primari Variazione dei trigliceridi intraepatici, parametri farmacocinetici, profilo di sicurezza
Risultati Secondari Sensibilità all’insulina, marcatori di fibrosi epatica, profili lipidici, controllo glicemico
Disegni degli Studi Studi randomizzati, in doppio cieco, controllati con placebo
Durata degli Studi Da 14 giorni a 24 settimane
Tecniche di Imaging Risonanza Magnetica Protonica e Spettroscopia (¹H-MRS), Elastografia Transitoria Controllata mediante Vibrazione (VCTE), Elastografia a Risonanza Magnetica (MRE)

Studi clinici in corso su Lanifibranor

  • Data di inizio: 2021-11-26

    Studio clinico sull’efficacia e sicurezza di lanifibranor in pazienti adulti con steatoepatite non alcolica (NASH) non cirrotica e fibrosi epatica stadio F2/F3

    Non in reclutamento

    3 1

    La ricerca clinica si concentra su una malattia del fegato chiamata steatoepatite non alcolica (NASH), che non è associata a cirrosi. Questa condizione è caratterizzata da infiammazione e accumulo di grasso nel fegato, che può portare a danni epatici. Lo studio esamina l’efficacia e la sicurezza di un farmaco chiamato Lanifibranor, somministrato in forma di…

    Farmaci indagati:
    Bulgaria Germania Spagna Polonia Portogallo Italia +5

Glossario

  • Lanifibranor: Un agonista pan-recettore attivato dal proliferatore dei perossisomi (PPAR) studiato per i suoi potenziali benefici nel trattamento dei disturbi epatici e metabolici.
  • Nonalcoholic Fatty Liver Disease (NAFLD): Una condizione in cui si accumula un eccesso di grasso nel fegato di persone che bevono poco o niente alcol, spesso associata a obesità e diabete di tipo 2.
  • Type 2 Diabetes (T2DM): Una condizione cronica che influisce sul modo in cui il corpo metabolizza lo zucchero (glucosio), caratterizzata da alti livelli di zucchero nel sangue dovuti a resistenza all'insulina o produzione insufficiente di insulina.
  • Pharmacokinetics: Lo studio di come un farmaco viene assorbito, distribuito, metabolizzato ed eliminato dal corpo nel tempo.
  • Intrahepatic Triglycerides (IHTG): La quantità di grasso immagazzinata nelle cellule epatiche, spesso misurata per valutare la gravità della steatosi epatica.
  • Proton Magnetic Resonance and Spectroscopy (¹H-MRS): Una tecnica di imaging utilizzata per misurare in modo non invasivo la quantità di grasso nel fegato.
  • Insulin Sensitivity: La risposta del corpo all'insulina, un ormone che regola i livelli di zucchero nel sangue.
  • De Novo Lipogenesis (DNL): Il processo attraverso il quale il corpo produce nuovo grasso dai carboidrati in eccesso.
  • HbA1c: Un esame del sangue che misura i livelli medi di zucchero nel sangue negli ultimi 2-3 mesi, utilizzato per diagnosticare e monitorare il diabete.
  • Liver Fibrosis: La formazione di tessuto cicatriziale nel fegato come risultato di un danno epatico cronico.
  • Euglycemic Hyperinsulinemic Clamp: Una tecnica utilizzata per misurare la sensibilità all'insulina mantenendo un livello costante di glucosio nel sangue durante l'infusione di insulina.
  • Vibration Controlled Transient Elastography (VCTE): Un metodo non invasivo per valutare la rigidità del fegato, che può indicare la presenza e la gravità della fibrosi epatica.
  • Magnetic Resonance Elastography (MRE): Una tecnica di imaging che misura la rigidità dei tessuti molli, utilizzata per valutare la fibrosi epatica.