Diagnosi e Terapia di Supporto
L’Insufficienza del fegato cronica riacutizzata (ACLF) è una sindrome complessa caratterizzata dalla decompensazione acuta di una malattia epatica cronica, spesso accompagnata da insufficienze multiple d’organo e un alto tasso di mortalità a breve termine[4]. L’approccio primario alla gestione dell’ACLF prevede la diagnosi e il trattamento degli eventi scatenanti fornendo al contempo una terapia di supporto. Ciò include il supporto degli organi in un’unità di terapia intensiva, supervisionato da medici specializzati nella gestione delle malattie epatiche[1].
Gestione delle Infezioni
Le infezioni sono prevalenti nei pazienti con ACLF, con un tasso superiore al 50%, e tendono ad aumentare con la gravità della condizione[1]. Gli organismi responsabili sono spesso batteri, ma le infezioni fungine non sono rare. L’avvio rapido della terapia antibiotica empirica, adattata al sospetto sito di infezione e all’ecologia locale, è cruciale[3].
Trattamento dell’Emorragia Varicosa
Gli episodi di emorragia varicosa devono essere gestiti secondo le linee guida aggiornate, che includono il ripristino del volume, l’uso di agenti vasocostrittori come somatostatina, octreotide o terlipressina, la profilassi antibiotica e la terapia endoscopica entro 12 ore dalla presentazione[1].
Considerazioni sulla Terapia Steroidea
Mentre la terapia con prednisolone è indicata per i pazienti con epatite alcolica, la sua efficacia è negativamente correlata al numero di insufficienze d’organo al basale. L’aumentata suscettibilità alle infezioni nei pazienti con ACLF rende l’uso degli steroidi impegnativo, richiedendo una attenta valutazione delle infezioni in corso prima di iniziare la terapia[1].
Gestione del Danno Renale Acuto
Nel mondo occidentale, il danno renale acuto (AKI) è l’insufficienza d’organo più comune associata all’ACLF. La gestione include la sospensione dei diuretici, l’espansione del volume con albumina endovenosa e test delle urine per differenziare tra necrosi tubulare acuta e sindrome epato-renale di tipo 1[1].
Trattamento dell’Encefalopatia Epatica
Per i pazienti con encefalopatia di grado elevato, si raccomanda l’intubazione elettiva per proteggere le vie aeree. La terapia con lattuloso e l’uso di rifaximina possono portare a una rapida risoluzione dell’encefalopatia epatica, ma occorre prestare attenzione a non indurre diarrea profusa[1].
Trapianto di Fegato
Attualmente, il trapianto di fegato è l’unico trattamento efficace noto per i pazienti con ACLF. I tassi di sopravvivenza a 1 anno post-trapianto sono promettenti, specialmente per i pazienti con una o due insufficienze d’organo. Per coloro che hanno tre o più insufficienze d’organo, i tassi di sopravvivenza post-trapianto possono raggiungere l’80%, rispetto a meno del 20% per coloro che non si sottopongono al trapianto[1][2].
Terapie Emergenti
Mentre non esiste un trattamento specifico efficace per l’ACLF, la ricerca è in corso su potenziali nuove terapie. Queste includono sistemi di supporto epatico bioartificiale, fattori stimolanti le colonie di granulociti (G-CSF) e trapianti di cellule staminali, sebbene i dati siano ancora troppo preliminari per implementarli come cura standard[4]. Inoltre, si stanno esplorando trattamenti mirati all’infiammazione sistemica, come albumina, N-acetilcisteina e G-CSF[5].