Ipertensione essenziale – Studi clinici

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L’ipertensione essenziale è una condizione comune caratterizzata da pressione sanguigna persistentemente elevata. Attualmente è in corso uno studio clinico nei Paesi Bassi che mira a identificare marcatori biologici in grado di prevedere la risposta individuale ai farmaci antipertensivi, aprendo la strada a trattamenti più personalizzati ed efficaci per i pazienti.

Studi clinici in corso sull’ipertensione essenziale

L’ipertensione essenziale, nota anche come ipertensione primaria, rappresenta una delle condizioni cardiovascolari più diffuse a livello globale. Si tratta di una forma di pressione alta che si sviluppa senza una causa specifica identificabile, ma che risulta dall’interazione di fattori genetici e ambientali. Questa condizione può causare danni progressivi ai vasi sanguigni e agli organi vitali come cuore, reni e cervello, anche in assenza di sintomi evidenti per molti anni.

La ricerca clinica continua a esplorare nuove strategie per migliorare il trattamento dell’ipertensione. Attualmente è disponibile 1 studio clinico attivo per l’ipertensione essenziale, descritto in dettaglio di seguito.

Studio clinico disponibile

Studio sulla previsione della risposta della pressione sanguigna nei pazienti ipertesi utilizzando amlodipina, olmesartan medoxomil, idroclorotiazide e combinazioni farmacologiche

Localizzazione: Paesi Bassi

Questo studio clinico si concentra sull’identificazione di marcatori biologici specifici (MOMICS) in grado di prevedere l’efficacia dei trattamenti antipertensivi nei pazienti con ipertensione primaria. Lo studio utilizza quattro diverse opzioni terapeutiche: amlodipina (10 mg al giorno), olmesartan medoxomil (40 mg al giorno), idroclorotiazide (25 mg al giorno) e una combinazione di olmesartan medoxomil/amlodipina (20 mg/5 mg al giorno), tutti farmaci comunemente utilizzati per abbassare la pressione sanguigna.

Lo studio ha una durata di quattro settimane, durante le quali i partecipanti assumono i farmaci per via orale sotto forma di compresse. L’obiettivo principale è monitorare le variazioni della pressione sanguigna nell’arco di 24 ore e durante le ore notturne, valutando l’efficacia dei diversi trattamenti. Vengono inoltre raccolti campioni di sangue e urine per creare profili di biomarcatori personalizzati.

Criteri di inclusione principali:

  • Età compresa tra 18 e 75 anni
  • Pressione sistolica nelle 24 ore compresa tra 130 e 164 mmHg (ipertensione di grado 1-2)
  • Assenza di terapia antipertensiva o utilizzo di un solo farmaco con interruzione di 4 settimane prima dell’ingresso nello studio
  • Per le donne: esclusione della possibilità di gravidanza attraverso menopausa, sterilizzazione chirurgica o uso di contraccettivi affidabili

Criteri di esclusione principali:

  • Forme di ipertensione secondaria (non essenziale)
  • Appartenenza a popolazioni vulnerabili che richiedono protezione speciale
  • Non conformità con i gruppi clinici specificati dallo studio

I farmaci utilizzati nello studio agiscono con meccanismi diversi: l’olmesartan rilassa i vasi sanguigni bloccando l’azione di sostanze che li restringono; l’amlodipina dilata i vasi sanguigni facilitando il flusso del sangue; l’idroclorotiazide è un diuretico che aiuta l’organismo ad eliminare sale e acqua in eccesso. Tutti questi farmaci sono ben consolidati nella pratica medica per il trattamento dell’ipertensione.

Lo studio prevede una valutazione completa che include il monitoraggio continuo della pressione nelle 24 ore, l’analisi dei marcatori biologici e la registrazione di eventuali effetti collaterali. I risultati contribuiranno a comprendere quali biomarcatori possano predire la risposta individuale ai farmaci antipertensivi, permettendo in futuro di personalizzare maggiormente i piani terapeutici.

Il completamento dello studio è previsto per ottobre 2025.

Riepilogo

La ricerca clinica sull’ipertensione essenziale sta evolvendo verso approcci sempre più personalizzati. Lo studio attualmente in corso nei Paesi Bassi rappresenta un importante passo avanti nella medicina di precisione, cercando di identificare quali pazienti risponderanno meglio a specifici farmaci antipertensivi sulla base di marcatori biologici individuali.

Questo approccio innovativo potrebbe ridurre il processo di “prova ed errore” tipico del trattamento dell’ipertensione, dove spesso è necessario provare diversi farmaci prima di trovare quello più efficace per il singolo paziente. L’identificazione di biomarcatori predittivi permetterebbe ai medici di prescrivere fin dall’inizio il trattamento più appropriato, migliorando il controllo della pressione sanguigna e riducendo il rischio di complicanze cardiovascolari.

Per i pazienti interessati a partecipare a questo studio, è importante consultare il proprio medico per verificare l’idoneità e comprendere tutti gli aspetti della partecipazione a una ricerca clinica. Il monitoraggio regolare della pressione sanguigna rimane fondamentale per tutti i pazienti con ipertensione, indipendentemente dalla partecipazione agli studi clinici.

Studi clinici in corso su Ipertensione essenziale

  • Data di inizio: 2024-03-19

    Studio sugli effetti di Olmesartan medoxomil, Amlodipina e Idroclorotiazide nei pazienti con ipertensione primaria

    Reclutamento in corso

    3 1 1 1

    Lo studio riguarda l’ipertensione primaria, una condizione in cui la pressione sanguigna è costantemente alta senza una causa identificabile. L’obiettivo è capire come diversi farmaci per abbassare la pressione sanguigna influenzano i pazienti. I farmaci studiati includono amlodipina, olmesartan medoxomil, olmesartan medoxomil/amlodipina e idroclorotiazide. Questi farmaci sono comunemente usati per trattare l’ipertensione e vengono somministrati…

    Malattie indagate:
    Paesi Bassi