Comprendere le infezioni del flusso sanguigno da Gram-negativi non complicate
Le infezioni del flusso sanguigno da Gram-negativi (GN-BSI) non complicate sono definite come infezioni senza complicanze come endocardite, malattia endovascolare o coinvolgimento del sistema nervoso centrale. Studi recenti suggeriscono che queste infezioni possono essere trattate efficacemente con una durata più breve della terapia antimicrobica rispetto a quanto si pensasse in precedenza[1]. Questo approccio non solo riduce la durata del ricovero ospedaliero ma diminuisce anche i costi sanitari[1].
Passaggio alla terapia antimicrobica orale
I pazienti con GN-BSI non complicata possono spesso passare alla terapia antimicrobica orale (OAT) se è disponibile un’opzione orale altamente biodisponibile. Questa transizione è supportata da evidenze che mostrano che gli agenti orali possono essere efficaci quanto le opzioni endovenose (EV) per la gestione definitiva[1]. La terapia orale è particolarmente vantaggiosa per i pazienti clinicamente stabili, poiché riduce il rischio di complicanze legate alla linea EV e migliora il comfort del paziente[4].
Durata ottimale del trattamento
Per la GN-BSI non complicata, si raccomanda generalmente una durata del trattamento di 7 giorni, poiché si è dimostrata efficace quanto i cicli di terapia più lunghi[3]. Questa durata include i giorni di antibiotici EV microbiologicamente attivi ricevuti prima del passaggio alla terapia orale[2]. Cicli più brevi di antibiotici aiutano a ridurre lo sviluppo di resistenza antimicrobica e gli eventi avversi da farmaci[5].
Selezione degli antibiotici
Nella selezione degli antibiotici per GN-BSI, è fondamentale considerare i dati di suscettibilità agli antibiotici. I fluorochinoloni e il trimetoprim-sulfametossazolo (TMP/SMX) sono preferiti per la loro elevata biodisponibilità orale[1]. Tuttavia, i beta-lattamici orali possono essere alternative ragionevoli per i pazienti a rischio di effetti avversi da fluorochinoloni o TMP/SMX[1]. È importante evitare alcuni beta-lattamici come il cefdinir a causa di scarsi risultati clinici[6].
Linee guida cliniche e raccomandazioni
Secondo le linee guida 2020 della Infectious Diseases Society of America (IDSA), la terapia orale step-down con fluorochinoloni o TMP/SMX è un’opzione praticabile per i pazienti con BSI da Enterobacterales che soddisfano criteri specifici[2]. Le emocolture di controllo sono generalmente non necessarie nei casi non complicati, poiché il miglioramento clinico è un indicatore sufficiente di clearance batterica[3]. In caso di incertezza clinica, soprattutto nei pazienti immunocompromessi, si raccomanda una consulenza infettivologica[1].