Indice dei Contenuti
- Cos’è la Globulina Iperimmune Policlonale Anti-SARS-CoV-2?
- Come Funziona?
- Informazioni sulla Sperimentazione Clinica
- Chi Può Partecipare alla Sperimentazione?
- Come Viene Somministrato il Trattamento?
- Come Verrà Misurata l’Efficacia?
- Considerazioni sulla Sicurezza
Cos’è la Globulina Iperimmune Policlonale Anti-SARS-CoV-2?
La Globulina Iperimmune Policlonale Anti-SARS-CoV-2 è un potenziale trattamento per il COVID-19 attualmente in fase di studio in sperimentazioni cliniche. È conosciuta anche con altri nomi, tra cui COVID-HIGIV, Immunoglobulina Endovenosa Anti-SARS-CoV-2 (Umana), e COVID-19 hIVIG.[1]
Questo trattamento è un tipo di immunoterapia passiva, il che significa che fornisce anticorpi già pronti per combattere il virus SARS-CoV-2, anziché stimolare il corpo a produrre i propri anticorpi (come fanno i vaccini).[2]
Come Funziona?
Il trattamento contiene anticorpi raccolti dal sangue di persone guarite dal COVID-19. Questi anticorpi vengono concentrati e purificati per creare una soluzione che può essere somministrata ai pazienti con sintomi precoci di COVID-19. L’idea è che questi anticorpi aiutino il sistema immunitario del paziente a combattere il virus in modo più efficace, potenzialmente riducendo la gravità della malattia e prevenendo complicazioni.[3]
Informazioni sulla Sperimentazione Clinica
È in corso una grande sperimentazione clinica internazionale per valutare la sicurezza e l’efficacia di questo trattamento. La sperimentazione si chiama “Trattamento Ambulatoriale con Immunoglobulina Anti-Coronavirus (OTAC)”. Si tratta di uno studio randomizzato, in doppio cieco, controllato con placebo, il che significa che i partecipanti vengono assegnati casualmente a ricevere il trattamento effettivo o un placebo, e né i partecipanti né i ricercatori sanno chi sta ricevendo cosa.[4]
Chi Può Partecipare alla Sperimentazione?
La sperimentazione cerca partecipanti che soddisfino determinati criteri. Questi includono:
- Adulti di età pari o superiore a 55 anni, o adulti (18 anni o più) con una condizione immunosoppressa
- Recentemente risultati positivi al SARS-CoV-2 (entro 5 giorni)
- Con sintomi di COVID-19 da 5 giorni o meno
- Non attualmente ricoverati o in valutazione per il ricovero
Ci sono anche diverse condizioni che escluderebbero qualcuno dalla partecipazione, come certi disturbi del sangue, una storia di gravi reazioni allergiche ai prodotti del sangue, o una nota carenza di IgA.[5]
Come Viene Somministrato il Trattamento?
Il trattamento viene somministrato come singola infusione endovenosa. Ciò significa che viene somministrato direttamente nel flusso sanguigno attraverso una vena. L’infusione contiene il trattamento attivo (globulina iperimmune) o un placebo, a seconda del gruppo a cui il partecipante è assegnato. L’infusione avviene il giorno in cui il partecipante si unisce allo studio.[6]
Come Verrà Misurata l’Efficacia?
I ricercatori valuteranno l’efficacia del trattamento in diversi modi, tra cui:
- Valutazione dello stato clinico dei partecipanti dopo 7 giorni
- Monitoraggio di ricoveri ospedalieri o decessi nell’arco di 28 giorni
- Misurazione dei cambiamenti nella quantità di virus nel corpo
- Valutazione della gravità dei sintomi respiratori
- Monitoraggio della velocità con cui i partecipanti tornano al loro stato di salute pre-COVID
Queste misurazioni aiuteranno a determinare se il trattamento è efficace nel ridurre la gravità del COVID-19 e nell’accelerare la guarigione.[7]
Considerazioni sulla Sicurezza
Come per qualsiasi trattamento medico, la sicurezza è una preoccupazione fondamentale. La sperimentazione esclude le persone con determinate condizioni che potrebbero metterle a maggior rischio di complicazioni. Queste includono:
- Storia recente di coaguli di sangue o certi disturbi della coagulazione
- Allergie note ai prodotti del sangue o ai componenti del trattamento
- Certe condizioni cardiache che potrebbero rendere rischioso ricevere la quantità di fluido nell’infusione
I ricercatori monitoreranno attentamente tutti i partecipanti per eventuali effetti collaterali o reazioni avverse durante l’intero studio.[8]











