Ambrosia Artemisiifolia (302)

Questo articolo tratta gli studi clinici che indagano l’uso di Ambrosia Artemisiifolia (302), comunemente nota come ambrosia, nei test allergologici. Questi studi mirano a valutare l’efficacia e la sicurezza dell’immunoterapia sublinguale per i pazienti con diverse allergie ai pollini, inclusi i pollini di betulla e graminacee. Mentre l’obiettivo principale degli studi non è l’Ambrosia Artemisiifolia stessa, questo allergene viene utilizzato come parte dei test cutanei per valutare la sensibilizzazione dei pazienti a diversi allergeni.

Indice dei Contenuti

Cos’è AMBROSIA ARTEMISIIFOLIA (302)?

AMBROSIA ARTEMISIIFOLIA (302), nota anche come ambrosia, è una sostanza derivata dalla pianta di ambrosia. È classificata come sostanza strutturalmente diversa – allergene, il che significa che è una sostanza complessa che può causare reazioni allergiche in alcune persone[1]. Questa sostanza viene utilizzata in prodotti medici, in particolare per scopi diagnostici nei test allergologici.

Usi Medici

L’uso medico principale di AMBROSIA ARTEMISIIFOLIA (302) è nei test allergologici, specificamente nella forma di test cutaneo. Questo test viene utilizzato per diagnosticare allergie al polline di ambrosia[1]. Il prodotto contenente questa sostanza è classificato sotto il codice ATC V04CL, che sta per “Test per Malattie Allergiche”[1].

L’allergia all’ambrosia è una condizione comune che causa sintomi come:

  • Starnuti
  • Naso che cola o chiuso
  • Occhi pruriginosi o lacrimosi
  • Gola o orecchie pruriginose

Utilizzando AMBROSIA ARTEMISIIFOLIA (302) nei test allergologici, gli operatori sanitari possono diagnosticare con precisione le allergie all’ambrosia e sviluppare piani di trattamento appropriati per i pazienti.

Somministrazione

Il prodotto contenente AMBROSIA ARTEMISIIFOLIA (302) viene somministrato come soluzione per test cutaneo. Ciò significa che viene applicato direttamente sulla pelle in modo controllato durante un test allergologico[1]. Il dosaggio tipico è 1 goccia, applicata topicamente (sulla pelle)[1].

Durante un test cutaneo, una piccola quantità della soluzione allergene viene posizionata sulla pelle, solitamente sull’avambraccio o sulla schiena. La pelle viene poi delicatamente punta per permettere alla soluzione di entrare nello strato esterno della pelle. Se una persona è allergica all’ambrosia, apparirà un piccolo rigonfiamento pruriginoso (chiamato pomfo) nel sito del test entro circa 15-20 minuti.

Studi Clinici

Sebbene le informazioni sugli studi clinici fornite non studino direttamente AMBROSIA ARTEMISIIFOLIA (302), menzionano il suo utilizzo come prodotto ausiliario in studi relativi ad altri allergeni[1][2]. Ciò suggerisce che le soluzioni allergene di ambrosia vengono utilizzate come parte del processo diagnostico in questi studi, probabilmente per garantire una corretta selezione dei pazienti o per confrontare le risposte allergiche.

Potenziali Benefici

Il principale beneficio dell’uso di AMBROSIA ARTEMISIIFOLIA (302) nei test allergologici è una diagnosi accurata. Identificando un’allergia all’ambrosia, i pazienti possono:

  • Ricevere un trattamento appropriato, come antistaminici o immunoterapia
  • Adottare misure per evitare o minimizzare l’esposizione al polline di ambrosia
  • Comprendere e gestire meglio i loro sintomi allergici
  • Potenzialmente migliorare la loro qualità di vita durante la stagione del polline di ambrosia

Precauzioni e Considerazioni

Sebbene i test cutanei utilizzando AMBROSIA ARTEMISIIFOLIA (302) siano generalmente sicuri, ci sono alcune considerazioni importanti:

  • Il test dovrebbe essere eseguito da un professionista sanitario qualificato
  • I pazienti con allergie gravi potrebbero essere a rischio di una reazione più forte
  • Alcuni farmaci, in particolare gli antistaminici, potrebbero interferire con i risultati del test e potrebbe essere necessario sospenderli temporaneamente prima del test
  • Le donne in gravidanza dovrebbero consultare il loro medico prima di sottoporsi a test allergologici
  • Le persone con determinate condizioni cutanee potrebbero non essere candidati idonei per i test cutanei

È importante discutere eventuali preoccupazioni o domande sui test allergologici con un operatore sanitario. Possono fornire consigli personalizzati basati sulle condizioni di salute individuali e sulla storia medica.

