Una sperimentazione clinica in corso sta valutando l’uso dell’Amantadina emisulfato in pazienti con sindrome di veglia non responsiva nelle unità di terapia intensiva e intermedia. Il farmaco viene somministrato per via endovenosa per cinque giorni, con l’obiettivo di migliorare il livello di allerta e reattività dei pazienti.
Studi Clinici sul Sonno di Cattiva Qualità
Il sonno di cattiva qualità rappresenta una condizione che può avere molteplici cause e manifestazioni, influenzando significativamente la salute e il benessere generale dei pazienti. Attualmente, la ricerca clinica continua a esplorare nuovi approcci terapeutici per affrontare disturbi associati alla compromissione della coscienza e della qualità del riposo. In questo articolo, esaminiamo gli studi clinici attualmente disponibili per condizioni correlate al sonno di cattiva qualità.
Studi Clinici Disponibili
Secondo i dati più recenti, è disponibile 1 studio clinico che affronta condizioni associate al sonno di cattiva qualità e ai disturbi della coscienza. Di seguito viene presentata una descrizione dettagliata dello studio in corso.
Studio sull’Amantadina Emisulfato per Pazienti con Sindrome di Veglia Non Responsiva in Unità di Terapia Intensiva e Intermedia
Localizzazione: Germania
Questo studio clinico si concentra sulla sindrome di veglia non responsiva, una condizione in cui il paziente appare sveglio ma non mostra segni di consapevolezza di sé o dell’ambiente circostante. Il trattamento oggetto di studio è un farmaco chiamato Amantadina, somministrato specificamente sotto forma di Amantadin-ratiopharm® 200 mg soluzione per infusione. Questo medicinale viene somministrato attraverso un’infusione endovenosa, il che significa che viene rilasciato direttamente nel flusso sanguigno nel corso di un determinato periodo di tempo.
Lo scopo dello studio è valutare se l’Amantadina possa contribuire a migliorare il livello di allerta e la reattività dei pazienti ricoverati in unità di terapia intensiva o intermedia. Lo studio ha una durata complessiva di cinque giorni, durante i quali i pazienti ricevono il farmaco. L’obiettivo principale è osservare eventuali cambiamenti nel livello di allerta dei pazienti, che vengono misurati utilizzando uno strumento chiamato Scala del Coma di Glasgow (GCS). Questa scala aiuta i medici a valutare il livello di coscienza di una persona.
Durante tutto lo studio, i progressi dei pazienti vengono monitorati attraverso diverse scale e checklist, come la Richmond Agitation-Sedation Scale (RASS) e la Coma Recovery Scale Revised (CRSR). Questi strumenti forniscono una visione complessiva delle condizioni dei pazienti e di eventuali miglioramenti nella loro reattività. Lo studio si propone di raccogliere informazioni preziose sull’efficacia dell’Amantadina nel favorire il recupero di pazienti con coscienza ridotta.
Criteri di Inclusione
Per partecipare allo studio, i pazienti devono soddisfare determinati requisiti:
- Il paziente o il suo rappresentante legale deve comprendere le procedure dello studio e firmare un documento di consenso informato
- Se la paziente è una donna in età fertile, un test deve confermare che non sia in gravidanza prima di iniziare il trattamento sperimentale
- Il paziente deve presentare una riduzione dello stato di coscienza da almeno 72 ore, con un punteggio sulla Scala del Coma di Glasgow (GCS) inferiore a 8
- L’elettroencefalogramma (EEG) del paziente (un test che valuta l’attività cerebrale) e l’elettrocardiogramma (ECG) (un test che valuta l’attività cardiaca) non devono mostrare risultati anomali
- Possono partecipare sia pazienti di sesso maschile che femminile
Criteri di Esclusione
Non possono partecipare allo studio i pazienti che presentano le seguenti caratteristiche:
- Allergie o reazioni avverse all’Amantadina
- Gravi problemi renali, poiché il farmaco potrebbe non essere sicuro
- Storia di convulsioni (disturbi elettrici improvvisi e incontrollati nel cervello)
- Malattia epatica grave, in quanto il farmaco potrebbe influenzare la funzionalità del fegato
- Donne in gravidanza o in allattamento, per evitare potenziali rischi per il bambino
- Pazienti che stanno già partecipando a un altro studio clinico
- Storia di abuso di droghe o alcol
- Condizioni di salute mentale che potrebbero interferire con la capacità di seguire le istruzioni dello studio
- Pazienti che hanno subito recentemente un intervento chirurgico importante
- Determinate condizioni cardiache per le quali il farmaco potrebbe non essere sicuro
Farmaco Sperimentale
L’Amantadina viene studiata per il suo potenziale di migliorare l’allerta e la reattività nei pazienti ricoverati in unità di terapia intensiva e intermedia. Lo studio mira a verificare se questo farmaco possa aumentare efficacemente il livello di coscienza, misurato attraverso punteggi clinici come la Scala del Coma di Glasgow, dopo cinque giorni di trattamento.
A livello molecolare, l’Amantadina agisce influenzando l’attività dei neurotrasmettitori nel cervello, in particolare incidendo sul rilascio e sulla ricaptazione della dopamina. È classificata farmacologicamente come agente antivirale e antiparksoniano.
Condizione Studiata
La sindrome di veglia non responsiva, nota anche come stato vegetativo, si verifica quando una persona è sveglia ma non è consapevole di sé stessa o del proprio ambiente. Spesso segue un grave danno cerebrale, in cui il paziente può aprire gli occhi, avere cicli sonno-veglia ed esibire riflessi di base, ma manca di consapevolezza cosciente. Nel tempo, alcuni individui possono mostrare segni minimi di consapevolezza, ma molti rimangono in questo stato per periodi prolungati. La condizione è caratterizzata dall’assenza di azioni volontarie o risposte intenzionali agli stimoli. È distinta dal coma, poiché i pazienti con sindrome di veglia non responsiva hanno periodi di veglia. La progressione di questa condizione varia, con alcuni pazienti che mostrano lievi miglioramenti, mentre altri possono rimanere invariati.
Riepilogo
Attualmente è disponibile un unico studio clinico che affronta condizioni associate al sonno di cattiva qualità, specificamente focalizzato sulla sindrome di veglia non responsiva. Questo studio rappresenta un importante passo avanti nella ricerca di trattamenti per pazienti con grave compromissione della coscienza.
Lo studio tedesco sull’Amantadina emisulfato si distingue per il suo approccio innovativo nel trattamento di pazienti critici con ridotta reattività. La somministrazione endovenosa del farmaco per un periodo di cinque giorni, accompagnata da un monitoraggio accurato attraverso diverse scale cliniche validate, offre la possibilità di valutare in modo completo l’efficacia del trattamento.
È importante notare che questo tipo di studio si rivolge a una popolazione particolarmente vulnerabile, che richiede cure intensive e un monitoraggio costante. La ricerca in questo campo è fondamentale per migliorare le prospettive di recupero dei pazienti con grave compromissione neurologica.
Per i pazienti e le famiglie interessate a partecipare a questo studio, è essenziale consultare il proprio medico curante per valutare l’idoneità e comprendere appieno i potenziali benefici e rischi associati alla partecipazione.











