Carcinoma a cellule squamose dell’esofago metastatico – Studi clinici

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Il carcinoma a cellule squamose dell’esofago stadio III è una forma grave di tumore che richiede trattamenti specializzati. Attualmente è in corso uno studio clinico in Europa che valuta l’efficacia dell’immunoterapia dopo la chirurgia per prevenire il ritorno della malattia.

Studi clinici in corso per il carcinoma a cellule squamose dell’esofago stadio III

Il carcinoma a cellule squamose dell’esofago stadio III rappresenta una delle forme più avanzate di tumore esofageo, che richiede un approccio terapeutico multidisciplinare. In questo articolo presentiamo le informazioni sui trial clinici attualmente disponibili per questa patologia, offrendo ai pazienti una panoramica dettagliata delle opzioni di trattamento sperimentale.

Panoramica degli studi clinici disponibili

Attualmente è disponibile 1 studio clinico per il trattamento del carcinoma a cellule squamose dell’esofago stadio III. Questo studio si concentra sull’utilizzo dell’immunoterapia dopo l’intervento chirurgico per migliorare la sopravvivenza dei pazienti e prevenire la recidiva della malattia.

Studio clinico dettagliato

Studio di nivolumab o placebo per pazienti con carcinoma esofageo o della giunzione gastroesofagea rimosso chirurgicamente

Località: Belgio, Repubblica Ceca, Danimarca, Francia, Germania, Irlanda, Paesi Bassi, Polonia, Romania, Spagna

Questo studio clinico si concentra sulla valutazione degli effetti del nivolumab in pazienti che hanno subito un intervento chirurgico per rimuovere il carcinoma esofageo o il carcinoma della giunzione gastroesofagea. Questi tipi di tumore si sviluppano nel tubo che collega la gola allo stomaco e nell’area dove l’esofago incontra lo stomaco.

Lo studio coinvolge pazienti che hanno completato la chemioradioterapia preoperatoria seguita da intervento chirurgico. L’obiettivo principale è confrontare i risultati dei pazienti trattati con nivolumab rispetto a quelli che ricevono un placebo, in termini di prevenzione della recidiva tumorale.

Criteri di inclusione principali:

  • Diagnosi di adenocarcinoma o carcinoma a cellule squamose dell’esofago o della giunzione gastroesofagea
  • Stadio II o III della malattia al momento della diagnosi
  • Completamento della chemioradioterapia preoperatoria
  • Intervento chirurgico con rimozione completa del tumore visibile e margini liberi da malattia
  • Presenza di malattia patologica residua dopo l’intervento chirurgico
  • Sia pazienti maschi che femmine sono eleggibili

Il farmaco in studio: Nivolumab

Il nivolumab (codice BMS-936558) è un farmaco immunoterapico somministrato per via endovenosa. Si tratta di un anticorpo monoclonale che appartiene alla categoria degli inibitori dei checkpoint immunitari. A livello molecolare, il nivolumab agisce bloccando il recettore PD-1 sulle cellule T, potenziando così la capacità del sistema immunitario di riconoscere e attaccare le cellule tumorali.

La somministrazione avviene tramite infusione endovenosa in ambiente clinico, sotto la supervisione di personale sanitario specializzato. Il dosaggio utilizzato nello studio è di 10 mg/mL, con frequenza e durata determinate dal protocollo dello studio.

Come si svolge lo studio:

Lo studio è condotto secondo un disegno in doppio cieco, il che significa che né i pazienti né i ricercatori sanno quale trattamento viene somministrato a ciascun partecipante. Questo metodo garantisce che i risultati non siano influenzati dalle aspettative sul trattamento.

Fase 1 – Arruolamento: La partecipazione inizia dopo la rimozione chirurgica del carcinoma esofageo o della giunzione gastroesofagea. I pazienti devono aver completato la chemioradioterapia preoperatoria e l’intervento chirurgico.

Fase 2 – Randomizzazione: I partecipanti vengono assegnati casualmente a ricevere nivolumab o placebo.

Fase 3 – Somministrazione del trattamento: Il nivolumab viene somministrato per via endovenosa secondo il protocollo stabilito.

