Questo articolo presenta una panoramica dettagliata degli studi clinici attualmente in corso per il trattamento del melanoma maligno della palpebra. Attualmente sono disponibili 3 studi clinici che esplorano diverse combinazioni di terapie mirate e immunoterapie per pazienti con melanoma avanzato che presenta specifiche mutazioni genetiche.
Studi clinici sul melanoma maligno della palpebra: opzioni terapeutiche innovative
Il melanoma maligno della palpebra è una forma aggressiva di tumore cutaneo che può diffondersi ad altre parti del corpo o risultare non asportabile chirurgicamente. Attualmente, la ricerca clinica si concentra su terapie innovative che combinano farmaci mirati e immunoterapie per migliorare gli esiti dei pazienti affetti da questa patologia. Questo articolo descrive gli studi clinici in corso che offrono nuove speranze terapeutiche per i pazienti con melanoma avanzato.
Studi clinici disponibili
Studio su Encorafenib, Binimetinib e Pembrolizumab per pazienti con melanoma positivo alla mutazione BRAF V600E/K dopo terapia anti-PD-1
Località: Germania, Italia, Polonia, Slovacchia, Spagna
Questo studio clinico si concentra su pazienti affetti da melanoma con mutazione BRAF V600E/K, una alterazione genetica che può rendere il tumore più aggressivo e difficile da trattare. Lo studio è rivolto a pazienti il cui melanoma si è diffuso ad altre parti del corpo o non può essere rimosso chirurgicamente, e che hanno già ricevuto una terapia anti-PD-1, ma il cui tumore ha continuato a progredire.
L’obiettivo dello studio è confrontare due diverse combinazioni di trattamento. Un gruppo di partecipanti riceverà una combinazione di tre farmaci: encorafenib, binimetinib e pembrolizumab. L’altro gruppo riceverà una combinazione di due farmaci: nivolumab e ipilimumab. Questi farmaci aiutano il sistema immunitario a riconoscere e distruggere le cellule tumorali. Encorafenib e binimetinib vengono assunti come compresse, mentre pembrolizumab, nivolumab e ipilimumab vengono somministrati attraverso infusione endovenosa.
Criteri principali di inclusione:
- Età minima di 18 anni
- Melanoma metastatico o localmente avanzato non asportabile, confermato istologicamente
- Presenza della mutazione BRAF V600E o V600K
- Disponibilità di campione tumorale per analisi di laboratorio
- Precedente trattamento con monoterapia anti-PD-1 (nivolumab o pembrolizumab)
- Melanoma resistente al trattamento anti-PD-1
- Almeno una lesione tumorale misurabile secondo i criteri RECIST v1.1
- Buono stato di salute generale con punteggio ECOG PS adeguato e funzione cardiaca con frazione di eiezione ventricolare sinistra (LVEF) di almeno 50%
Lo studio prevede una randomizzazione dei partecipanti, un monitoraggio regolare con esami di imaging e test ematici, e una valutazione della risposta al trattamento. Lo studio dovrebbe concludersi entro il 23 maggio 2027.
Studio su Encorafenib, Binimetinib e Pembrolizumab per pazienti con melanoma avanzato con mutazione BRAF V600E/K
Località: Belgio, Bulgaria, Repubblica Ceca, Cechia, Finlandia, Germania, Grecia, Ungheria, Italia, Polonia, Slovacchia, Spagna
Questo studio clinico si concentra sul melanoma che si è diffuso ad altre parti del corpo o che non può essere rimosso chirurgicamente, in pazienti che presentano la mutazione genetica BRAF V600E/K. Lo studio testa l’efficacia della combinazione di tre farmaci: encorafenib, binimetinib e pembrolizumab. Encorafenib viene assunto sotto forma di capsule, binimetinib come compresse e pembrolizumab viene somministrato attraverso infusione endovenosa.
Lo scopo dello studio è confrontare gli effetti della combinazione di encorafenib, binimetinib e pembrolizumab rispetto a un placebo combinato con pembrolizumab. I partecipanti verranno assegnati casualmente a ricevere la combinazione dei tre farmaci oppure il placebo con pembrolizumab. Lo studio avrà una durata fino a 24 mesi, durante i quali i partecipanti riceveranno trattamenti regolari e controlli per monitorare la loro salute e il progresso del melanoma.
