Rischi di infezione e prevenzione
Il trapianto allogenico di cellule staminali ematopoietiche (allo-HSCT) è un trattamento comune per varie malattie, ma comporta un rischio significativo di infezione, specialmente nel periodo iniziale post-trapianto. Il rischio è aumentato da fattori come la malattia di base, i regimi di condizionamento e il grado di incompatibilità istocompatibile tra donatore e ricevente[2]. Per mitigare questi rischi, sono fondamentali lo screening pre-trapianto e i farmaci profilattici e i vaccini post-trapianto[4].
Antibiotici profilattici
L’uso di antibiotici profilattici è una pratica standard per ridurre il rischio di infezione durante il periodo neutropenico pre-attecchimento. I fluorochinoloni, come la levofloxacina, sono tipicamente utilizzati[1]. Tuttavia, questo approccio non è privo di controversie a causa di potenziali effetti avversi, tra cui l’infezione da C. difficile e lo sviluppo di organismi resistenti[3].
Infezioni fungine e trattamento
Le infezioni fungine, in particolare la candidiasi invasiva e l’aspergillosi, rappresentano una minaccia significativa per i riceventi di allo-HSCT. La diagnosi di candidiasi invasiva è difficile a causa della bassa sensibilità delle emocolture convenzionali[1]. Le opzioni di trattamento includono l’amfotericina B o echinocandine come la caspofungina. Per l’aspergillosi, il voriconazolo è preferito per i suoi migliori risultati clinici[1].
Infezioni virali e profilassi
Le comuni infezioni virali post-trapianto includono CMV, HSV e VZV. La profilassi con aciclovir è efficace nel ridurre la riattivazione dell’HSV[3]. Per il CMV, il ganciclovir è la terapia più utilizzata, somministrata per via endovenosa o orale[2]. La vaccinazione contro il COVID-19 è inoltre raccomandata per i riceventi di trapianto[4].
Infezioni batteriche e gestione
Le infezioni batteriche, come lo streptococco pneumoniae e lo streptococco viridans, sono comuni dopo il trapianto. La terapia antibatterica empirica viene iniziata in risposta a febbre inspiegabile o segni di sepsi[2]. Mantenere una buona igiene orale ed evitare cibi contaminati sono misure preventive essenziali[4].
Malattia del trapianto contro l’ospite (GVHD)
La GVHD è una complicanza significativa nei trapianti allogenici, dove le cellule immunitarie del donatore attaccano il corpo del ricevente. La GVHD acuta viene trattata con farmaci immunosoppressori come i corticosteroidi[5]. La GVHD cronica richiede strategie di trattamento simili[5].
Complicanze aggiuntive e cura
Le complicanze post-trapianto possono includere polmonite, malattia veno-occlusiva epatica (VOD) e fallimento del trapianto. Queste condizioni richiedono un monitoraggio attento e trattamenti specifici basati sulla causa sottostante[5]. I pazienti dovrebbero anche essere consapevoli del potenziale danno agli organi e dell’infertilità dovuti alle alte dosi di chemioterapia e radiazioni utilizzate nei trapianti[5].