Lo studio si concentra su bambini altamente sensibilizzati che necessitano di un trapianto di rene. Questi pazienti hanno un test chiamato “crossmatch” positivo, che indica una reazione immunitaria contro il rene del donatore. Il trattamento principale utilizzato nello studio è l’imlifidase, un farmaco che aiuta a convertire il test crossmatch da positivo a negativo, rendendo possibile il trapianto. L’obiettivo dello studio è valutare l’efficacia e la sicurezza di questo trattamento nei bambini di età compresa tra 1 e 17 anni.
Oltre all’imlifidase, lo studio prevede l’uso di altri farmaci come il methylprednisolone, un corticosteroide che riduce l’infiammazione, e l’immunglobulin, che aiuta a modulare il sistema immunitario. Altri farmaci inclusi sono il rituximab, che agisce contro specifiche cellule del sistema immunitario, e l’anti-human T-lymphocyte immunoglobulin from rabbits, che aiuta a prevenire il rigetto del trapianto. Questi farmaci vengono somministrati per via endovenosa, cioè direttamente nel sangue.
Il corso dello studio prevede la somministrazione di imlifidase per convertire il test crossmatch e consentire il trapianto. I pazienti saranno monitorati per valutare la funzione renale e la sopravvivenza del trapianto fino a cinque anni dopo l’intervento. Saranno anche osservati per eventuali effetti collaterali o reazioni avverse. Lo studio mira a migliorare le possibilità di successo del trapianto nei bambini con una forte risposta immunitaria contro i reni dei donatori.