Aspect Details
Drug Name Ambrosia Artemisiifolia (302)
Form Soluzione per test cutaneo
Use in Trials Utilizzato per i test allergologici come parte dei criteri di inclusione
Trial Types Studi di fase II-III sull’immunoterapia sublinguale
Target Conditions Allergia al polline di betulla, allergia al polline delle graminacee
Primary Endpoint Differenza nel punteggio combinato di sintomi e medicazioni (CSMS)
Key Inclusion Criteria Età 18-65, rinite allergica/rinocongiuntivite da moderata a grave, test cutaneo positivo
Safety Measures Monitoraggio delle reazioni avverse, valutazione della tollerabilità

Studi clinici in corso su Ambrosia Artemisiifolia (302)

  • Data di inizio: 2023-11-10

    Studio sull’efficacia e sicurezza dell’immunoterapia sublinguale con estratto di polline di Phleum pratense per pazienti con rinite allergica da polline di graminacee

    Non in reclutamento

    2 1 1

    Lo studio clinico si concentra su persone che soffrono di rinite allergica o rinocongiuntivite causate dal polline di erba. Queste condizioni allergiche possono causare sintomi come starnuti, naso che cola e occhi irritati. Il trattamento in esame è uno spray sublinguale chiamato SULGEN® Spray Phleum pratense, che contiene un estratto di polline di erba. L’obiettivo…

    Malattie indagate:
    Germania
  • Data di inizio: 2023-08-22

    Studio sull’efficacia e sicurezza dell’immunoterapia sublinguale con estratto di polline di Betula pendula per pazienti con allergia al polline di betulla

    Non in reclutamento

    2 1 1

    Lo studio clinico si concentra su persone che soffrono di rinite allergica o rinocongiuntivite causata dal polline di betulla. Queste condizioni si manifestano con sintomi come naso che cola, starnuti e occhi irritati. Il trattamento in esame è uno spray sublinguale chiamato SULGEN® Spray Betula verrucosa, che contiene un estratto di polline di betulla. L’obiettivo…

    Malattie indagate:
    Germania

Glossario

  • Allergen: Una sostanza che può causare una reazione allergica in alcune persone. In questi studi, gli allergeni includono polline di betulla, polline di erba e ambrosia.
  • Sublingual immunotherapy: Un tipo di trattamento per le allergie in cui piccole quantità di un allergene vengono poste sotto la lingua per aiutare l'organismo a sviluppare tolleranza all'allergene nel tempo.
  • Skin prick test: Un metodo utilizzato per diagnosticare le allergie posizionando una piccola quantità di allergene sulla pelle e poi pungendo la pelle per permettere all'allergene di entrare. Una reazione positiva indica la sensibilizzazione a quell'allergene.
  • IgE (Immunoglobulin E): Un anticorpo prodotto dal sistema immunitario in risposta agli allergeni. Livelli elevati di IgE specifiche possono indicare un'allergia a una particolare sostanza.
  • Rhinitis: Infiammazione delle vie nasali, che spesso causa sintomi come starnuti, naso che cola e congestione nasale.
  • Rhinoconjunctivitis: Una condizione che combina i sintomi della rinite (infiammazione nasale) con la congiuntivite (infiammazione oculare), spesso causata da allergie.
  • Combined Symptom and Medication Score (CSMS): Una misura utilizzata negli studi sulle allergie per valutare la gravità dei sintomi e la necessità di farmaci, fornendo un quadro generale dell'efficacia del trattamento.
  • Placebo: Una sostanza o un trattamento inattivo utilizzato negli studi clinici per confrontare gli effetti del trattamento effettivo oggetto di studio.
  • Sensitization: Il processo attraverso il quale il sistema immunitario diventa reattivo a uno specifico allergene, portando allo sviluppo di sintomi allergici nelle successive esposizioni.
  • Titrated Nasal Provocation Test (tNPT): Un test utilizzato per valutare la sensibilità delle vie nasali a un allergene applicando concentrazioni crescenti dell'allergene e misurando la risposta.