L’osteopenia è una condizione in cui le ossa perdono densità e diventano più deboli del normale, anche se non abbastanza deboli da essere diagnosticate come osteoporosi. Comprendere come viene rilevata e monitorata può aiutarti a prendere provvedimenti per proteggere la salute delle tue ossa prima che si sviluppino problemi più gravi.
Introduzione: Chi Dovrebbe Sottoporsi alla Diagnostica
Sapere quando controllare le proprie ossa è un passo importante per mantenere la salute. L’osteopenia viene spesso chiamata una “malattia silenziosa” perché tipicamente non causa sintomi che si possono sentire o notare. Non proverai dolore a causa della ridotta densità ossea in sé, il che rende gli esami diagnostici l’unico modo affidabile per scoprire la condizione prima che progredisca.[1]
Le linee guida mediche raccomandano che tutte le donne di età pari o superiore a 65 anni dovrebbero sottoporsi a un test di densità ossea. Se sei una donna più giovane di 65 anni ma hai già attraversato la menopausa, dovresti considerare il test, specialmente se hai fattori di rischio che aumentano le probabilità di perdita ossea. Questi fattori di rischio includono una storia familiare di osteoporosi, essere di origine caucasica o asiatica, aver subito un intervento chirurgico per rimuovere le ovaie prima della menopausa, fumare o assumere determinati farmaci come i corticosteroidi per periodi prolungati.[2]
Per gli uomini, le evidenze riguardo lo screening di routine sono meno chiare. Tuttavia, circa un terzo degli uomini bianchi e asiatici di età superiore ai 50 anni sono colpiti da ridotta densità ossea. Gli uomini con fattori di rischio come bassi livelli di testosterone, uso prolungato di corticosteroidi o condizioni che influenzano la salute ossea dovrebbero discutere del test con il proprio medico.[2]
Se hai determinate condizioni mediche o assumi farmaci specifici, il tuo medico potrebbe raccomandare test di densità ossea più precoci o più frequenti. Le condizioni che possono accelerare la perdita ossea includono l’ipertiroidismo (una tiroide iperattiva), il diabete, la malattia renale cronica, i disturbi alimentari come l’anoressia o la bulimia, la celiachia non trattata e le malattie autoimmuni come l’artrite reumatoide. I farmaci che aumentano il rischio di osteopenia includono i corticosteroidi, i farmaci antiepilettici, alcuni medicinali usati nel trattamento del cancro, gli anticoagulanti e gli inibitori della pompa protonica comunemente usati per trattare il reflusso acido.[1][3]
Vale anche la pena cercare test diagnostici se noti di aver perso più di due centimetri e mezzo di altezza con l’età. Anche se le persone tipicamente perdono circa due centimetri e mezzo di altezza naturalmente nel tempo, perderne di più potrebbe segnalare una perdita ossea che necessita attenzione.[10]
Metodi Diagnostici
Test di Densità Ossea
Il metodo principale per diagnosticare l’osteopenia è un test di densità ossea, che misura la quantità di calcio e altri minerali presenti nelle tue ossa. Il test più accurato e ampiamente utilizzato si chiama assorbimetria a raggi X a doppia energia, comunemente noto come DEXA o DXA. Questo test è indolore, non invasivo e utilizza raggi X a energia molto bassa per esaminare le tue ossa. Durante la scansione, generalmente ti sdrai su un tavolo mentre un braccio scanner passa sopra il tuo corpo, misurando la densità ossea in aree specifiche.[2][3]
La scansione DXA si concentra solitamente su tre aree chiave dove è più probabile che le ossa si fratturino: la parte inferiore della colonna vertebrale (colonna lombare), le anche e talvolta il polso. Queste aree vengono scelte perché le fratture in queste posizioni sono più comuni e possono avere gravi conseguenze per la tua mobilità e qualità di vita.[4]
L’intera procedura richiede solo circa 10-30 minuti e non necessita di alcuna preparazione speciale. Puoi mangiare normalmente prima del test e continuare ad assumere i tuoi farmaci regolari. Potrebbe esserti chiesto di evitare integratori di calcio per uno o due giorni prima della scansione e di indossare abiti comodi e larghi senza cerniere o bottoni metallici che potrebbero interferire con l’imaging.[8]
Comprendere il Tuo T-Score
Dopo la scansione della densità ossea, riceverai i risultati sotto forma di T-score. Questo numero confronta la tua densità ossea con quella di un giovane adulto sano dello stesso sesso al picco di massa ossea, che tipicamente si verifica intorno ai 30 anni. Il T-score indica al tuo medico quanto la tua densità ossea si discosta da questo standard ideale.[2]