Criteri principali di inclusione:
- Età minima di 18 anni
- Melanoma non asportabile chirurgicamente o metastatico, confermato istologicamente
- Presenza della mutazione BRAF V600E o V600K
- Disponibilità di campione tumorale per conferma della mutazione BRAF V600E/K
- Per la fase di sicurezza iniziale: non più di un precedente trattamento per melanoma metastatico o non asportabile
- Per la fase 3: nessun precedente trattamento per melanoma metastatico o non asportabile
- Almeno un tumore misurabile secondo i criteri RECIST v1.1
- Buono stato di salute generale con punteggio ECOG Performance Status di 0 o 1, organi sani e funzione cardiaca con LVEF del 50% o superiore
Criteri di esclusione:
- Pazienti con altri tipi di tumore diversi dal melanoma studiato
- Pazienti che hanno ricevuto recentemente un trattamento diverso per il loro tumore
- Pazienti con gravi problemi cardiaci, epatici o renali
- Pazienti in gravidanza o allattamento
- Pazienti con infezione non controllata
- Pazienti con storia di altre malattie gravi
- Pazienti incapaci di seguire le procedure dello studio
Lo studio prevede una fase iniziale di valutazione della sicurezza per determinare la dose raccomandata, seguita da una fase randomizzata in cui i partecipanti vengono assegnati a uno dei due gruppi di trattamento. Il monitoraggio regolare include valutazioni dello stato di salute, esami di laboratorio e test di imaging per valutare la risposta del melanoma al trattamento.
Studio sulla sicurezza e gli effetti di ATL001 e Nivolumab per adulti con melanoma metastatico o ricorrente
Località: Spagna
Questo studio clinico si concentra sul melanoma metastatico o ricorrente e sta testando un nuovo approccio terapeutico che utilizza una terapia personalizzata chiamata ATL001, un tipo di terapia cellulare. Questa terapia utilizza le cellule immunitarie del paziente stesso, specificamente i linfociti T, che vengono modificati per riconoscere e attaccare meglio le cellule tumorali. Lo studio include anche il farmaco nivolumab (noto con il nome commerciale OPDIVO), un tipo di farmaco che aiuta il sistema immunitario a combattere il tumore bloccando una proteina che impedisce al sistema immunitario di attaccare le cellule tumorali.
L’obiettivo dello studio è valutare la sicurezza e l’efficacia del trattamento con ATL001 da solo e in combinazione con nivolumab. I partecipanti riceveranno questi trattamenti attraverso infusione endovenosa. Lo studio monitorerà i partecipanti nel tempo per osservare eventuali effetti collaterali e per valutare come il tumore risponde al trattamento.
Criteri principali di inclusione:
- Età minima di 18 anni al momento della visita di screening
- Melanoma metastatico o ricorrente
- Aspettativa di vita di almeno 6 mesi al momento della raccolta del tessuto
- Malattia misurabile secondo criteri specifici
- Precedente trattamento con inibitore PD-1/PD-L1 con progressione della malattia o malattia stabile dopo almeno 4 dosi
- Per pazienti con mutazione BRAF V600: precedente terapia mirata per questa mutazione, oltre all’inibitore PD-1/PD-L1
- Idoneità medica a sottoporsi a tutte le procedure dello studio, inclusi prelievi di sangue e tessuto tumorale
- Performance status di 0-1
- Funzionalità organica adeguata, dimostrata da specifici risultati degli esami del sangue
- Consenso informato scritto
- Diagnosi confermata di melanoma tramite campione tissutale
Criteri di esclusione:
- Pazienti con altri tipi di tumore oltre al melanoma metastatico o ricorrente
- Pazienti al di fuori della fascia di età specificata
- Pazienti incapaci di fornire consenso informato
- Pazienti in gravidanza o allattamento
- Pazienti con determinate condizioni mediche che potrebbero interferire con lo studio
- Pazienti che stanno partecipando ad un altro studio clinico
- Pazienti che hanno subito recentemente un intervento chirurgico importante
- Pazienti con storia di gravi reazioni allergiche a trattamenti simili
- Pazienti con infezione attiva che richiede trattamento
- Pazienti con storia di abuso di sostanze
Le fasi dello studio includono:
- Valutazione iniziale per confermare l’idoneità
- Prelievo di tessuto tumorale per la produzione di ATL001 personalizzato
- Linfodeplezione (riduzione del numero di cellule immunitarie) con fludarabina e ciclofosfamide
- Somministrazione di ATL001 tramite infusione endovenosa
- In alcuni casi, terapia combinata con nivolumab
- Monitoraggio regolare con visite di follow-up, esami fisici, test di imaging e di laboratorio
Lo studio è previsto continuare fino al 31 luglio 2027.