Fase 4 – Monitoraggio: I pazienti vengono seguiti nel tempo per valutare la sopravvivenza libera da malattia, ovvero il tempo tra la randomizzazione e la prima recidiva del tumore o il decesso. Viene inoltre valutata la sopravvivenza globale.

Fase 5 – Conclusione: Lo studio dovrebbe concludersi entro l’11 ottobre 2025. I partecipanti saranno informati dei risultati dello studio e di eventuali risultati rilevanti per la loro salute.

Obiettivi dello studio:

L’obiettivo primario è valutare la sopravvivenza libera da malattia, ossia per quanto tempo i pazienti possono vivere senza che il tumore si ripresenti. Gli obiettivi secondari includono la valutazione della sopravvivenza globale, cioè la durata della vita dei pazienti dopo l’inizio dello studio, indipendentemente dalla recidiva del tumore.

Comprendere le malattie oggetto dello studio

Lo studio si rivolge a diverse forme di carcinoma esofageo e della giunzione gastroesofagea:

Carcinoma a cellule squamose dell’esofago: Questo tumore origina dalle cellule piatte e sottili che rivestono l’esofago ed è più comune nelle parti superiore e media dell’organo. È spesso associato al fumo e al consumo di alcol. Con il progredire della malattia, le cellule tumorali possono invadere i tessuti più profondi e diffondersi ad altre parti del corpo. I sintomi possono includere difficoltà a deglutire, dolore toracico e perdita di peso involontaria.

Adenocarcinoma dell’esofago: È un tipo di tumore che inizia nelle cellule ghiandolari dell’esofago, responsabili della produzione di muco e altri fluidi. Si verifica tipicamente nella parte inferiore dell’esofago ed è spesso associato all’esofago di Barrett. I sintomi includono difficoltà a deglutire, dolore toracico e perdita di peso.

Carcinomi della giunzione gastroesofagea: Questi tumori si sviluppano nel punto in cui l’esofago incontra lo stomaco. Possono essere di tipo squamoso o adenocarcinoma, con caratteristiche e progressione simili alle forme esofagee pure.

Riepilogo

Attualmente è disponibile un importante studio clinico europeo per i pazienti con carcinoma a cellule squamose dell’esofago stadio III che hanno completato il trattamento chirurgico. Lo studio valuta l’efficacia del nivolumab, un’immunoterapia innovativa, nella prevenzione della recidiva tumorale dopo l’intervento chirurgico.

Questo trial rappresenta un’opportunità significativa per i pazienti che hanno completato la chemioradioterapia preoperatoria seguita da chirurgia con margini liberi ma con malattia residua. L’approccio immunoterapico con nivolumab potrebbe migliorare significativamente la sopravvivenza libera da malattia e la sopravvivenza globale.

Lo studio è condotto in diversi paesi europei, inclusi Belgio, Repubblica Ceca, Danimarca, Francia, Germania, Irlanda, Paesi Bassi, Polonia, Romania e Spagna, offrendo così ampie possibilità di partecipazione per i pazienti europei. La conclusione dello studio è prevista per il 2025, quando si potranno ottenere risultati definitivi sull’efficacia di questo approccio terapeutico.

È importante che i pazienti interessati discutano con il proprio oncologo l’idoneità a partecipare a questo studio, considerando i criteri di inclusione e le proprie condizioni cliniche specifiche.

Studi clinici in corso su Carcinoma a cellule squamose dell’esofago metastatico

  • Data di inizio: 2017-06-20

    Studio sulla sicurezza e attività di Durvalumab e Tremelimumab con radioterapia per carcinoma a cellule squamose metastatico

    Non in reclutamento

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    Lo studio clinico si concentra sul trattamento del carcinoma a cellule squamose metastatico che può colpire diverse parti del corpo, come testa e collo, polmoni, esofago, cervice, vagina, vulva o ano. Questo tipo di cancro si è diffuso ad altre parti del corpo, rendendo necessario un trattamento più complesso. Lo studio utilizza due farmaci, Durvalumab…

    Francia