Questo studio clinico riguarda il carcinoma epatocellulare, un tipo di tumore del fegato che può essere rimosso chirurgicamente ma presenta un alto rischio di ripresentarsi dopo l’operazione. La malattia viene trattata con una combinazione di due medicinali chiamati atezolizumab e bevacizumab, entrambi somministrati attraverso infusione, cioè mediante una flebo che immette il farmaco lentamente nel sangue. Questi medicinali appartengono alla categoria degli anticorpi monoclonali, sostanze che aiutano il sistema immunitario a combattere le cellule tumorali. Lo scopo dello studio è valutare se questa combinazione di farmaci, somministrata prima e dopo l’intervento chirurgico, può ridurre il rischio che il tumore si ripresenti.
Durante lo studio, i pazienti ricevono i due medicinali per un periodo di tempo prima dell’operazione chirurgica per rimuovere il tumore dal fegato. Questo trattamento prima dell’intervento viene chiamato terapia neoadiuvante. Dopo l’operazione, i pazienti continuano a ricevere gli stessi medicinali per un periodo aggiuntivo, che viene definito terapia adiuvante. Il trattamento complessivo può durare fino a quattordici mesi. Prima di iniziare il trattamento viene eseguita una biopsia del tumore, cioè un piccolo prelievo di tessuto che serve per esaminare le caratteristiche della malattia. Durante tutto lo studio vengono effettuati esami del sangue e controlli radiologici per verificare come risponde il tumore al trattamento e per monitorare la sicurezza dei farmaci utilizzati.
Lo studio raccoglie informazioni sulla risposta del tumore prima dell’intervento chirurgico, sulla quantità di tessuto tumorale rimasto dopo il trattamento con i medicinali, e sul tempo che passa prima che il tumore possa eventualmente ripresentarsi. Vengono anche registrati eventuali effetti indesiderati dei farmaci, complicazioni legate all’operazione chirurgica, e altri aspetti relativi alla sicurezza del trattamento. I medicinali vengono somministrati in dosi specifiche calcolate in base al peso corporeo per il Avastin e in dosi fisse per il Tecentriq.











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