Farmaci sperimentali utilizzati negli studi
Encorafenib è un farmaco che agisce bloccando una proteina specifica nelle cellule tumorali, contribuendo a rallentare o fermare la crescita del tumore. Viene somministrato per via orale sotto forma di capsule e agisce inibendo la proteina BRAF, coinvolta nella crescita cellulare. È classificato come inibitore di BRAF.
Binimetinib è un altro farmaco utilizzato in combinazione con encorafenib. Agisce bloccando una proteina diversa nel percorso di crescita delle cellule tumorali, contribuendo a potenziare l’effetto di encorafenib. Viene somministrato per via orale sotto forma di compresse e funziona inibendo le proteine MEK, che fanno parte di un percorso che promuove la divisione e la sopravvivenza cellulare. Appartiene alla classe degli inibitori di MEK.
Pembrolizumab è un farmaco immunoterapico che aiuta il sistema immunitario a riconoscere e attaccare le cellule tumorali. Viene somministrato tramite infusione endovenosa e agisce bloccando il percorso PD-1, potenziando la capacità del sistema immunitario di individuare e combattere le cellule tumorali. È classificato come inibitore del checkpoint immunitario.
Nivolumab è un altro farmaco immunoterapico che aiuta il sistema immunitario a combattere il tumore. Viene somministrato tramite infusione endovenosa e agisce inibendo la proteina PD-1 sulle cellule immunitarie, rafforzando la risposta immunitaria dell’organismo contro le cellule tumorali. È classificato come inibitore del checkpoint immunitario.
Ipilimumab è un farmaco immunoterapico utilizzato in combinazione con nivolumab. Agisce prendendo di mira la proteina CTLA-4 sui linfociti T, potenziando la capacità del sistema immunitario di attaccare le cellule tumorali. Viene somministrato tramite infusione endovenosa ed è classificato come inibitore del checkpoint immunitario.
ATL001 è una terapia cellulare personalizzata che utilizza linfociti T modificati del paziente stesso. Questi linfociti T sono progettati per riconoscere e attaccare le cellule tumorali nei pazienti con melanoma. Viene somministrato tramite infusione endovenosa ed è classificato come agente immunoterapico.
Sintesi e osservazioni importanti
Gli studi clinici attualmente disponibili per il melanoma maligno della palpebra si concentrano principalmente su pazienti con mutazione BRAF V600E/K, una alterazione genetica presente in una significativa proporzione di melanomi. Tutti e tre gli studi disponibili utilizzano approcci di immunoterapia, da sola o in combinazione con terapie mirate.
Un aspetto importante è che due degli studi testano combinazioni di tre farmaci (encorafenib, binimetinib e pembrolizumab), con l’obiettivo di massimizzare l’efficacia del trattamento attraverso l’azione combinata su diversi percorsi molecolari coinvolti nella crescita tumorale. Il primo studio è rivolto a pazienti che hanno già ricevuto terapia anti-PD-1, mentre il secondo si concentra su pazienti che non hanno ancora ricevuto trattamenti per la malattia metastatica.
Il terzo studio rappresenta un approccio innovativo utilizzando la terapia cellulare personalizzata ATL001, che sfrutta le cellule immunitarie del paziente stesso per combattere il tumore. Questo approccio di medicina personalizzata potrebbe aprire nuove strade per il trattamento del melanoma avanzato.
È importante sottolineare che tutti questi studi richiedono criteri specifici di inclusione, tra cui conferma istologica della diagnosi, presenza di mutazioni specifiche (quando applicabile), e adeguata funzionalità degli organi. I pazienti interessati a partecipare dovrebbero consultare il proprio oncologo per valutare l’idoneità e discutere i potenziali benefici e rischi della partecipazione.
La disponibilità geografica di questi studi è ampia, con centri attivi in diversi paesi europei, inclusa l’Italia, offrendo quindi opportunità di accesso a queste terapie sperimentali per molti pazienti europei affetti da melanoma avanzato.










