Approccio chirurgico
Il trattamento primario per l’oligodendroglioma, un tipo di tumore cerebrale che ha origine dagli oligodendrociti, è spesso la rimozione chirurgica. Questa procedura, nota come craniotomia, mira a asportare quanto più tumore possibile preservando le funzioni cerebrali critiche. Questo approccio è denominato resezione totale massima sicura[1][4]. Nei casi in cui il tumore è accessibile, la chirurgia potrebbe essere l’unico trattamento necessario[3]. Tuttavia, se il tumore non è completamente resecabile o se presenta caratteristiche molecolari che suggeriscono una probabilità di recidiva, vengono considerati trattamenti aggiuntivi[6].
Radioterapia
La radioterapia è un comune complemento alla chirurgia, specialmente quando il tumore non può essere completamente rimosso. Questo trattamento prevede il targeting del tumore con raggi ad alta energia per distruggere le cellule tumorali risparmiando il tessuto sano circostante[1]. La radiazione viene tipicamente somministrata nell’arco di sei settimane e può essere combinata con la chemioterapia[3]. Per l’oligodendroglioma anaplastico, una forma più aggressiva del tumore, la radioterapia è spesso raccomandata dopo l’intervento chirurgico[2][5].
Opzioni di Chemioterapia
La chemioterapia è un’altra componente critica del trattamento dell’oligodendroglioma. Farmaci come la temozolomide e il regime PCV (procarbazina, lomustina e vincristina) sono comunemente utilizzati. La temozolomide è spesso preferita per la sua facilità di somministrazione e minor tossicità[7]. La chemioterapia può essere somministrata dopo l’intervento chirurgico, spesso in combinazione con la radioterapia, per colpire eventuali cellule tumorali residue[6]. Nei casi di co-delezione 1p/19q, un marcatore genetico, potrebbe essere raccomandata la sola chemioterapia[2].
Strategie di Trattamento Aggiuntive
Per gli oligodendrogliomi ricorrenti, le opzioni di trattamento possono includere chirurgia ripetuta, radioterapia, chemioterapia o partecipazione a studi clinici. La terapia mirata e l’immunoterapia sono anche opzioni potenziali, a seconda delle caratteristiche del tumore e dei trattamenti precedenti[5][9]. Farmaci come i corticosteroidi e gli antiepilettici possono essere prescritti per gestire sintomi come gonfiore e convulsioni[6].
Monitoraggio e Follow-Up
Dopo il trattamento iniziale, il monitoraggio regolare attraverso risonanze magnetiche è cruciale per rilevare qualsiasi ricrescita del tumore o sviluppo di nuovi tumori. Questa sorveglianza attiva aiuta nell’intervento tempestivo se il tumore recidiva[6][9]. L’approccio multidisciplinare che coinvolge neurochirurghi, oncologi e radiologi assicura un piano di trattamento completo personalizzato per le esigenze di ogni paziente[8].