L’arresto cardio-respiratorio neonatale è una condizione critica che richiede un intervento medico immediato. Attualmente è in corso uno studio clinico in Francia che sta testando un nuovo metodo di somministrazione dell’adrenalina per rianimare i neonati che sperimentano questa grave complicanza alla nascita.
Studi clinici in corso sull’arresto cardio-respiratorio neonatale
L’arresto cardio-respiratorio alla nascita è una situazione di emergenza in cui il cuore e la respirazione di un neonato si fermano al momento del parto. Questa condizione richiede un intervento immediato per ripristinare la circolazione e la respirazione. Attualmente è disponibile 1 studio clinico per questa patologia, che mira a migliorare le tecniche di rianimazione nella sala parto.
Studio clinico disponibile
Studio sull’uso dell’epinefrina per neonati con arresto cardiaco alla nascita
Localizzazione: Francia
Questo studio clinico si concentra sui neonati che sperimentano un arresto cardio-respiratorio al momento della nascita. La ricerca mira a testare un nuovo metodo di somministrazione dell’epinefrina (adrenalina), un farmaco che aiuta a riavviare il cuore, attraverso una procedura chiamata procedura VOW. Questa tecnica prevede l’inserimento di un catetere nella vena ombelicale attraverso una parte del cordone ombelicale nota come gelatina di Wharton. L’obiettivo principale è verificare se questo metodo possa riavviare con successo il cuore entro 90 secondi.
Lo studio osserverà la rapidità con cui può essere eseguita la procedura VOW e la sua efficacia rispetto ad altri metodi. Inoltre, verrà monitorato il tempo necessario affinché la frequenza cardiaca del neonato torni normale dopo l’iniezione di epinefrina. I ricercatori documenteranno eventuali difficoltà o fallimenti durante la procedura, come problemi con il cordone ombelicale o malfunzionamenti delle attrezzature, e registreranno gli effetti collaterali che si verificano entro 72 ore dall’iniezione.
Criteri di inclusione:
- Il neonato deve essere nato a termine, ovvero dopo 37 settimane di gravidanza o più
- Deve essere stata presa la decisione di rianimare il neonato
- Il neonato deve presentare arresto circolatorio (il cuore si è fermato) o bradicardia profonda (frequenza cardiaca molto bassa, inferiore a 60 battiti al minuto)
- È necessaria un’iniezione di adrenalina nella sala parto, secondo le linee guida del Consiglio Europeo di Rianimazione (ERC) 2021
- Il neonato deve essere coperto da un sistema di sicurezza sociale o averne diritto
Criteri di esclusione:
- Neonati che non hanno sperimentato un arresto cardio-respiratorio alla nascita
- Neonati che non sono nati a termine
- Neonati che non necessitano di un’iniezione di adrenalina
Farmaco investigazionale:
Il farmaco utilizzato nello studio è ADRENALINA AGUETTANT 1 mg/ml, una soluzione iniettabile. L’adrenalina viene utilizzata nelle situazioni di emergenza per trattare reazioni allergiche gravi e arresto cardiaco. In questo studio, viene impiegata per aiutare i neonati con arresto circolatorio nella sala parto. L’adrenalina agisce stimolando il cuore e aumentando il flusso sanguigno, il che può essere cruciale per rianimare un neonato. A livello molecolare, l’adrenalina stimola i recettori alfa e beta-adrenergici, portando ad un aumento della frequenza cardiaca, un miglioramento del flusso sanguigno e il rilassamento dei muscoli delle vie aeree.
Processo dello studio:
Una volta che un neonato a termine che necessita di rianimazione viene incluso nello studio, vengono eseguiti i primi passi della rianimazione cardiopolmonare, incluso il ripristino di una respirazione efficace. Se questi passaggi non ripristinano la normale funzione cardiaca, viene somministrata l’adrenalina per via endovenosa utilizzando la procedura VOW. I medici registrano il tempo necessario per posizionare il catetere ombelicale e iniziare l’iniezione, così come il tempo dal momento dell’inizio della procedura al raggiungimento di una frequenza cardiaca superiore a 100 battiti al minuto. Il neonato viene poi monitorato per eventuali eventi avversi nelle 72 ore successive all’iniezione, e viene valutato il tasso di mortalità a un’ora e alla dimissione ospedaliera o a 28 giorni, a seconda di quale evento si verifichi per primo.
Riepilogo
Attualmente è disponibile uno studio clinico dedicato all’arresto cardio-respiratorio neonatale, condotto in Francia. Questo studio rappresenta un importante passo avanti nella ricerca di metodi più efficaci per rianimare i neonati che sperimentano questa grave complicanza alla nascita.
L’aspetto innovativo di questa ricerca risiede nella procedura VOW, che promette di fornire un accesso venoso rapido attraverso il cordone ombelicale per la somministrazione dell’adrenalina. L’obiettivo di riavviare il cuore entro 90 secondi rappresenta un traguardo ambizioso che potrebbe migliorare significativamente i tassi di sopravvivenza e ridurre le complicanze neurologiche associate alla mancanza di ossigeno.
È importante notare che questo studio è limitato ai neonati a termine (nati dopo 37 settimane di gestazione) che presentano arresto circolatorio o bradicardia profonda alla nascita. I risultati di questo studio potrebbero avere un impatto significativo sulle pratiche di rianimazione neonatale, fornendo ai professionisti sanitari strumenti più efficaci per affrontare questa emergenza medica critica.
I genitori o i tutori di neonati che potrebbero soddisfare i criteri di questo studio sono incoraggiati a discutere con il proprio team medico sulla possibilità di partecipazione, qualora si trovino in Francia e il loro bambino necessiti di rianimazione alla nascita.