Secondo le definizioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, un T-score tra -1 e -2,5 indica osteopenia. Un T-score di -1 o superiore è considerato normale, mentre un punteggio inferiore a -2,5 indica osteoporosi. Più basso è il tuo T-score, più porose e fragili sono diventate le tue ossa. Per esempio, un T-score di -1,5 indicherebbe un’osteopenia lieve, mentre un punteggio di -2,3 rappresenterebbe una perdita ossea più significativa, anche se ancora non abbastanza grave da essere classificata come osteoporosi.[3][4]
È importante capire che questi valori di soglia sono confini alquanto arbitrari. Non c’è una grande differenza tra un T-score di -2,3 (osteopenia) e -2,5 (osteoporosi) in termini di forza ossea effettiva o rischio di frattura. Ciò che conta di più è il numero effettivo e come cambia nel tempo, piuttosto che l’etichetta che gli viene attribuita. Il tuo medico considererà il tuo T-score insieme ad altri fattori di rischio per determinare il tuo rischio complessivo di frattura e il piano di trattamento appropriato.[2]
Distinguere l’Osteopenia da Altre Condizioni
Il test di densità ossea aiuta i medici a distinguere l’osteopenia dai normali cambiamenti ossei legati all’età e dall’osteoporosi. Il test esclude anche altre condizioni ossee che potrebbero causare preoccupazioni simili. Fornendo misurazioni oggettive, la scansione DXA elimina le congetture dal processo diagnostico e stabilisce una base di partenza per il monitoraggio futuro.[3]
Alcuni operatori sanitari utilizzano anche il sito di misurazione per affinare la diagnosi. Mentre la densità ossea può essere misurata in diverse posizioni del tuo corpo, le misurazioni effettuate al collo del femore (la parte stretta del femore vicino all’articolazione dell’anca) sono considerate l’indicatore singolo più affidabile del rischio di frattura. Alcuni medici misurano più siti e utilizzano il punteggio più basso, anche se questa pratica può identificare più persone con osteopenia senza necessariamente fornire informazioni aggiuntive utili sul rischio di frattura.[4]
Il tuo medico potrebbe anche prescrivere esami del sangue o delle urine per verificare condizioni sottostanti che potrebbero causare una perdita ossea accelerata. Questi test possono misurare i livelli di calcio, i livelli di vitamina D, la funzione tiroidea e i marcatori del ricambio osseo. Tali esami aiutano a identificare cause trattabili di bassa densità ossea, come la carenza di vitamina D o una ghiandola tiroidea iperattiva.[1]
Frequenza dei Test
Se il tuo test di densità ossea mostra osteopenia, il tuo medico probabilmente programmerà test ripetuti ogni due-cinque anni. Il momento esatto dipende da diversi fattori, tra cui quanto il tuo T-score è vicino al range dell’osteoporosi, se hai altri fattori di rischio per le fratture e se eventuali cambiamenti nella tua salute o farmaci potrebbero accelerare la perdita ossea.[2]
Per le donne con osteopenia ma senza altri fattori di rischio, attendere da cinque a dieci anni tra i test può essere appropriato. Questo perché la differenza nelle misurazioni di densità ossea tra due test deve essere almeno del 4-5 percento per indicare in modo affidabile un cambiamento effettivo piuttosto che una normale variazione del test. Testare troppo frequentemente può portare a preoccupazioni non necessarie per piccole fluttuazioni che non rappresentano una perdita ossea significativa.[4]
Tuttavia, test più frequenti potrebbero essere raccomandati se ti trovi in un periodo di rapida perdita ossea, come immediatamente dopo la menopausa, o se i risultati del test influenzerebbero le decisioni sull’inizio del trattamento. Il tuo medico lavorerà con te per determinare il programma di test giusto in base alla tua situazione individuale.[4]
Diagnostica per la Qualificazione agli Studi Clinici
Sebbene le fonti fornite non contengano informazioni specifiche sui criteri diagnostici utilizzati per arruolare pazienti negli studi clinici per l’osteopenia, vale la pena notare che gli studi clinici generalmente utilizzano gli stessi metodi standard di test di densità ossea descritti sopra. I ricercatori che conducono studi sui trattamenti per la salute ossea richiedono tipicamente ai partecipanti di avere un’osteopenia documentata attraverso scansione DXA con specifici intervalli di T-score. Gli studi clinici possono anche richiedere test di base aggiuntivi per valutare la salute generale, misurare biomarcatori specifici legati al metabolismo osseo e escludere condizioni che renderebbero la partecipazione non sicura o che interferirebbero con la misurazione degli effetti del trattamento.











