Escissione chirurgica: il trattamento primario
L’escissione chirurgica è considerata il trattamento ideale per l’emangiosarcoma, specialmente quando il tumore è localizzato e non ha metastatizzato. Questo approccio è più efficace per l’emangiosarcoma cutaneo e l’emangiosarcoma splenico non complicato[1][3]. Nei casi in cui il tumore è localizzato sulla milza, viene eseguita una splenectomia per prevenire emorragie interne potenzialmente letali[2]. Tuttavia, l’intervento chirurgico è raramente praticabile per i tumori sul cuore a causa della complessità e dei rischi coinvolti[2].
Chemioterapia: ritardare la progressione metastatica
Dopo la rimozione chirurgica, la chemioterapia è spesso raccomandata per ritardare la progressione della malattia metastatica. I farmaci comunemente utilizzati includono la doxorubicina, che viene somministrata per via endovenosa ogni tre settimane per una serie di trattamenti[2][6]. La chemioterapia è anche un’opzione quando l’intervento chirurgico non è possibile, come nei casi di tumori cardiaci, per mantenere una buona qualità della vita[1][7]. Gli effetti collaterali sono generalmente lievi, con disturbi gastrointestinali temporanei come effetto più comune[1].
Radioterapia: un approccio alternativo
La radioterapia può essere considerata quando la rimozione chirurgica non è fattibile, in particolare per i tumori cutanei asportati in modo incompleto per ritardare la recidiva[1][2]. Sebbene il suo ruolo nel trattamento curativo sia limitato, può essere utilizzata in modo palliativo per rallentare la crescita del tumore[6][7].
Terapie sperimentali e di supporto
Studi recenti hanno esplorato terapie sperimentali come l’immunoterapia vaccinale e l’uso di farmaci come il propranololo e il Rapamycin per trattare l’emangiosarcoma[4]. Inoltre, trattamenti di supporto come le trasfusioni di sangue e integratori a base di erbe come lo Yunnan Baiyao e l’Im-Yunity possono essere raccomandati per gestire i sintomi e migliorare la qualità della vita[2][3].
Terapie emergenti e direzioni future
Terapie emergenti come l’elettrochemioterapia (ECT) e la criochirurgia sono in fase di valutazione per la loro efficacia nel trattamento degli emangiosarcomi cutanei[5]. L’ECT, che prevede l’uso di farmaci antineoplastici come la bleomicina e il cisplatino, mostra risultati promettenti nel controllo locale e nella riduzione delle recidive quando utilizzata insieme alla chirurgia[5]. La ricerca di bersagli terapeutici molecolari continua a guadagnare importanza, offrendo speranza per trattamenti più efficaci in futuro[5].