Indice dei Contenuti
- Panoramica
- Meccanismo d’Azione
- Condizioni Trattate
- Somministrazione
- Efficacia
- Sicurezza ed Effetti Collaterali
- Ricerca in Corso
Panoramica
Le CELLULE T AUTOLOGHE TRASDOTTE CON VETTORE LENTIVIRALE ESPRIMENTE UN RECETTORE ANTIGENICO CHIMERICO DIRETTO CONTRO CD19, note anche come MB-CART19.1 o CD19-CAR_Lenti, rappresentano un’innovativa terapia cellulare attualmente oggetto di studio per il trattamento di varie condizioni[1][2][3][4]. Questa terapia appartiene a una classe di trattamenti denominata terapia CAR-T, che sfrutta la potenza del sistema immunitario del paziente per combattere le malattie.
Meccanismo d’Azione
Il trattamento prevede il prelievo di cellule T (un tipo di cellula immunitaria) dal corpo del paziente e la loro modifica genetica in laboratorio. Queste cellule T modificate vengono dotate di un recettore speciale chiamato recettore antigenico chimerico (CAR) che prende di mira CD19, una proteina presente sulla superficie di determinate cellule[1][2][3][4].
Il processo comprende le seguenti fasi:
- Le cellule T vengono prelevate dal sangue del paziente attraverso un processo chiamato leucaferesi.
- Le cellule T vengono geneticamente modificate utilizzando un vettore lentivirale, che introduce il gene CAR nelle cellule.
- Le cellule T modificate vengono fatte crescere e moltiplicate in laboratorio.
- Il paziente riceve una chemioterapia per preparare il suo corpo al trattamento.
- Le cellule T CAR modificate vengono reinfuse nel corpo del paziente.
Una volta nel corpo, queste cellule T CAR possono riconoscere e attaccare le cellule che esprimono CD19, potenzialmente eliminando le cellule malate risparmiando quelle sane[1][2][3][4].
Condizioni Trattate
MB-CART19.1 è oggetto di studio per il trattamento di diverse condizioni, tra cui:
- Neoplasie a cellule B: Questo include vari tipi di tumori del sangue come:
- Leucemia Linfoblastica Acuta (LLA)
- Linfoma Non-Hodgkin (LNH)
- Leucemia Linfatica Cronica (LLC)
- Leucemia Mieloide Acuta (LMA) esprimente CD19
- Malattie autoimmuni: La terapia viene esplorata anche per il trattamento di alcune condizioni autoimmuni, tra cui:
- Lupus Eritematoso Sistemico (LES)
- Sclerosi Sistemica (SSc)
- Dermatomiosite/Polimiosite (DM/PM)
Queste condizioni vengono tipicamente trattate quando sono refrattarie (resistenti ai trattamenti standard) o recidivanti (sono tornate dopo il trattamento iniziale)[1][2][3][4].
Somministrazione
MB-CART19.1 viene somministrato come infusione endovenosa. Prima dell’infusione, i pazienti ricevono tipicamente un regime di chemioterapia di condizionamento, che può includere farmaci come ciclofosfamide e fludarabina. Questa chemioterapia aiuta a preparare il corpo a ricevere le cellule T CAR[1][3].
La dose di cellule T CAR può variare, ma uno studio ha menzionato una dose target di 1 x 106 cellule per kg di peso corporeo[1].
Efficacia
Poiché MB-CART19.1 è ancora in fase di sperimentazione clinica, la sua piena efficacia deve ancora essere determinata. Tuttavia, gli studi in corso sono progettati per valutare varie misure di efficacia, tra cui:
- Tasso di risposta globale (ORR)
- Tasso di remissione completa (CR)
- Risposta della malattia residua minima (MRD)
- Durata della risposta
- Sopravvivenza libera da malattia
- Sopravvivenza globale
Questi risultati saranno valutati in diversi momenti, come al giorno 28, al mese 3 e fino a 1 anno dopo il trattamento[3].
Sicurezza ed Effetti Collaterali
Come per qualsiasi terapia avanzata, MB-CART19.1 può causare effetti collaterali. Alcuni potenziali effetti collaterali monitorati negli studi clinici includono:
- Sindrome da Rilascio di Citochine (CRS): Una condizione in cui il sistema immunitario diventa altamente attivato, potenzialmente causando febbre, bassa pressione sanguigna e altri sintomi.
- Sindrome Neurotossica Associata alle Cellule CAR T (ICANS): Effetti collaterali neurologici che possono verificarsi dopo la terapia con cellule CAR T.
- Infezioni
- Leucopenia (bassa conta dei globuli bianchi)
- Ipogammaglobulinemia (bassi livelli di anticorpi)
La gravità di questi effetti collaterali viene attentamente monitorata negli studi clinici[2][4].
Ricerca in Corso
Diversi studi clinici sono attualmente in corso per investigare ulteriormente la sicurezza e l’efficacia di MB-CART19.1 in varie condizioni:
- Uno studio di fase I/II in pazienti con neoplasie a cellule B CD19-positive recidivanti o refrattarie, inclusi LLA, LNH e LLC[3].
- Uno studio che indaga il suo uso nella leucemia mieloide acuta (LMA) refrattaria o recidivante esprimente CD19[1].
- Una sperimentazione che esplora il suo potenziale nel trattamento di malattie autoimmuni come il lupus eritematoso sistemico, la sclerosi sistemica e la dermatomiosite/polimiosite[4].
Questi studi mirano a determinare la dose ottimale, valutare i profili di sicurezza e valutare l’efficacia di MB-CART19.1 in diverse popolazioni di pazienti.













