L’ossigenoterapia nasale rappresenta una promettente strategia terapeutica per ridurre le complicanze postoperatorie nei pazienti sottoposti a chirurgia della caviglia. Attualmente è in corso uno studio clinico in Francia che valuta l’efficacia di questo trattamento in pazienti ad alto rischio.
Studi Clinici in Corso sull’Anossia Tissutale
L’anossia tissutale è una condizione caratterizzata da un insufficiente apporto di ossigeno ai tessuti del corpo, che può portare a gravi complicanze, specialmente in contesti chirurgici. Attualmente è disponibile 1 studio clinico per questa condizione, focalizzato sulla prevenzione delle complicanze postoperatorie in pazienti sottoposti a interventi chirurgici alla caviglia.
Studio Clinico Disponibile
Studio sull’Ossigenoterapia per Ridurre le Complicanze Postoperatorie nei Pazienti a Rischio Sottoposti a Chirurgia per Trauma alla Caviglia
Localizzazione: Francia
Questo studio clinico si concentra sui pazienti che devono sottoporsi a un intervento chirurgico per lesioni alla caviglia, in particolare coloro che sono considerati “a rischio” a causa di determinate condizioni di salute o fratture complesse. Queste condizioni includono diabete mellito, abitudine al fumo, neuropatia periferica (danno ai nervi delle gambe), e malattie che influenzano il flusso sanguigno, tra le altre. Le fratture complesse possono coinvolgere rotture multiple delle ossa della caviglia o della gamba.
L’obiettivo principale dello studio è verificare se l’utilizzo dell’ossigenoterapia nasale possa contribuire a ridurre le complicanze postoperatorie in questi pazienti. Il trattamento oggetto di studio consiste nell’utilizzo di ossigeno come gas medicinale, che viene inalato attraverso il naso. Questa terapia viene testata per determinare se può diminuire le probabilità di problemi come alterazioni cutanee, infezioni e scarsa guarigione delle cicatrici chirurgiche.
Criteri di Inclusione
Per partecipare allo studio, i pazienti devono soddisfare i seguenti requisiti:
- Età superiore ai 18 anni
- Presenza di almeno un fattore di rischio per complicanze cicatriziali, che può essere una comorbilità o una frattura complessa
- Le comorbilità includono condizioni come diabete, fumo, neuropatia periferica, arteriopatia ostruttiva degli arti inferiori, microangiopatia, o trattamenti che influenzano la guarigione come chemioterapia o corticosteroidi
- Le fratture complesse includono fratture bimalleolari scomposte, fratture trimalleolari, fratture del quarto distale della gamba, fratture del pilone tibiale, fratture dell’astragalo e fratture esposte
Criteri di Esclusione
Non possono partecipare allo studio i pazienti che:
- Non presentano alcuna delle condizioni di rischio specificate (diabete, fumo, neuropatia periferica, arteriopatia ostruttiva degli arti inferiori, microangiopatia) e non sono sottoposti a trattamenti che influenzano la guarigione
- Non hanno una frattura complessa come definita dai criteri dello studio
- Non rientrano nella fascia d’età specificata
- Fanno parte di una popolazione vulnerabile che potrebbe necessitare di protezione o cure speciali
Struttura dello Studio
Lo studio confronterà due gruppi di pazienti: uno che riceve l’ossigenoterapia e l’altro che non la riceve, per verificare se esiste una differenza nel tasso di complicanze. I partecipanti saranno monitorati per un periodo fino a sei mesi dopo l’intervento chirurgico.
Durante questo periodo, i ricercatori controlleranno eventuali problemi cutanei o infettivi, valuteranno la guarigione delle cicatrici e misureranno i livelli di dolore. Lo studio analizzerà anche il rapporto costo-efficacia dell’utilizzo dell’ossigenoterapia in questi casi.
Il monitoraggio postoperatorio avviene a intervalli specifici: 24 ore, 48 ore, 3 settimane, 6 settimane, 12 settimane e 24 settimane dopo l’intervento. Vengono utilizzati strumenti di valutazione standardizzati come la Observer Scar Assessment Scale (OSAS) per valutare la guarigione delle cicatrici e il questionario EQ-5D per valutare la qualità della vita.
Trattamento Investigazionale
L’ossigenoterapia nasale viene somministrata attraverso una cannula nasale, un piccolo tubo flessibile posizionato nelle narici. A livello molecolare, l’ossigenoterapia funziona aumentando la quantità di ossigeno disponibile per i tessuti, elemento essenziale per il metabolismo cellulare e i processi di riparazione. È classificata come terapia di supporto nella gestione dei pazienti chirurgici.
Lo studio valuterà se questo trattamento può migliorare i livelli di ossigeno nel sangue, favorendo la guarigione e riducendo il rischio di complicanze dopo l’intervento chirurgico, particolarmente in pazienti con rischi aggiuntivi come diabete o fratture complesse.
Patologie Associate
Lo studio si concentra su pazienti con diverse condizioni che possono complicare il processo di guarigione:
- Diabete Mellito – Una condizione cronica caratterizzata da alti livelli di zucchero nel sangue dovuti all’incapacità del corpo di produrre o utilizzare efficacemente l’insulina. Nel tempo, alti livelli di glicemia possono causare danni a vari organi e sistemi, in particolare ai nervi e ai vasi sanguigni
- Neuropatia Periferica – Un disturbo che si verifica quando i nervi al di fuori del cervello e del midollo spinale sono danneggiati, causando spesso debolezza, intorpidimento e dolore, solitamente nelle mani e nei piedi
- Arteriopatia Ostruttiva degli Arti Inferiori – Una condizione in cui il flusso sanguigno alle gambe è ridotto a causa di arterie ristrette o bloccate, spesso causata dall’aterosclerosi
- Microangiopatia – Una malattia che colpisce i piccoli vasi sanguigni, spesso osservata in condizioni come il diabete, dove le pareti di questi vasi si ispessiscono e si indeboliscono
- Fratture Complesse – Fratture ossee gravi che coinvolgono rotture multiple o sono associate a lussazione, spesso richiedenti un intervento chirurgico
- Fratture Esposte – Un tipo di frattura in cui l’osso perfora la pelle, creando una ferita aperta, con maggior rischio di infezione
Riepilogo
Attualmente è disponibile un solo studio clinico specificamente dedicato all’anossia tissutale nel contesto della chirurgia traumatologica della caviglia. Questo studio rappresenta un’importante opportunità per i pazienti ad alto rischio che necessitano di interventi chirurgici alla caviglia e presentano fattori che possono compromettere la guarigione.
L’approccio innovativo dell’ossigenoterapia nasale potrebbe offrire un metodo semplice e non invasivo per migliorare gli esiti postoperatori in questa popolazione di pazienti vulnerabili. Lo studio è particolarmente rilevante considerando che coinvolge pazienti con comorbilità significative come diabete e arteriopatie, condizioni che notoriamente complicano i processi di guarigione.
Il monitoraggio a lungo termine (fino a 24 settimane) e l’utilizzo di strumenti di valutazione standardizzati garantiscono una valutazione completa dell’efficacia del trattamento. Inoltre, l’analisi del rapporto costo-efficacia fornirà informazioni preziose sulla sostenibilità di questa terapia nel contesto clinico.
I pazienti interessati a partecipare dovrebbero consultare il proprio medico per verificare l’idoneità e discutere i potenziali benefici e rischi della partecipazione a questo studio clinico.











